Palermo, soldi in cambio di ricoveri arrestato il primario Marcelletti
Tra i reati ipotizzati truffa ai danni dello Stato, peculato e concussione
Sospetti di pedopornografia: sul suo cellulare alcune foto di una ragazzina nuda
PALERMO - E' stato arrestato a Palermo Carlo Marcelletti, medico di fama internazionale, primario e cardiochirurgo pediatrico presso l'ospedale del capoluogo siciliano. Le accuse nei confronti del sanitario, ora agli arresti domiciliari, sono di truffa aggravata ai danni dello Stato, peculato e concussione. Inoltre, secondo indiscrezioni, il pediatra sarebbe accusato anche di pedopornografia in relazione al rapporto che avrebbe intrattenuto con una minore in un contesto extraprofessionale.
Marcelletti, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, si sarebbe fatto dare indebitamente dai genitori dei pazienti somme di denaro, sotto forma di donazioni all'associazione Abc (Associazione per la cura del bambino cardiopatico-Onlus), da lui presieduta e gestita, in cambio di una "corsia preferenziale" idonea ad assicurare ai degenti e al genitore-accompagnatore una sistemazione migliore rispetto a quello di un ricovero ordinario.
In questo modo, secondo gli inquirenti, sarebbero stati sottratti all'azienda sanitaria pubblica ricavi economici che le sarebbero spettati sulla base del regime di cura intramoenia, con condotte fraudolente: da qui l'accusa di truffa aggravata. Secondo la Guardia di Finanza, poi, la destinazione delle somme a un'associazione solidaristica sarebbe stata solo apparente. Dalle indagini sarebbe emersa infatti una gestione illecita dell'ente da parte di Marcelletti. Buona parte dei fondi dell'associazione Abc, secondo l'accusa, sarebbe stata utilizzata per scopi estranei alle finalità dell'ente, tra cui cene e viaggi organizzati dal cardiochirurgo insieme a persone esterne all'associazione.
Infine, Marcelletti si sarebbe appropriato di somme incassate nell'ambito delle attività di visita specialistica che egli svolge all'interno dell'Arnas Civico, che avrebbero dovuto essere riversate nelle casse dell'ente pubblico, fatti salvi i successivi conguagli degli onorari spettanti al medico.
L'accusa di detenzione di materiale pedopornografico contestata al cardiochirurgo (articolo 600 del codice penale) si baserebbe, invece, sul ritrovamento nella memoria del cellulare di cinque o sei mms. I videomessaggi raffigurano seni e sedere che, secondo la procura, appartengono a una minorenne della quale non si vede però il volto. Gli investigatori sarebbero risaliti alla ragazzina dal numero del cellulare dal quale sono stati inviati i messaggi, che risulta intestato alla madre della minore.
All'accusa di pedopornografia ha voluto rispondere uno dei due legali del primario, Roberto Tricoli: "Non c'è stato alcun rapporto diretto tra il professor Carlo Marcelletti e una minore, sono stati trovati sul suo cellulare alcuni mms con parti anatomiche di donne di cui non si conosce l'età. Tengo a fare queste precisazioni - ha spiegato l'avvocato, che difende Marcelletti con Maurizio Piazza - al fine di evitare l'enfatizzazione di una vicenda che assume i contorni di detenzione di materiale pedopornografico relativo all'invio sul telefono cellulare di alcuni mms riproducenti parti anatomiche femminili. Non si capisce se sono di una minorenne o di una maggiorenne".
L'indagine, partita nel 2007 in seguito a una denuncia contro ignoti per minacce presentata da un familiare di un appaltatore del nosocomio, riguarda anche le forniture sanitarie all'Ospedale civico di Palermo. Contestualmente all'arresto del primario, diversi decreti di perquisizione e sequestro nei confronti di imprenditori e società aggiudicatari di appalti banditi dall'azienda ospedaliera palermitana sono stati eseguiti sia in Sicilia che nel Lazio. Inoltre altre tre persone di cui non sono state fornite le generalità, imprenditori sanitari e fornitori di attrezzature ospedaliere, sono indagate a piede libero assieme al cardiochirurgo Carlo Marcelletti per il reato di truffa.
Gli accertamenti sono stati condotti dalla Squadra mobile e dal Nucleo di Polizia tributaria di Palermo della Guardia di Finanza che parlano di "gravi indizi di colpevolezza in ordine a due condotte di concussione consumata, cinque di truffa aggravata in danno del sistema sanitario nazionale ed otto di peculato a danno dell'Azienda ospedaliera Civico".
La fama di Marcelletti è legata in particolare all'essere stato il primo in Italia a trapiantare il cuore di un bambino. Dopo aver tentato senza successo la carriera politica candidandosi a sindaco di Ancona, otto anni fa era diventato un personaggio mediatico in seguito al tentativo di separare due gemelline siamesi peruviane. L'operazione non riuscì e scatenò polemiche per la scelta di sacrificare una delle due bambine per lasciare in vita l'altra.
L'indagine che oggi ha portato all'arresto del cardiochirurgo, nasce dalle minacce subite da una
donna, che ritrovò nella sua auto la testa mozzata di un cane. Gli agenti del commissariato Zisa, che si occupavano del caso, hanno intercettato il fratello della vittima, un imprenditore che gestiva appalti per l'ospedale Civico di Palermo, indicato dalla donna come possibile autore del gesto per dissidi familiari. Ma dall'ascolto delle conversazioni del presunto responsabile delle intimidazioni, la Mobile di Palermo è riuscita a ricostruire una fitta rete di illeciti amministrativi che avrebbe al centro Marcelletti.
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