Lele Mora è stato arrestato dagli uomini della guardia di finanza nel suo quartier generale in viale Monza, a Milano, con l'accusa di bancarotta fraudolenta. I magistrati gli contestano una distrazione da 8 milioni e mezzo di euro. Mora è coinvolto anche negli scandali legati anche al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ed esplosi con il caso Ruby: l'arresto non riguarda comunque queste vicende.
Le accuse sono di bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata firmata dal gip Fabio Antezza. Le indagini, condotte dai pm Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci, hanno consentito di accertare una bancarotta fraudolenta per oltre 8 milioni di euro in relazione alla gestione di una società di organizzazione e gestione di eventi. Una parte delle somme distratte, è stato ricostruito, è stata utilizzata dallo stesso imprenditore per effettuare rilevanti investimenti immobiliari.
Le somme venivano distratte dalla lm management, società dichiarata fallita dal tribunale di Milano nei mesi scorsi, in favore soprattutto della Diana immobiliare, altra società riconducibile a Mora e dichiarata fallita. In particolare, circa 3 milioni di euro sono stati retrocessi in contanti con un sistema di fatturazione per operazioni inesistenti, mentre 5 milioni è il valore degli immobili ceduti alla Diana immobilare e poi affittati dalla lm management.
Nel motivare l'ordinanza cautelare il gip ha rimarcato il pericolo di fuga dell'agente dello spettacolo, che vive tra Milano e la Svizzera. Proprio in territorio elvetico, stando alla ricostruzione dei pm, Mora avrebbe trasferito cospicue somme di denaro. All'agente dei vip la Procura contesta anche di avere continuato a svolgere attività imprenditoriale nonostante il fallimento della Lm Management e il suo fallimento personale, entrambi dichiarati dal tribunale di Milano. Le manette sono così scattate in presenza del pericolo di fuga, di un inquinamento probatorio definito "di rilevante intensità" e del pericolo di reiterazione del reato, considerando anche i precedenti penali di Mora.
Il gip definisce Mora una persona "dalla professionalità criminale". Per il giudice "è appena il caso di rilevare - si legge nell'ordinanza d'arresto - che le dichiarazioni rese da Mora non sono in concreto tali da attenuare il grado delle esigenze cautelari stante le descritte professionalità criminali e capacità economica di origine illecita 'doppiate' dall'attività di drenaggio di denaro anche successiva alla dichiarazione di fallimento" delle sue società.
Fonte: repubblica.it