A pochi giorni dalla sentenza che gli consentiva di tenere la bambina solo nel fine settimana, ha sparato alla figlia e poi si è suicidato. Alberto Fogari, 44 anni, prima di rivolgere il fucile automatico calibro 12 da caccia verso di sé ha sparato anche al suo cane da caccia. I corpi dell'uomo e della figlioletta di tre anni sono stati trovati intorno alle 9 nelle campagne di Lonato, nel Bresciano.
Il luogo della tragedia
Fogari lavorava come commesso in un supermercato, ma a giorni avrebbe aperto un asilo nido. "Amava moltissimo i bambini", spiega Cristina, la compagna che con lui avrebbe condiviso anche quest'esperienza professionale. E poi aggiunge, parlando dell'accaduto: "Nessuno l'ha mai aiutato: giudici, assistenti sociali, psicologi". Parole forti che confermano come Alberto stesse vivendo con tensione la situazione che, in seguito alla separazione, si era venuta a creare riguardo la bambina.
Nell'ultimo pomeriggio della sua vita, Fogari è stato con la compagna e la bambina nella sua casa di Brione, in Valtrompia. Poi è uscito "per andare a fare un giro", aveva detto. In auto, con lui, la piccola Nicole e il cane Chicco. L'auto ha raggiunto Lonato, comune del Garda bresciano, e imboccato via delle Cocche. Una zona in aperta campagna dove probabilmente era stato a caccia in passato. Erano circa le 20,45 quando nella cascina Botteghino sono stati sentiti tre colpi. Prima due, quelli che hanno ucciso la bambina e il cane. Poi, prima dell'ultimo sparo, è passato qualche minuto, secondo i testimoni. Forse mezz'ora, secondo quanto emerge dagli accertamenti di medicina legale. In quei minuti Alberto con ogni probabilitá ha scritto un biglietto su cui ha lasciato poche righe assicurando i parenti: "Vi proteggeró dall'alto". Poi ha aggiunto le scuse ai genitori. Ha quindi appoggiato il foglio sul cruscotto ed è sceso. L'arma, rivolta al capo, ha sparato nuovamente.
"Ho pensato ai bracconieri", ha raccontato Mauro Gallina, l'agricoltore di 48 anni che ha sentito i colpi dalla propria cascina, distante circa 100 metri dal campo di grano appena raccolto in cui si trovavano i corpi. "Ho avuto paura, perché in passato da queste parti si è vista gente girare con le pistole". Poi, in mattinata, da lontano, ha visto i corpi e pensato a degli zingari addormentati. Si è avvicinato. "Mi sono trovato davanti alla bambina, indossava una tutina beige ed era stata colpita alle spalle. Poi c'era l'uomo con il cranio spappolato da un lato e il cane vicino a lui". Nelle ore successive sono arrivati i carabinieri, il medico legale. La madre della bambina ed ex compagna di Alberto Fogari, che proprio nelle scorse settimane si è sposata, ha avuto un malore quando ha saputo della tragedia.(20 Settembre 2010)
PAS: I genitori si separano. La bambina si ammala.
Gazzetta di Mantova — 25 aprile 2010 pagina 22 sezione: PROVINCIA
MOTTEGGIANA. Una bimba vittima delle bugie degli adulti, strattonata nel braccio di ferro dell’odio. Una bimba preda della paura. Una bimba che si ammala. Da quando aveva quattro anni è stata convinta dalla madre, giorno dopo giorno, tormentata dal dolore per una separazione non accettata, che il padre è un malvagio, che le ha abbandonate dopo aver abusato di lei. Lo ha accusato, con la complicità dei nonni, delle nefandezze più bieche, fino al tentato omicidio e perfino alla violenza sessuale. Il Tribunale ha condannato la madre, una 39enne di Motteggiana, la Corte d’Appello ha confermato la sentenza, ma nessuno può garantire che la piccola avrà mai una vita serena. Perché Giulia (nome di fantasia a tutela della piccola, che oggi ha 10 anni, ndr) si è ammalata di Pas, una patologia gravissima che può insorgere nei bambini coinvolti in separazioni conflittuali. Fino a quando guarirà, se mai questo accadrà, il padre non potrà incontrarla per non turbarla. A smontare l’accusa di pedofilia costruita dalla donna sono entrati in campo anche i Ris, che hanno scoperto che una foto di padre e figlia, esibita dalla madre in tribunale come prova degli abusi, era in realtà stata scattata da lei, forse già con l’idea di incastrare il marito che la stava lasciando. La storia è cominciata sei anni fa come una normale separazione tra coniugi con una figlia in comune. Lui, tecnico informatico di Borgoforte, che allora aveva 32 anni, se ne va di casa. La donna reagisce male e alza subito il tiro. La prima mossa sono denunce per percosse e maltrattamenti. Episodi non gravi, che, comunque, vengono smontati uno dopo l’altro dai carabinieri come “infondate notizie di reato”. Lei non si arrende e dà battaglia senza sconti, fuori e dentro casa. Coinvolge anche i genitori, una coppia vecchio stile che mal digerisce la separazione della figlia. La madre della donna arriva a denunciare il genero per tentato omicidio, accusandolo di aver cercato di investirla. Il giudice archivia: tutto falso. Ma i colpi letali la donna li sferra in casa: fa il lavaggio del cervello alla bimba, raccontandole bugie denigratorie sul padre, fino a convincerla di aver vissuto con un mostro che le ha fatto del male. Vuole una complice per vendicarsi dell’uomo, che nel frattempo si è messo con un’altra. Non sa che sta facendo ammalare la bimba di una patologia gravissima: la Pas. Giulia comincia a vivere nel terrore, ha paura del padre, che diventa il simbolo del male, descrive con termini tecnici che le ha propinato la madre violenze mai avvenute. Il colpo finale la madre lo sferra con una foto in cui compare l’uomo quasi nudo con la bimba in braccio: «È un pedofilo, se l’è fatta con l’autoscatto, l’ho trovata in un cassetto». La foto finisce ai Ris, che anche grazie alle contraddizioni della donna, scoprono che l’ha scattata le
Io sono comprensiva in tutto.
