Siamo stanchi di sentire che "il napoletano" è incivile, violento, irrispettoso di leggi e autorità. Siamo stufi di ascoltare certi commenti al tg e di leggere magistrali lezioni di vita sui quotidiani. NOI NAPOLETANI proviamo ribrezzo nel vedere immagini apocalittiche, nel registrare numeri di feriti e di armi sequestrate. NOI NAPOLETANI abbiamo un enorme senso civico, nella vita di tutti i giorni come allo stadio, frustrato sistematicamente da una gruppo tanto piccolo, quanto fastidioso di delinquenti, teppisti che approfittano di momenti colmi di nobili valori come manifestazioni sportive, politiche, sociali, per dare sfogo alla loro incapacità di essere UOMINI.
Il tifoso, quello vero, esce di casa indossando i colori della maglia con cui in campo, solo in campo, "lottano" i propri beniamini; non abiti scuri, cappucci e passamontagna. Il supporter nelle mani stringe una bandiera, una sciarpa, le mani dei suoi figli che ne condividono la più grande passione; non pietre, coltelli o armi di altro genere. Il "fedelissimo" sottoscrive l'abbonamento per assistere ad uno spettacolo incitando la sua squadra ed ha il "diritto" di criticare nel suo piccolo le scelte della società in quanto parte, anche se indiretta, del patrimonio sociale; non ha la presunzione di poter accedere allo stadio senza biglietto, non alimenta l'odio con cori razzisti, non crea disordini con fumogeni e petardi. Il violento non può lamentarsi della gestione, poichè il suo riprovevole agire non solo non arricchisce la società, ma la depaupera di milioni di euro con multe e squalifiche del campo.
Chi ha giudizio non si fida dell'anagrafe. L'UOMO, QUELLO VERO, capisce che "diverso" non è chi nasce in un altro luogo. I NAPOLETANI, QUELLI VERI, si dissociano da chi cerca di gettare fango sulla comunità cui appartengono e gli gridano in coro: "VOI NON SIETE NA-PO-LE-TA-NI!".