'MILANO - Annamaria Franzoni soffre di uno «stato crepuscolare di coscienza», una psicopatologia che può durare anche solo poche ore e può portare a rimuovere alcuni eventi. Significa che mentre si compiono automaticamente azioni di vita quotidiana, altre possono essere dimenticate. E a differenza del «corto circuito» lo «stato crepuscolare» non lascia inebetiti. Se Annamaria ha ucciso potrebbe averlo rimosso.
Per i periti della Corte d’assise d’appello di Torino questo stato porta a «un vizio parziale di mente transitorio» che, secondo il codice di procedura penale «fa scemare grandemente, senza escluderla, la capacità di intendere e di volere....Gli psichiatri, intervistando vari testimoni, hanno studiato e analizzato le reazioni di Annamaria alle crisi e scrivono di una «personalità in cui avvengono micro-fenomeni crepuscolari» che possono sfociare anche in reazioni violente.
Crisi solitamente superate grazie alle persone che le stanno attorno. E chi soffre di questi disturbi sa che la presenza dei familiari è un aiuto fondamentale. Tanto che la mattina del delitto Annamaria sperava che il marito Stefano rimanesse con lei e si occupasse dei bambini. Invece la mamma di Samuele, quell’ennesima crisi l’aveva affrontata da sola. Gli psichiatri ipotizzano una «massiccia esplosione di violenza» e riportano una lunga casistica presente in letteratura psichiatrica. Gli esperti spiegherebbero in modo approfondito anche i meccanismi mentali che le avrebbero permesso di affrontare l’evento in modo lucido, spingendola a chiamare rapidamente i soccorsi, rispondere alle domande dei carabinieri, forse anche nascondere l’arma. Dettagli questi che saranno sicuramente oggetto di battaglia nella prossima udienza fissata per il 29 giugno.'
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