Un uomo che ha lasciato morire di fame e di sete il suo gatto, abbandonandolo in casa nell'agosto 2005, a Roma, per andare in vacanza, è stato condannato dal tribunale a 3 mesi di carcere. A nulla erano valsi i solleciti dei vicini che avevano sentito i miagolii del gatto ed avevano rintracciato il proprietario. L'uomo aveva sempre risposto che lui "era in vacanza e non poteva tornare a Roma ad occuparsi del gatto". Quando le forze dell'ordine entrarono nell'appartamento, trovarono il gatto agonizzante, in una mansarda arroventata, dimagrito e disidradato. A nulla valsero le cure del veterinario. Il gatto morì quella stessa notte. Il giudice Ramazzi, come ha reso noto la Lega antivivisezione (Lav), ha condannato l'uomo anche a risarcire i danni in favore dell'associazione, che si era costituita parte civile, assistita dall'avvocato Luigi Viglione, e a pagare le spese legali. secondo me 3 mesi sono pochi