Thiene, dopo l'aggressione
l'omicida va a mangiare al bar
L'assassino è un ex istruttore di body building. In tasca del benzinaio l'incasso della giornata: 1.750 euro. L'ultimo grido d'aiuto «Mi hanno accoltellato»
THIENE (Vicenza) – Il fisico corpulento, massiccio, la camminata tipica di un palestrato e le gambe arcuate: sono questi gli elementi che hanno portato i carabinieri del Nucleo Investigativo di Vicenza, della stazione e dell’aliquota operativa di Thiene ad identificare il 41enne Roberto Zuccollo, ex istruttore di body building, ora disoccupato, che ieri pomeriggio ha accoltellato a morte il benzinaio Francesco Zoppello nel tentativo di rapinarlo. Secondo quanto hanno registrato le telecamere installate nel piccolo ufficietto della stazione di servizio di viale Europa a Thiene Zuccollo sarebbe entrato in azione verso le 17.30. Sul viso un passamontagna, in tasca un coltello da combat dalla lama di 16 centimetri, estratto non appena oltrepassato l’ingresso, per avvicinarsi alla cassa e all’esercente. Non è ancora ben chiaro se quest’ultimo abbia usato una mazza rinvenuta sul posto per difendersi, quello che è certo è alla richiesta di consegnare l’incasso della giornata, 1.735 euro, lui ha opposto resistenza e ne è nata una colluttazione all’apice della quale è stato colpito con tre fendenti, due al petto un terzo alla gamba. Zoppello, negli ultimi attimi di vita, avrebbe avuto ancora la forza di avanzare di qualche passo, sanguinante, fino all’uscio per chiedere aiuto ad una cliente affezionata, ferma alle pompe per fare rifornimento. «Ti prego aiutami, mi hanno accoltellato» le avrebbe detto chiamandola per nome. Nel frattempo Zuccollo era già lontano. Fuggito a piedi per la via laterale all’area di servizio, via Torino, avrebbe raggiunto di corsa il suo appartamento in via Monte Cengio, dove vive solo. Una volta a casa avrebbe riposto tutti gli indumenti intrisi di sangue in lavatrice, compreso il giubbotto blu con inserti di pelo bianco mostrato nelle immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza. Rivestitosi, sarebbe uscito, sempre a piedi, in un vicino bar per mangiarsi un panino. Quindi avrebbe telefonato alla ragazza: «Stasera no, vediamoci domani» e si sarebbe addormentato a letto.
Attorno alle 22.30 la visita dei carabinieri, con il colonnello Michele Vito Sarno, e la confessione: «Sì sono stato io». Versione che avrebbe ribadito anche nel corso dell’interrogatorio del sostituto procuratore dottoressa Antonella Toniolo, alla presenza del suo legale, l’avvocato Nicola Guerra. Lo stesso magistrato che in giornata conferirà l’incarico all’anatomopatologo Andrea Galassi di eseguire l’autopsia sul corpo dello sfortunato benzinaio. «Abbiamo liberato Thiene dall’incubo di avere sulle proprie strade un assassino senza scrupoli – ha commentato il colonnello Michele Vito Sarno in sede di conferenza stampa – era un caso difficile, doloroso, tragico, che siamo riusciti a risolvere con estrema rapidità, dando una risposta alla comunità, dimostrando che l’Arma c’è, lo Stato c’è».
Benedetta Centin
19 novembre 2011
Thiene, dopo l'aggressione l'omicida va a mangiare al bar - Corriere del Veneto