Le analisi scagionano un papà belga
«Innocente, è affetto da sexsomnia»
Ha confessato di aver abusato della figlia di quattro anni, ma non è colpevole. Il tribunale di Mons è giunto alla conclusione che Frédéric L, un giovane padre di Mons, cittadina del Belgio meridionale, ha compiuto l’incesto sulla sua bambina senza averne l’intenzione perché affetto da “sexsomnia”, una rara malattia che stimola comportamenti a sfondo sessuale durante il sonno e non lascia alcuna memoria al risveglio. I giudici hanno accolto la versione dell’imputato sui fatti accaduti il 23 giugno di due anni fa al termine di una serie di esami clinici effettuati da esperti. “La spiegazione può essere presa in considerazione”, si legge nella sentenza che riconosce il beneficio del dubbio. Il pubblico ministero e la parte civile intendono comunque impugnare il pronunciamento. “Una soluzione inaccettabile – hanno fatto sapere –: presenteremo un ricorso contro questo culmine di perversione”.
E’ una vicenda tragica. I verbali raccontano che la bimba, qualche tempo dopo i fatti, ha riferito alla nonna di come era finita sul pavimento della stanza del padre mentre questi la costringeva a un rapporto orale. Nel mezzo della notte, la ragazzina si era alzata ed era andata a chieder aiuto perché voleva essere accompagnata in bagno. Il genitore si sarebbe messo a carponi e avrebbe cominciato a farla giocare con il suo sesso. Nel sentirla urlare “papà, sono io!”, l’uomo si sarebbe istantaneamente risvegliato dal suo torbido sonno. “Non me ne sono reso conto – ha spiegato agli inquirenti -, stavo dormendo”.
I giudici, alla fine, gli hanno creduto. O, comunque, non hanno potuto dimostrare che stesse mentendo, anche perché “Monsieur L” ha superato tutti i controlli psicologici e attitudinali, convincendo i dottori di non avere alcuna tendenza pedofila. A suo vantaggio, secondo la Corte, sarebbe inoltre la circostanza di aver interrotto il rapporto nell’attimo del risveglio e di aver detto alla figlia: “Scusa, non ti avevo riconosciuto”. Le poche notizie che filtrano sul caso non danno informazioni sul ruolo della madre nella vicenda.
Vero o falso? Sono dubbi che restano per sempre e che segnano le vite. Dal 2005 la sexsomnia è inserita ufficialmente nell'elenco dei disturbi del sonno, fenomeno grave poiché non esiste un rimedio noto. Della malattia si è parlato molto in lo scorso autunno, a causa della storia di Belle Floor, 32 anni di Almelo, Olanda, una ragazza che ha confessato di aver praticato per anni un autoerotismo inconsapevole nel sonno, comportamento del quale non aveva alcun ricordo nel momento del ritorno alla consapevolezza. Secondo uno studio condotto nel 2003 dall’Università di Toronto, la sexsomnia si distingue dal sonnambulismo per almeno tre elementi: risveglio automatico più evidente e improvviso; attività motorie ristrette e specifiche; frequente presenza di stati mentali legati al sogno. Il numero di persone affette da questo pericolosa forma di veglia nel sonno risulta essere molto ridotto, ma in realtà non è quantificabile con esattezza, poiché i malati ne diventano consapevoli soltanto se avvertiti dalle persone con cui condividono la stanza. Oppure che, come nel caso di Mons, se il desiderio sessuale li costringe a un orribile reato.
Abusa della figlia durante il sonno I giudici lo assolvono: "E' malato" - LASTAMPA.it
Io non oso immaginare come si è sentito quando si è svegliato
Un conto è fare certe cose di proposito.
Un conto è 'trovarsi' in una situazione non volendo,
senza capire come e perchè.
E' chiaro che la bambina ha subito un danno grave.
Ma credo che quando sarà grande, riuscirà a metabolizzare meglio la
cosa: è diverso apprendere d'esser stata violentata per volontà e/o
per sbaglio/malattia.Tempo fa è successa una cosa simile a un uomo che soffriva di sonnambulismo. E anche lui venne assolto.