Originariamente inviata da
Godel
Si, ma non condivido affatto.
Tu dici che per un non credente la bestemmia non è un attacco diretto a Dio, mentre per un satanista si; ed in base a questo giudichi l'entità dell'offesa.
Il tuo discorso potrebbe essere traslato in altri paragoni: è come se io giustificassi un tizio dice ad un altro "sei un figlio di p", per il fatto che egli adorando le prostitute non arrecherebbe un offesa; e ne accusassi un altro che dice la stessa cosa in base al fatto che egli ritiene l'essere prostituta una cosa pessima.
Il danno, non può essere valutato in base all'intenzione di chi lo fa, ma va valutato in base all'offesa che arreca a chi lo subisce. In poche parole, chissenefrega se chi bestemmia è ateo o satanista; il danno che produce sul credente che riceve l'offesa è lo stesso (come nel caso di chi si sente dire che è un figlio di buona donna).
Inoltre non capisco che senso abbia cercare giustificazioni alle offese. Un offesa è offensiva in quanto tale, il cercare di giustificare un offesa significa voler giustificare le offese, e non è un discorso che concepisco.
Parlando invece del discorso che fai, dicendo che il credente non deve prendersela perchè ci penserà Dio a tempo debito; commetti due errori: uno, è porti al posto di chi subisce il danno giudicando per lui l'entità dell'azione che subisce; due, non esiste nel cattolicesimo (ti sei riferito espressamente cattolicesimo se non ho capito male) che un credente, rimetta a Dio la giustizia. Si rimette a Dio la vendetta, ma non la giustizia. Il "porgi l'altra guancia" non significa prendilo in quel posto; significa dai l'esempio. E quando Gesù dice di dare a Dio quel che è di Dio, e di dare a Cesare quel che è di Cesare, non si riferisce al fatto che la vita terrena vada staccata dalla religione, ma al fatto che Dio non va confuso con le cose futili del mondo (ho fatto queste due citazioni perchè ho pensato che ti fossi riferito anche a queste per giungere al tuo modo di pensare).
Infatti una religione che non è seguita all'atto pratico nella vita terrena, non serve ad una cippa (il credente che sta a rimettere tutto a Dio è solo uno che non ha le palle per seguire le sue convinzioni).
L'unico modo che hai per mettere in discussione quello che ho detto (la prima parte, quella sul danno, dato che la seconda parte parla espressamente della religione cattolica e potresti benissimo metterla in dubbio con altre argomentazioni) e giustificare il discorso che fai, è dire che tutto è relativo, e quindi una bestemmia, una parolaccia, qualsiasi offesa o cosa è relativa.
Ma sapresti accettare coerentemente le conseguenze di questo?