"Rossella Urru è stata liberata"
La Farnesina sta verificando
La cooperante italiana, con due spagnoli, sarebbe stata liberata dai miliziani del Movimento per l'unità in Africa occidentale nei pressi della città del Mali e sarebbe nelle mani di mediatori. Gli Esteri al lavoro con l'Unità di crisi per confermare la notizia. L'intelligence spagnola: "Riscatto pagato"
ROMA - La Farnesina sta verificando attraverso l'Unità di crisi del ministero la notizia secondo cui Rossella Urru sarebbe stata liberata oggi. Il ministro degli esteri Giulio Terzi segue la questione personalmente. Ad annunciare il rilascio un gruppo islamista, che conferma la liberazione di Rossella e di due spagnoli.
La cooperante italiana, sequestrata a ottobre in un campo profughi Saharawi nel deserto algerino, sarebbe stata rilasciata a Timbuctù, dopo uno scambio di prigionieri: questa mattina Ould Faqir, uno degli uomini implicati nel sequestro di Rossella Urru arrestati lo scorso anno sarebbe stato liberato in Mauritania, contemporaneamente la cooperante italiana sarebbe stata liberata dai miliziani del Mujao (o Mujwa in inglese, il Movimento per l'unità e la jihad in Africa occidentale) nei pressi della città del Mali. Urru sarebbe ora nelle mani di alcuni mediatori in attesa di raggiungere la zona in cui sarà consegnata.
La dinamica del rilascio. La notizia della liberazione della Urru e dei due cooperanti spagnoli rapiti insieme a lei è riportata dal sito mauritano 'Sahara Media'. L'attivista mauritano Najib Tawal Ould ha riferito ad Aki che nella notte della scarcerazione del saharawi Maminna Ould Faqir, arrestato lo scorso 4 dicembre in Mauritania con l'accusa di aver fatto parte del commando che ha rapito i tre cooperanti.
L'uomo ha lasciato il carcere centrale di Nouakchott ed è stato accompagnato dalle autorità mauritane fuori dalla capitale "in una località ignota - ha detto l'attivista - Non sappiamo se sia stato portato in Mali o altrove. Quello che è certo è che il suo nome faceva parte della lista dei detenuti salafiti da liberare in cambio della Urru, avanzata dal Mujao". I rapitori della nostra connazionale avevano subito chiesto la liberazione di Maminna Ould Faqir alle autorità mauritane. "Non è certo però che sia stato usato per lo scambio con l'ostaggio italiano", ha precisato l'attivista.
Intelligence spagnola: "Riscatto pagato". Fonti dell'intelligence spagnola hanno confermato al sito Globalist l'avvenuto pagamento di un riscatto per il rilascio di Rossella Urru e dello spagnolo Enrico Gonyalons. Le fonti non hanno voluto precisare l'entità della somma, che è stata comunque di alcuni milioni di euro, che sono state versate congiuntamente da Italia e Spagna. L'unica informazione è che il pagamento è avvenuto in contanti e in euro. Confermato anche, prosegue Globalist, che nella trattativa si è raggiunto un accordo su altro tipo di aiuti e che effettivamente il rilascio di Ould Faqir era parte integrante dell'accordo. Per motivi di sicurezza non è stato comunicato il luogo dove gli 007 stanno aspettando il rilascio della cooperante sarda, che secondo gli accordi doveva essere rilasciata dalla banda e consegnata ai mediatori che la stanno portando verso la libertà definitiva.
La famiglia. E intanto, la notizia della possibile liberazione della Urru arriva a Samugheo, dove abitano i genitori e i parenti. Lo zio della ragazza, Mario Sulis, portavoce del Comitato per la liberazione di Rossella, dice di non saperne nulla e commenta "Speriamo che stavolta sia vero", spiegando di aver parlato ieri con i genitori di Rossella e di averli trovati ottimisti su un possibile esito positivo del rapimento in tempi brevi.
Non ha notizie dirette neanche il sindaco del paese, Antonello Demelas, sempre in prima linea nelle iniziative per tenere alta l'attenzione sulla sorte della giovane cooperante e sempre in stretto contatto con i genitori della ragazza. Entrambi lavorano in Comune e che in questo momento attendono notizie dalla Farnesina.
Fonte: La Repubblica