Investita e picchiata dallo stesso uomo. E' questa la triste storia di Arianna C., una ragazza torinese di 31 anni, vittima di un'incidente stradale prima e di una violenza dopo.
L'episodio si è verificato lo scorso venerdì notte nei pressi di piazza San Carlo, poco dopo che Arianna era uscita dal ristorante in cui lavora in pieno centro. La ragazza era a bordo della sua bicicletta quando, imboccando una traversa di via Roma, è stata travolta in pieno da un'auto che stava svoltando a sinistra.
L'impatto è stato violento, tanto che Arianna ha subitolesioni a gomiti e fianchi. Incurante dello stato in cui versava la ragazza, il conducente dell'auto, un uomo sulla settantina, ha cominciato ad inveirle contro, intimandole di togliersi di mezzo. Arianna aveva imboccato la strada in contromano, ma un epilogo simile, di certo, non se lo aspettava. Dopo che l'uomo è sceso dall'auto, lui e la ragazza hanno cominciato a discutere in mezzo alla strada. Pochi attimi ed Arianna si è trovata col volto tumefatto,colpita da un paio di pugni che l'hanno fatta finire a terra.
Fortunatamente, una volante dei carabinieri è passata di lì, ed Arianna l'ha fermata prima che il conducente dell'auto potesse dileguarsi.
Grazie all'aiuto di un passante la ragazza è riuscita a chiamare l'ambulanza. Arrivata al pronto soccorso, i medici le hanno diagnosticato tre fratture, due al naso ed una all'osso orbitale. "Mentre salivo in ambulanza l'ho sentito dare la sua versione ai carabinieri - ha detto Arianna - nella quale sono stata io ad aggredirlo senza motivo".
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Una storia triste, a conferma del fatto che, purtroppo, la violenza sulle donne non ha limiti.
Fonte:Ragazza investita e picchiata dal conducente dell'auto
Da alcuni testimoni pare sia saltato fuori che effettivamente sia stata lei a sbraitare contro il conducente.
Ho grassettato una parte la quale mi pare una sorta di ...non so se in questi casi si dice strumentalizzazione o sensibilizazzione o sensazione, insomma.... Secondo me, qui non si tratta di violenza sulle donne, ma violenza, punto.
Dite voi