Bimbo ucciso,18enne esce da carcere
Bormio, 17enne vuole suicidarsi
E' stato convalidato l'arresto, ma ha ottenuto la scarcerazione con obbligo di dimora, il 18enne che era sul sellino posteriore della moto da cross che investì e uccise il piccolo Renzo Giacomella, di 3 anni, su una pista ciclabile a Bormio (Sondrio). Luca Martinelli, studente di Valdisotto, è accusato di omicidio colposo, omissione di soccorso e fuga. Intanto il 17enne, rinchiuso nel carcere Beccaria, di Milano minaccia di suicidarsi.
Il gip Pietro Della Pona ha convalidato l'arresto, disponendo la scarcerazione del giovane che è stato sottoposto alla misura dell'obbligo di dimora a Sondrio durante la settimana, in modo che possa frequentare la scuola.
Durante la sera l'obbligo di dimora si applicherà al convitto "Piazzi", nel quale il ragazzo soggiorna durante la settimana per frequentare l'istituto superiore. Nelle ore serali non potrà lasciare il convitto. Per il fine settimana, l'obbligo di dimora è poi applicato nella località di Cepina, frazione di Valdisotto, nella quale il ragazzo risiede con la famiglia. Anche per Cepina vale lo stesso divieto di uscire di casa nelle ore serali.
Intanto il gip dei minori di Milano si è riservato di decidere sulla convalida del fermo per il 17enne alla guida della moto che ha travolto e un ucciso il piccolo Renzo. "Il ragazzo ha detto che confida nel provvedimento del giudice, e speriamo che tutto rientri nella fattispecie dell'omicidio colposo, mentre il pm ha insistito nella convalida per l'omicidio doloso", ha spiegato il legale del minorenne, Giuseppe La Capria, al termine dell'interrogatorio di convalida svoltosi al carcere minorile Beccaria del capoluogo lombardo.
L'avvocato: "Il minorenne vuole suicidarsi"
Il 17enne è sconvolto per la situazione in cui si è venuto a trovare e avrebbe manifestato intenzioni suicide ha aggiunto l'avvocato La Capria, parlando con i cronisti dopo l'interrogatorio di convalida del fermo. Tra l'altro le angosce del ragazzo, che era alla guida della moto, sono aumentate anche in seguito alle riferite minacce che avrebbe ricevuto all'interno dell'istituto Beccaria da parte di altri minorenni reclusi.
Il giovane "si è chiuso in se stesso, ha manifestato intenzioni suicide. Speriamo che si faccia forza". Ha detto il suo legale. Si è saputo che durante l'interrogatorio era tesissimo, piangeva, e ci sono state per questo un paio di interruzioni. "Non vorrei che da una tragedia ne scaturisse un'altra - ha commentato La Capria - sono stati sbattuti dei mostri in prima pagina, quando in realtà sono dei ragazzi normali e impauriti".
"Incidente non in pista ciclabile"
Secondo il legale del minorenne, inoltre, il luogo dove si è verificato l'incidente non sarebbe una pista ciclabile ma "una strada vicinale accessibile anche ai mezzi a motore". Questa circostanza - secondo l'avvocato - potrebbe modificare la posizione del 17enne, accusato di omicidio volontario.
w la giustizia italiana!!