Se la vita di un operaio per lo Stato italiano non vale nemmeno 2.000 euro, ci pensa il web ad aiutare con una sottoscrizione.
IL «RISARCIMENTO» - Martedì la madre di Matteo Armellini, il tecnico di 32 anni morto nel marzo scorso a Reggio Calabria mentre stava aiutando a montare il palco per un concerto di Laura Pausini, aveva denunciato che per l'Inail la cifra spettante a rimborso era di appena 1936,80 euro. E dall'Istituto nazionale di assicurazione per gli infortuni sul lavoro avevano parlato solo di un anticipo, precisando però che la cifra totale, vista «la retribuzione molto bassa del ragazzo», non sarà di molto superiore. E allora scende in campo il web «sperando di raggranellare quanto basta per consentire alla madre di Matteo di buttare in faccia allo Stato questo vergognoso obolo».
LA RACCOLTA - In collaorazione con don Paolo Farinella, il prete genovese «di frontiera», il blog «Il Tafano» di Antonio Crea propone una raccolta fondi attraverso un mezzo moderno come paypal, il sistema di pagamento online. L'estratto conto dedicato alla raccolta verrà inviato ogni due giorni a don Farinella che si fa garante dell'invio delle somme a Paola Armellini. Il blog sottolinea come Armellini avrebbe dovuto, per legge, lavorare almeno fino ai 67 anni, cioè altri 7.700 giorni, e arriva a quantificare la paga oraria stimata da quell'assegno dell'Inail: 0,032 € all'ora.
L'operaio morto vale solo 2.000 euro? Il web si mobilita per una raccolta fondi - Corriere.it