Svelato il "memo anti-terrorismo" segreto dell'amministrazione Bush
Insoliti poteri ai militari. L’ex presidente riteneva che l’esercito potesse cercare e catturare persone sospettate di terrorismo negli Stati Uniti anche senza alcun mandato
Perquisizioni, blitz illegali e gravi violazioni dei diritti costituzionali: tutto in nome della lotta al terrorismo. Un memorandum del dipartimento della Giustizia statunitense che risale a poco più di un mese dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001 (è datato 23 ottobre) getta nuove ombre sul rispetto dei diritti umani nell’era Bush. Il dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti ha diffuso un memo dell’amministrazione Bush tenuto segreto fin dal 2001 e scritto un mese dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre. Dal documento, risulta che l’ex presidente Usa George W. Bush riteneva che l’esercito Usa potesse cercare e catturare persone sospettate di terrorismo nel territorio degli Stati Uniti, anche senza alcun mandato. Secondo il documento, le garanzie costituzionali contro arresti e operazioni di polizia illegali non si applicavano ai sospetti terroristi su territorio statunitense, nel caso che il presidente o un’altra alta autorità autorizzassero tali azioni. Anche dopo che la Casa Bianca era tornata sui suoi passi, il dipartimento di Giustizia si era rifiutato di rendere noto il contenuto del memorandum.
Il memorandum legale, inviato dal dipartimento della Giustizia alla Casa Bianca, esprime l’avviso che «un comandante che effettua un raid contro una cellula terrorista non ha bisogno di un mandato di perquisizione». Lo stesso documento osserva che «l’attuale campagna contro il terrorismo potrebbe richiedere ancora più ampi poteri federali sul fronte domestico». Il memorandum fa parte di un gruppo di nove compilati nell’era Bush, e finora tenuti segreti, che vennero dichiarati «non più operativi» dal presidente Barack Obama subito dopo il suo insediamento alla Casa Bianca.
La commissione sui Servizi di Intelligence del Senato americano si appresta ad avviare un’indagine sui metodi di detenzione e di interrogatorio applicati dalla Cia durante la presidenza di George W. Bush. Secondo il personale vicino alla commissione l’inchiesta riguarderà anche le basi segrete dell’intelligence e i sistemi usati per ottenere informazioni dai leader di al Quaida catturati negli ultimi anni. L’obiettivo sembra però non essere quello di determinare eventuali violazioni delle leggi ma di «imparare dalle lezioni del passato». Il Senato dovrebbe concludere i lavori non prima di un anno. Secondo il Los Angeles Times i termini dell’inchiesta sarebbero stati discussi ieri dai membri della commissione che comunque non dovrebbero iniziare le audizioni nel breve termine. Ai fini dell’indagine sarà determinante il ruolo della Casa Bianca. Sotto l’amministrazione di George W. Bush infatti il Congresso non è mai riuscito ad ottenere informazioni relative ai campi segreti della Cia mentre un grosso aiuto potrebbe arrivare dalla nuova amministrazione targata Barack Obama, che potrebbe desecretare molte informazioni fino ad oggi top secret.
Fonte: Svelato il "memo anti-terrorismo" segreto dell'amministrazione Bush - LASTAMPA.it
Non che ci fosse bisogno di conferme ulteriori ma... grazie Bush, il mondo e' un posto piu' sicuro grazie a te...
...