Afghanistan, partorisce la terza femmina, il marito la strangola
Partoriva solo figlie femmine e questo per il marito era una colpa inemendabile. Così, a pochi mesi dall’ultimo parto, è finita la vita di Estorai, 22 anni. La ragazza è stata trovata morta in casa da un vicino la scorsa settimana in un villaggio sperduto nella provincia settentrionale di Kunduz quando il marito era ormai già in fuga. L’uomo, Sher Mohammad, 30 anni, aveva già avvertito diverse volte la moglie alla terza gravidanza: “Questa volta deve essere maschio”. Alla nascita della terza bambina, tre mesi, fa Sher ha cominciato seriamente a pensare a come liberarsi dalla moglie. E in questo terribile progetto l’ha aiutato la madre. Perché, purtroppo, sempre in queste storie terrificanti che giungono dall’Afghanistan c’è la complicità di un membro femminile della famiglia. All’inizio di quest’anno vi avevamo già raccontato la storia di Sahar Gul, una ragazzina di 15 anni, segregata e pestata a sangue dal marito e dalla sua famiglia per mesi perché non voleva prostituirsi. Sahar, per fortuna, è riuscita a salvarsi. Estorai, invece, è morta.
In carcere, per ora, c’è solo la suocera della vittima mentre il marito omicida è riuscito a fuggire ed è tuttora latitante. Il capo della polizia del distretto, Sufi Habibullah, sostiene che il giovane ha trovato rifugio presso uno dei boss locali di nome Qadir, alla guida di un commando di 30 uomini armati. “Finchè sarà protetto da quell’uomo non potremo arrestarlo”, ha detto Habibullah.
La responsabile del dipartimento per le questioni femminili, Nadera Gayah, ha definito l’uccisione di Estorai il peggior esempio di violenza contro le donne mai verificatosi nel Paese. Tuttavia episodi di questo genere non sono affatto rari in Afghanistan dove, come avevamo già raccontato in questo post, secondo un rapporto delle Nazioni Unite, le donne sono trattate come bestiame. Molte sono costrette a nozze forzate quando sono ancora bambine e le famiglie in cui sono accolte le trattano come schiave. Chi si rivolge alla polizia spesso subisce ulteriori abusi, tra cui lo stupro e le molestie, prima di essere riconsegnata alla famiglia e dimenticata. Lo scorso novembre, nella stessa provincia dove è morta Estorai, una famiglia afghana che si era rifiutata di concedere la mano della figlia a un uomo ritenuto pericoloso è rimasta vittima di un’aggressione nella quale alcuni uomini hanno cosparso di acido marito, moglie e i tre figli. La polizia ha poi arrestato il «genero» mancato e tre suoi fratelli ritenuti responsabili del crimine. Ed è ancora impressa nella nostra mente la storia di Gulnaz, la ragazza stuprata che è stata condannata per adulterio ed è potuta uscire di prigione solo dopo aver scelto di sposare il suo stupratore.
Nel “nuovo” Afghanistan, purtroppo, succede anche questo. E la situazione non migliorerà con il ritiro della forza internazionale.
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il fatto che in questi paesi la vita di una donna valga poco perche non partorisce un maschio, è giustificabile la tradizione di uciderle per non essere capaci di accontentare il clan familiare di lui?
Meglio un aborto o un omicidio in questa situazione'?già un bel dilemma morale la dove non esistono diritti perchi e donna