Originariamente inviata da
Abel Balbo
Mi son sempre chiesto come si sia potuto scaturire quell'inferno di fuoco con una porta incendiata.
Mi ricordo che fra le tante mezze verità emerse durante il dibattimento giudiziario e mai verificate, tant'è vero che non ci fu al fine alcuna condanna, quella secondo la quale il Mattei padre stesse facendo un "corso per realizzazione di ordigni esplosivi" ai suoi pargoli... se fosse vero questo potrebbe spiegare il motivo delle enormi dimensioni dell'incendio.
Sta di fatto che non è che mi dispero quando avvengono certe cose: quando i terroristi si autoeliminano fra di loro, c'è solo da guadagnarci: i tre incendiaporte ce li siamo levati dalle scatole, e senza nemmeno pagare il costo della loro reclusione, essendo essi ancora in esilio in qualche angolo del sudamerica; idem per i fascisti morti, amen.
Voltaire diceva che esiste sempre una ragion veduta per cui le cose accadono e io sono d'accordo con lui: questo episodio, per quanto triste, forse ci ha risparmiato lacrime ben più dolorose, quelle di qualche attentato a persone INNOCENTI similmente a tanti che in quell'epoca si sono verificati (Italicus, Stazione di Bologna, Piazza Fontana).
Resta il fatto che le immagini di Virgilio Mattei ai vetri della finestra della sua camera, in preda al rogo, sono davvero agghiaccianti.