A garanzia del fatto che loro ci mettano attenzione c'è il fatto che rischiano la vita.
Se vogliamo enfatizzare gli avvenimenti possiamo dire quel che vogliamo, ma sfido a trovare uno in bicicletta che per far dispetto alle automobile e farle rallentare gli taglia la strada repentinamente col suo corpo...
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In realtà leggi che tutelino in modo particolare pedoni o ciclisti non ce ne sono.
C'è però la giurisprudenza: l'automobilista che danneggia un pedone o un ciclista, difficilmente non prende almeno una percentuale di responsabilità.
Riguardo all'evidenziato in rosso, mi ripeto rispetto al mio post precedente, il concetto di limite di velocità è che non puoi superare quel valore, no che non puoi andare più piano. Quello è il valore massimo a cui puoi andare se al contorno non ci sono situazioni di pericolo. Ti dico per esperienza diretta che se mentre passi su una strada comunale, nel marciapiede adiacente ci sono dei pedoni, per un giudice quella è una situazione di maggior pericolo; per cui, se uno di quei pedoni all'improvviso si butta in mezzo alla strada, tu automobilista devi prevedere un'evenienza del genere e andare così piano da poterlo evitare. Se tu lo investi, il solo fatto che lo hai investito è prova che andavi troppo veloce, anche se eri a 5 km/h...
Questo te lo dico per esperienza diretta.
A me direttamente è successo che mentre facevo una manovra di parcheggio (quindi la velocità era minima) un signore anziano che era sul marciapiede s'è fermato a leggere un manifesto sul muro. Siccome non ci vedeva per la presbiopia, ha cominciato a indietreggiare e arrivato sul ciglio del marciapiede è caduto sulla mia automobile. Ebbene io ho preso la responsabilità totale, 100% e sono stato fortunato che il successivo ricovero ospedaliero non si sia protratto oltre un certo numero di giorni, altrimenti avrei avuto anche il ritiro della patente.
A un mio amico è successo che mentre era su una strada extraurbana, un vecchietto con la sua utilitaria non s'è fermato a uno stop e gli ha invaso la corsia. Nell'impatto il vecchietto purtroppo è morto e al mio amico hanno attribuito una percentuale di responsabilità, perché pur rispettando il limite di velocità il giudice ha deciso che avrebbe dovuto vedere il veicolo che si avvicinava all'incrocio e quindi rallentare. Tale decisione solo perché c'è scappato il morto, in caso contrario sono sicuro che il mio amico avrebbe avuto ragione piena.
Tutte 'ste chiacchiere per ribadirti il concetto che se succede qualcosa, tu andavi comunque troppo veloce, anche se entro i limiti.
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Nel caso del post poi sono convinto, per come è descritto, che la ciclista avesse anche la precedenza; l'unica sua responsabilità è stata quella di stringere troppo la curva trovandosi l'automobile di fronte.
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Secondo me dovremmo tutti andare un po' in motocicletta, un po' in bici e un po' a piedi, per renderci conto delle difficoltà e delle esigenze di chi è sulla stada ma non su un autoveicolo.
Un ciclista che viaggia sulla sua destra e deve svoltare su una traversa a sinistra, incontra delle difficoltà enormi. Innanzitutto deve portarsi al centro della strada e per farlo rischiare di tagliare la strada a eventuali automobilisti che procedono nella sua stessa direzione con le difficoltà che ha a guardare indietro. Una volta al centro della strada sperare che nessuno che procede in direzione opposta non lo veda e decida di sorpassare in prossimità dell'incrocio; per ultimo che chi proviene dalla strada traversa gli dia la precedenza (ed eventualmente che non lo aggredisca come nel caso dell'articolo postato in apertura di questo post).
Per un ciclista è pericoloso anche svoltare a una traversa alla propria destra; spesso l'automobilista che procede nella sua stessa direzione che deve svoltare anch'egli a destra, insofferente a dover rallentare fino alla velocità del ciclista, decide di sorpassarlo in curva, rishiando di toccarlo sulla ruota anteriore facendolo cadere trasferendogli tutta la quantità di moto della sua automobile, con conseguenze tragiche.
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Riguardo ai bambini sui marciapiedi, mi sembra di aver letto da qualche parte che sei padre; non so quanti anni abbia tuo figlio, ma ti garantisco che è facilissimo che un bambino sfugga al controllo e compia un'azione insensata come attraversare la strada senza guardare. Anche a 11-12 anni i ragazzi non pensano che in strada ci sono le automobili che potrebbero investirli e si lanciano in attraversamenti senza guardare.
L'automobile di fatto è indirettamente un'arma, in Italia ogni anno muoiono 5000 persone circa per incidenti stradali, tantissimi sono pedoni e ciclisti, ma anche a tutela degli automobilisti stessi, la prudenza non è mai troppa.