Iraq, assolto Tareq Aziz. Terza condanna a morte per Alì 'il Chimico'
L'ex vice premier iracheno Tareq Aziz, è stato assolto insieme ad altri tre imputati (Saif al-Din Mahmoud, Akla Abd Sakr e Ibrahim Sahib Karam), nel processo conosciuto come “I Fatti della preghiera del venerdì”, celebrato presso il tribunale speciale di Baghdad. Secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa irachena “Voci dell'Iraq”, Aziz è stato giudicato innocente rispetto alla morte di una quarantina di persone uccise dalla polizia irachena nel 1999.
Si tratta di militanti sciiti scesi in strada subito dopo la preghiera del venerdì per protestare contro la morte dell'esponente del clero sciita Muhammad al-Sadiq al-Sadr e di suo figlio, uccisi il 10 febbraio di quell'anno. Solo nel 2003, dopo la caduta del regime di Saddam Hussein, sono stati ritrovati i cadaveri delle persone uccise in quell'occasione dalla sicurezza dell'ex regime. «Peacereporter» citando la tv di Stato irachena riporta che Aziz era accusato assieme ad altri sette gerarchi del deposto regime, di aver favorito la strage.
Detenuto dal 2003, Aziz ha subito un progressivo deteriorarsi delle sue condizioni di salute. Per questo la sua famiglia e la sua difesa avevano chiesto il rilascio, ma la Corte non ha mai accettato. Restano per lui in atto altre inchieste rispetto ai crimini commessi dal regime di Saddam.Aziz era stato per anni al centro della vita politica irachena, in patria e all'estero. In quanto cristiano, si era spesso recato in visita in Italia, l'ultima volta nel 2003, per tentare attraverso il Vaticano una mediazione che impedisse l'invasione dell'Iraq.
È stato invece condannato a morte nello stesso processo “Alì il Chimico”, il cui vero nome è Alì Hasan Majid, cugino di Saddam Hussein ed ex capo del comando del nord del partito Baath. Insieme a lui sono stati condannati a morte Mahmoud Faizi Muhammad e Aziz Salih Hasan, anche loro figure di spicco del deposto regime. È stata invece decisa la pena del carcere a vita per l'ex vicepresidente dell'ufficio militare del Baath, Ali Latif Nasif Jasim, e per l'ex responsabile dell'ufficio del Baath nella regione di Tàmim, Muhammad Zaman Abd al-Razzaq.
Per «Alì il Chimico» è la terza condanna a morte. Su di lui pendono già altre due condanne a morte per il suo ruolo nell'uccisione di decine di migliaia di curdi alla fine degli anni '80 e per il suo coinvolgimento