Capisco la situazione di mèrda. Capisco i vari disagi.
Ma che un padre RIESCA a togliere la vita al proprio figlio proprio no.
Non vedi più speranze? Benissimo, sparati.
Ma non togliere la speranza agli altri, a maggior ragione a TUA figlia.
è brutto separare un genitore dal proprio figlio per beghe tra coniugi. quasi sempre questo genitore a cui viene tolto il figlio è il padre. è capisco che alla fine si possa "impazzire", non come in questo caso ma quasi
è brutto separare un genitore dal proprio figlio per beghe tra coniugi. quasi sempre questo genitore a cui viene tolto il figlio è il padre. è capisco che alla fine si possa "impazzire", non come in questo caso ma quasi
Quasi ? Oddio.
Non è nemmeno meglio che il figlio cresca tra liti continue.
Non è nemmeno meglio che il figlio cresca tra liti continue.
Non è nemmeno giusto che un giudice decida di far vedere la figlia al padre per 4 ore a settimana. Perchè non affidarla al padre e farla vedere 4 ore a settimana alla madre?
Considerando che il padre ha un lavoro, e che la figlia lo adora?
Non si mette in discussione l'utilità della separazione.
Si discute deleprché un padre non possa vedere la propria figlia quando vuole lui. O quando vuole lei.
Non è nemmeno giusto che un giudice decida di far vedere la figlia al padre per 4 ore a settimana. Perchè non affidarla al padre e farla vedere 4 ore a settimana alla madre?
Considerando che il padre ha un lavoro, e che la figlia lo adora?
Non si mette in discussione l'utilità della separazione.
Si discute deleprché un padre non possa vedere la propria figlia quando vuole lui. O quando vuole lei.
Non è 'normale amministrazione' una cosa del genere, dipende dai casi. I miei vicini si sono separati da anni ormai... ai tempi del processo lui aveva un tumore e l'assegno di invalidità di 400 euro mensili (si stava curando e non poteva lavorare) e lei un lavoro part time. Il bimbo è stato affidato a lei, ma poteva vedere il padre ogni volta che voleva. E infatti erano qua quasi tutte le sere... si fermava anche a dormire.
Poi lui ha fatto una nuova morosa, che ha già una bambina, una separazione in atto, un ex marito che la picchia. E' successo il finimondo: la nuova morosa ha picchiato lui, lui ha picchiato lei, il fratello di lei ha picchiato lui, il bambino ha assistito a qualcosa, piangeva come un disperato e lo fa ogni volta che vede quella tipa.
Tribunale, di nuovo. Assistenti sociali che escono per verificare la situazione. Il padre che pretende di vedere il figlio solo ed esclusivamente con la sua nuova tipa presente.. la madre che gli dice 'vieni prendilo e portarlo a fare un giro quando vuoi e come vuoi, ma NON con lei'. Lui va, lo prende, da solo.. poi lo porta da lei. Il bimbo torna a casa in lacrime e racconta tutto alla mamma.
Tribunale, di nuovo. Il giudice decide che il padre può vedere il bambino 2 volte al mese SOLO in presenza di un assistente sociale.
Una persona che non conosce la storia che c'è alle spalle potrebbe benissimo dire "Ma che stronzata! Vedere il proprio figlio 2 volte al mese!" però ti posso dire che in questo caso, l'unico del genere che ho potuto seguire da vicino, è stata presa una decisione per il bene del BAMBINO.
