Che ne possiamo fare noi, siamo soltanto pedine
Che ne possiamo fare noi, siamo soltanto pedine
Secondo me siamo troppo sbrigativi nel giudizio...
Non si sta parlando di uno sparuto gruppo di esaltati, lo Stato Islamico ha assunto dimensioni enormi, e continua a espandersi. Non possiamo nascondercene la realtà.
A noi 'sta gente viene descritta come dei pazzi esaltati che quando arrivano tagliano la testa a tutti coloro che incontrano...
Io immagino che siano mossi da logiche magari non condivise, ma che si radicano in secoli di cultura religiosa.
D'altra parte in passato sono stati riconosciuti altri stati religiosi e tutt'oggi in Israele passano leggi che favoriscono la discriminante religiosa piuttosto che tutelare i diritti dei propri cittadini.
Se poi pensiamo che l'attuale organizzazione dello Stato Islamico nasce nelle carceri statunitensi in Iraq, qualche domanda dovremmo porcercela. Inoltre non si può dichiarare guerra a chicchessia senza prima riconoscerne l'esistenza.
Che poi l'individuazione di un nemico, rispetto ad atti terroristici vagamente collocabili, mi sembra comunque un miglioramento.
Devo ammettere che non sono pronto per una risposta. E' una questione su cui sto riflettendo da tempo.
Ci vedo però una non voglia di risolvere la questione in modo assennato e il più possibile pacifico.
Se si approfondisse sulla Stato Islamico e sulle ragioni che lo muovono, se lo si facesse con tutti gli strumenti più vicini alla gente comune, dopo si perderebbe quell'idea che invece si ha adesso e che descrivevo dianzi: di questa nuova era di "mamma li turchi" che arrivano e devastano ogni cosa gli si pari davanti, tagliando teste a chiunque non sia dei loro.
Si stanno delineando anche dei confini geografici, chissà che non ci si prepari per una nuova guerra, bombardamenti a tappeto per smuovere un po' l'economia, conquistare nuovi pozzi di petrolio e ridurre un po' il tasso demografico...
Per anni ho pensato di essere un uomo ben informato. Una persona che compera sempre il giornale il week-end, che lo sfoglia al bar quando lavora. L'ho pensato fino al giorno in cui, aspettando una pizza da asporto cianciavo discorsi come i tuoi con un mio amico di fronte ad un pizzaiolo che, a dispetto del buon accento, era in realtà tunisino. E che si è incazzato con me per quanto dicevo.
Sono, sei, siete stati sviati.
Avete mai sentito parlare di Paesi Arabi Moderati? Sì, quelli che per fortuna non hanno dei matti come Khomeini al comando. Passiamoli in rapida rassegna:
TUNISIA:
con a capo fino a ieri Ben Ali, dittatore corrotto, a capo di uno Stato poliziesco, piazzato in quel posto dalla Francia, con il beneplacito dell'Italia di Craxi (che, non a caso, lì svernò negli anni amari della sua latitanza)
ALGERIA:
Paese in cui, in libere elezioni, il partito FIS vinse regolarmente e che, nel timore instaurasse una dittatura islamica, l'Occidente ha visto bene di piazzarne una sua, di dittatura, di tipo più moderno ed elastico. Sopratutto quanto si tratta di negoziare i contratti di sfruttamento dei giacimenti di petrolio e gas. L'uomo nella foto e il presidentissimo Bouteflika.
EGITTO:
Paese governato per 31 anni dal noto zio di Ruby Rubacuori, anch'esso noto per i suoi sistemi democraticissimi con gli oppositori, per le sue prigioni, per la sua innata propensione a rivincere le elezioni. Fino ai recenti casini delle insurrezioni arabe, a dar retta ai nostri giornali, il migliore dei mondi possibili.
ARABIA SAUDITA:
Re Fuad di Arabia. Piazzato lì dagli Stati Uniti, insieme con la loro sesta flotta, col finire della seconda guerra mondiale, quanto era parso chiaro a tutti l'importanza che avrebbe assunto l'estrazione del petrolio negli anni a venire. Regge una monarchia feudale, al cui confronto la teocrazia Iraniana, con le sue elezioni, con i suoi scontri tra il laico Ahmadinej?d e gli ajattolà, sembra la camera dei comuni di Londra. Con le sue frustate alle donne con la caviglia scoperta, con i fidanzati che si debbono sposare senza essersi mai visti, se non 15 anni prima da bambini. Ma, non si sa il perché, i brutti, i cattivi, ed i retrogradi, a leggere i nostri giornali, sono sempre e solo gli Iraniani.
SIRIA:
Retta fino a ieri dalla famiglia Assad, autentica dinastia di presidenti perenni. Questi, in vero, non insediati con l'appoggio dell'Occidente, ma con quello dell'Unione Sovietica. Ma sempre da dei visi pallidi etero diretta.
E lo stesso discorso potremmo farlo del Saddam prima maniera, quello che firmava i contratti con la Exon negli stessi giorni in cui gasava indisturbato i curdi (con gas americano), salvo diventare cattivo quando decise di mettersi in proprio. O il Re di Giordania, o quello del Marocco. A ben vedere il colonialismo non è mai finito: se gli occidentali non potevano più occupare palesemente quei paesi e spadroneggiarvi in prima persona, piazzando dei loro galoppini, hanno sempre continuato a fare il bello ed il cattivo tempo. Per interposta persona.
Quindi, ragazzi, occhio con giudizi affrettati e di parte. Io vi consiglio di chiarirvi meglio con qualche altra fonte meno partigiana. Perché a me questa guerra mi pare una semplice rivolta di indipendenza. Perché questi minacceranno pure di riprendersi l'Andalusia, ma ad oggi siamo noi ad avere le nostre portaerei a casa loro.
Questa, a bene vedere, è la loro versione, rivista e corretta, di Unione Europea ...