Si chiama Got, è nato da una mucca frisona, ma ha il patrimonio genetico di un toro «bravo»
MADRID (SPAGNA) – È nato Got, il primo toro da corrida clonato. Pesa 24 chili e 700 grammi, gode buona salute ed è costato 28.500 euro. A dire il vero, esistono già un paio di embrioni in Texas, formati col patrimonio genetico di un quotato stallone, Alcalde, allevato da Victoriano del Rio (fornitore di José Tomas e altri famosi toreri). Ma gli allevatori non hanno ancora ottenuto dalla dogana il via libero per importarli e impiantarli in una mucca ispanica. Quindi la palma di primo clone di toro «bravo», interamente made in Spain, tocca a Got, partorito martedì da una ignara mucca frisona a Fromista, vicino a Palencia (Castiglia) nell’allevamento di Alfonso Guardiola.
GEMELLO IN ARRIVO - Got avrà molto presto, nelle prossime ore, un “gemellino”, Glass, e un terzo è atteso per agosto. Attorno a loro e all’opportunità di investire tanto denaro in repliche di tori da combattimento si è già scatenata la discussione, anche se qualcuno sogna una corrida di soli tori clonati. Il padre di entrambi, Vasito, è senza dubbio un esemplare coraggioso, ideale per l’arena, anche se per sua fortuna si dedica alla riproduzione. Ma, secondo il cattedratico di genetica dell’Università Complutense, Javier Cañon, intervistato da
El Pais, oltre il 50% del talento di un toro da corrida dipende dall’ambiente e non dai geni. Dalla pecora Dolly in poi, i ricercatori non mettono limiti alla clonazione animale: cavalli da corsa, dromedari, cani e gatti. «Ma clonare un toro – obietta Cañon – ha un significato soltanto sentimentale». Il procedimento prevede l’impianto del materiale genetico tratto dalle cellule del toro in un ovulo di mucca dal quale è stato estratto il dna, in modo che sia trasmessa al nascituro soltanto l’informazione genetica del padre, invece del 50% di ciascuno dei genitori. Gli embrioni così ottenuti si impiantano nell’utero di alcune mucche da latte, trasformate in «mamme in affitto».