Non che vedere suo padre sia un male, assolutamente. Ma vederlo picchiare un'altra donna di sicuro lo è... idem vederli litigare e darsi della pùttana o del còglione (l'assistente sociale ha assistito a una litigata... -.-)
E prima di prendere questa decisione son passati circa 6 mesi, sei mesi d'inferno perchè il padre ogni volta lo portava da sta nuova tipa e lui tornava sempre piangendo...
Io sono comprensiva in tutto.
Capisco la situazione di mèrda. Capisco i vari disagi.
Ma che un padre RIESCA a togliere la vita al proprio figlio proprio no.
Non vedi più speranze? Benissimo, sparati.
Ma non togliere la speranza agli altri, a maggior ragione a TUA figlia.
Le persone a cui vuoi più bene sono parte di te: ucciderti perchè in preda a una depressione vedi il mondo nero e vuoi salvarti cavandoti da una vita di merda, può portare come conseguenza il voler "salvare" anche gli affetti più forti.
Infatti uccide sia la figlia che il cane.
E' emblematico anche il biglietto che lascia ai genitori con quel "vi aiuterò dall'alto": è stato a un passo dall'uccidere anche loro.
Spero che sacrifici di questo tipo possano servire da stimolo per rivedere le leggi che regolano la "famiglia", uno dei paradossi più colossali nel nostro tempo.
Le persone a cui vuoi più bene sono parte di te: ucciderti perchè in preda a una depressione vedi il mondo nero e vuoi salvarti cavandoti da una vita di merda, può portare come conseguenza il voler "salvare" anche gli affetti più forti.
Infatti uccide sia la figlia che il cane.
E' emblematico anche il biglietto che lascia ai genitori con quel "vi aiuterò dall'alto": è stato a un passo dall'uccidere anche loro.
Spero che sacrifici di questo tipo possano servire da stimolo per rivedere le leggi che regolano la "famiglia", uno dei paradossi più colossali nel nostro tempo.
Beh poteva aiutare anche la bambina dall'alto.
Mi pare piuttosto egoistico togliere la vita a chi vuoi bene, solo perchè TU non sai più cosa farci al mondo.
Ed è ancora più emblematico che un suicida-omicida riesca ancora a scrivere ''vi aiuterò dall'alto''.
Vedi il mondo nero.. e una bambina ora come avrebbe potutto vederlo il mondo? Forse grigio all'inizio.. ma dopo? Avrebbe potuto avere una vita migliore di quella del padre.
Io non ci trovo proprio niente di affettuoso nell'uccidere tua figlia solo perchè TU non riesci più a trovare nulla di importante per vivere.
Nel secondo articolo, dinuovo che ci rimette la bambina.
Per una madre insana di testa.
Spero anche io come Abel, che tutti questi casi portino ad un miglioramento delle leggi.
Beh poteva aiutare anche la bambina dall'alto.
Mi pare piuttosto egoistico togliere la vita a chi vuoi bene, solo perchè TU non sai più cosa farci al mondo.
Ed è ancora più emblematico che un suicida-omicida riesca ancora a scrivere ''vi aiuterò dall'alto''.
Vedi il mondo nero.. e una bambina ora come avrebbe potutto vederlo il mondo? Forse grigio all'inizio.. ma dopo? Avrebbe potuto avere una vita migliore di quella del padre.
Io non ci trovo proprio niente di affettuoso nell'uccidere tua figlia solo perchè TU non riesci più a trovare nulla di importante per vivere.
Oltre al voler salvare gli affetti più forti da un mondo di merda come dice Abel, secondo me in questo caso quest'uomo ha pensato anche che uccidendosi sua figlia ne avrebbe sofferto. Come il cane, del resto, visto che probabilmente lui era il suo unico padrone.
E probabilmente non è vero che avrebbe avuto una vita grigia all'inizio, ma migliore dopo. Che genere di rapporto avrebbe avuto con sua madre una volta in grado di capire?
Questo suicida-omicida non è stato esattamente un criminale di quelli spietati e senza cuore. Anzi. Tutt'altro. Non ha agito per gelosia, non ha agito per rabbia, non ha agito per vendetta. Non lo ha fatto con cattiveria. Quindi il biglietto ai genitori non mi sembra una cosa così fuori dal mondo.
La sua compagna l'ha solo abbracciata, forte e molto a lungo, racconta lei. Un abbraccio percepito 'strano'. Ha capito dopo cosa significava.
@Sally; non è normale amministrazione. Ma nemmeno un caso sporadico.
Ce n'è a pacchi di storie come questa. Se esistono movimenti e associazioni che lottano per i padri separati evidentemente sono un po' quelli a vivere situazioni del genere. Avranno tutti compagne violente e/o situazioni disastrose? Non credo