Questa volta Letizia Moratti non si espone: «È difficile dare giudizi, perché i giudizi rischiano di essere personali. Non è affatto facile». Un silenzio, che in realtà è molto eloquente. Perché sulla campagna anti-violenza dell´associazione Telefono Donna, che ritrae una donna in croce, dice: «Lascio che sia Cadeo a decidere». E l´assessore all´Arredo urbano continua a non avere dubbi: «Farò di tutto perché non vengano affissi. Questa immagine offende la tradizione cristiana». A Palazzo Marino non è il solo a pensarla così. Un no è arrivato non solo da An, il suo partito, ma anche da Forza Italia e ora dalla Lega, che con Salvini dice: «È di dubbio gusto». Irritato l´assessore ai Servizi sociali Mariolina Moioli, che con l´associazione lavora, e che commenta: «Quella foto non mi piace per niente. Sto lavorando con Cadeo per realizzare un altro manifesto». Ma per la senatrice del Pd Marilena Adamo quello dell´amministrazione è un atteggiamento censorio: «Non trovo offensivo accostare alla sofferenza la figura di Cristo. A meno, naturalmente, che qualcuno non pensi che il problema sia proprio la sofferenza femminile. E poi, al di là del moralismo, dov´è tutta l´efficienza della giunta che si accorge sempre in ritardo delle cose collezionando brutte figure?». Non parla esplicitamente, Moratti. Ma dietro la sua volontà di non esprimere opinioni, si celerebbe una contrarietà all´uso di quella foto. Una ragazza nuda, sdraiata su un letto, le braccia aperte, i piedi uno sull´altro. È in croce e sul drappo che le copre l´inguine porta un messaggio: «Chi paga per i peccati dell´uomo?». Stefania Bartoccetti, presidente di Telefono Donna e amica personale del sindaco tanto da essersi candidata con la sua lista, difende l´idea. E legge in modo positivo l´atteggiamento della Moratti: «Ha dimostrato classe e sensibilità. Non è caduta nella trappola di chi vuole lo scontro. Purtroppo altri non sono al suo livello». Non ritirerà i manifesti: «Altri Comuni ce li hanno richiesti e saranno pubblicati sulla stampa. Aspettiamo una comunicazione da Palazzo Marino». I 500 poster, che sarebbero dovuti essere affissi sugli spazi comunali il 25 novembre, per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, rimangono congelati. «Ho chiesto agli uffici di verificare come sia possibile non concedere l´autorizzazione», attacca Cadeo. «Perché finché non hanno il timbro del Comune non c´è il via libera. Censura? Chi lo dice vuole solo strumentalizzare». Per Stefania Bartoccetti, però, l´ok dagli uffici è già arrivato: «Con due mail. L´ultima, dell´11 novembre, mi comunica "l´accettazione da parte della Direzione della affissione dei manifesti in oggetto", con tanto di importo della cifra da pagare, 1.130 euro». Sicura di voler seguire un´altra strada è Mariolina Moioli: «Stefania Bartoccetti, che collabora con noi, non ha ritenuto opportuno comunicarmi niente. Stiamo studiando un altro manifesto e sto coinvolgendo tutte le associazioni che si occupano di violenza». A cominciare da Alessandra Kusterman, ginecologa e responsabile del soccorso violenze sessuali della Mangiagalli: «Non avrei scelto un´immagine che ha a che fare con la sensibilità religiosa delle persone. Per il 25 organizziamo un convegno e sulla locandina ho messo la rappresentazione della Dafne del Bernini. C´è Apollo che la rincorre e lei, bloccata nella sua fuga, con le mani che si stanno trasformando in rami. Secondo me è una donna che ha scelto di scegliere. E ogni donna che denuncia una violenza fa una scelta dolorosa, che va sostenuta». Tiziana Maiolo lancia una frecciata agli ex colleghi di giunta: «Sono fin troppo bacchettoni». ---> Ma un immagine più decente no?Dubito fortemente che una stupida ragazza nuda in posa da crocefisso possa cambiare la realtà del Mondo E non dico stupida la ragazza,ma l'immagine in sé,è ridicola a mio dire,kakkio centra il crocefisso? Anzi che non gli hanno messo pure le stigmate con tanto di corona -.-'