ALASSIO- Misterioso omicidio sulle colline alassine. Una giovane prostituta di origine romena, Alina Nicescu, è stata barbaramente massacrata a colpi di bastone o di pietra e poi scaraventata in una scarpata, in circostanze che solo le indagini dei carabinieri, coordinate dal procuratore della Repubblica di Savona Vincenzo Scolastico e dal sostituto Alberto Landolfi potranno chiarire.
L’agghiacciante vicenda si è consumata nella frazione alassina di Caso, lungo la strada provinciale che da Villanova conduce alla città del muretto, poche centinaia di metri a monte del noto ristorante Claro de Luna.
O almeno è qui che il cadavere è stato ritrovato nel tardo pomeriggio di ieri. Ma, secondo gli investigatori, non è da escludere che la donna sia arrivata in quella zona ormai priva di vita. E’ probabile che gli assassini abbiano volutamente gettato il corpo in quella scarpata per ritardarne il ritrovamento.
Ad accorgersi della presenza del cadavere nella scarpata, sette o otto metri sotto la sede stradale, è stato un passante che attorno alle 18 percorreva la strada in sella alla sua Vespa blu, e all’improvviso ha notato una macchia di sangue sull’asfalto, a pochi centimetri dalla linea bianca che delimita la carreggiata. L’uomo ha visto anche che la vegetazione sul ciglio della strada era piegata, e che qualche metro più in basso c’era qualcosa di insolito.
Qualcosa che sulle prime poteva sembrare ad uno sguardo fugace come quello del motociclista un semplice rottame. Rendendosi conto che doveva essere successo qualcosa di grave l’uomo si è immediatamente fermato, ha abbandonato lo scooter ed ha percorso a piedi quei pochi metri a ritroso, e una volta giunto sul posto si è reso conto che quello che gli era sembrato un rottame era invece un cadavere.
La telefonata ai carabinieri ha immediatamente fatto scattare la macchina dei soccorsi e delle indagini, anche se purtroppo è stata subito evidente l’inutilità dei primi.
Sul posto, oltre ai carabinieri, si sono precipitati i vigili del fuoco e i magistrati che hanno trovato il corpo della diciottenne romena che esercita la professione più antica del mondo lungo il tratto di Aurelia che unisce Albenga e Ceriale, rannicchiato nella scarpata ai piedi di alcuni alberi, con indosso pantaloni gialli, stivaloni e a quanto pare una camicetta. Sulle prime gli inquirenti hanno preso in considerazione l’ipotesi di un incidente stradale, che la donna cioè fosse stata vittima dell’investimento da parte di un pirata della strada, poi dileguatosi.
Ma i riscontri che lentamente venivano raccolti hanno ben presto fatto capire che la realtà era ancor più drammatica e inquietante, come è emerso dall’ispezione del medico legale sul corpo che presentava i segni evidenti di bastonate o sassate. Mascella e fronte fratturate, diverse ferite al capo e al corpo non hanno lasciato dubbi: Alina Nicescu è stata uccisa, e la morte risale a circa dodici ore prima del ritrovamento.
La posizione in cui è stato trovato il corpo induce a pensare che la giovane prostituta possa essere stata uccisa altrove e poi trasportata lì nel bagagliaio di un’auto e poi gettata nella scarpata.
Nel frattempo un giovane, probabilmente di nazionalità albanese, ha contattato l’Arma tramite il legale albenganese Marco Ballabio, sostenendo di avere appreso dalla televisione la notizia di una donna trovata morta e di non avere notizie della fidanzata, appunto Alina Nicescu, fin dalla giornata precedente. Il giovane è stato convocato in caserma assieme a un amico per riconoscere la salma ed essere ascoltato, accompagnato dagli avvocati Ballabio e Aschero, fino a tarda notte.
Fonte: Il Secolo XIX