Mio carissimo amico,
ora che tu sei morto, il mondo non sarà più lo stesso. E poco male, visto che anche tu non sarai più lo stesso.
Tu lasci un vuoto incolmabile: quello della tua scatola cranica – e una vedova inconsolabile: la mia.
A tal proposito: se tu sei qua, morto, con chi sta scopando, di là, tua moglie?
Lasciami però dire che questo tuo silenzio mi preoccupa:quando sei così silenzioso, ne stai tramando una delle tue.
Ammettilo: non fosti molto altruista, in vita. Ora, finalmente, farai felice qualcuno: i vermi che ti si divoreranno.
Perlomeno, sarà la volta buona che ti metterai a dieta per davvero.
Certo che se durante il sonno eterno russerai come quando dormivi, i poveri vermi dovranno mettersi i tappi nelle orecchie, mentre mangiano.
Conoscendo i tuoi vizietti, ti voglio dare un consiglio: ti capitasse di fare una partita a poker, non giocare con le trapassate: lì, è pieno di bare!
Però, anche tu … d’accordo: siamo tutti laureati e non siamo superstiziosi; ma *****, porta male morire di venerdì 17!
Orsù, non parliamo sempre di cose funebri: hai già pensato a come ti vestirai per carnevale?