Egiziane in piazza costrette al test della verginità: l'esercito nega ma la protesta è sul web
I giovani del Cairo tornano su internet per chiedere al governo nato dopo la rivolta popolare del 25 gennaio, se è vero che a marzo 18 donne scese in piazza Tahrir e poi trattenute dalla polizia sono state costrette a fare un test di verginità. Oggi un alto ufficiale dell'esercito, traghettatore dell'Egitto verso un percorso di riforme e un nuovo assetto costituzionale, ha smentito con la Cnn che vi siano mai stati episodi del genere.
Il militare ha chiesto l'anonimato e accusato i media di poca affidabilità per aver pubblicato «accuse» che «causano fratture fra esercito e popolo». Proprio quello che vorrebbero evitare i militari e il generale Tantawi, che attualmente fa le veci del capo dello Stato dopo le dimissioni di Hosni Mubarak a febbraio. In questi mesi, i ragazzi della primavera egiziana che ha messo fine al ventennale governo del rais non hanno mai smesso di criticare il governo di transizione per la lentezza con cui vara le riforme e l'intolleranza verso i dissidenti. Ma l'abuso sulle manifestanti - confermato da un alto ufficiale dell'esercito, scrive il quotidiano inglese Guardian - ha scatenato la rabbia e la protesta sul web.
Gli abusi sulle 18 donne, accusate anche di essere prostitute, sono state denunciate da Amnesty International e diversi attivisti per i diritti umani; lunedì scorso un generale egiziano ha confermato e difeso la pratica dei test con la Cnn, la stessa tv americana che oggi diffonde la smentita anonima di un altro militare. Il generale che aveva ammesso i test aveva aggiunto: «Le ragazze arrestate non erano certo come mia figlia: erano quelle che si accampavano a piazza Tahrir con gli uomini che manifestavano, avevano ordigni esplosivi e droghe». L'anonimo funzionario dell'esercito, potere contrapposto da sempre alla polizia vicina al ministero dell'Interno e vista con diffidenza dagli egiziani, ha anche giustificato i test di verginità così: «Servivano a scagionare gli agenti da potenziali accuse di stupro da parte delle donne». Poi ha tenuto a precisare: «Comunque nessuno delle 18 donne era vergine».
Della questione si è occupato anche il Supremo Consiglio delle Forze Armate presieduto dal generale Tantawi, che guiderà il paese fino alle elezioni presidenziali del prossimo settembre: in un primo momento ha negato la denuncia di Amnesty International, poi è arrivata la confessione del generale alla Cnn e le cose si sono complicate.
Le donne sono state arrestate il 9 marzo, il giorno dopo la loro festa, e a quasi un mese dalle dimissioni di Mubarak. Tenute circa un mese in prigione. Una delle vittime Salwa Hosseini, 20 anni, ha detto ad Amnesty che lei e le altre donne sono state costrette a spogliarsi , sono state fotografate e bloccate con scariche elettriche.
Tanto per scatenare la rabbia di piazza Tahrir che già montava assieme alla disaffezione nei confronti di un governo percepito come immobile e conservatore: decine di migliaia di persone la settimana scorsa sono tornate in piazza Tahrir.
Fonte: Egiziane in piazza costrette al test della verginità: l'esercito nega ma la protesta è sul web - Il Sole 24 ORE