Bè dipende sempre dal tipo di persone con cui hai a che fare.
Ovvio che alla mia prof non le vado a dire "Ehy zoccola,hai corretto le verifiche?"
Ovvio,lo farei volentieri ma poi comunque ci sarebbero delle conseguenze,a volte è meglio regolarsi.
voreri fare una parentesi sulle bestemmie... ma se il comandamento è nn nominare il nome di dio in vano... allora anke dire solo "CRISTO!" è bestemmiare
esatto, dipende comunque sempre dal contesto, e cè un limite a tutto =|
Io non sono cristiana ma sentire qualcuno che bestemmia mi da comunque fastidio, soprattutto quelli che non lo fanno perchè in un momento di rabbia "gli è sfuggita" ma perchè si credono fighi o cosa e le mettono al posto delle virgole -_-
Certo che ogni cosa può divenire un inercalare, ma da qui all'accettarla non vedo il nesso.
Quanto al resto che dici, non vorrai mica giustificare le bestemmie per un credente affermando che secondo lui ognuno è libero di fronte a Dio??
Quanto alla giustizia, questa mi pare demagogia da politica Lupo.. Ma che caspita dici -.-
Essere religiosi mica significa prenderselo felicemente in quel posto. Ma che hai S@ve ha contagiato anche te?
Beh il mio discorso non è demagogico, semplicemente pratico, mi spiego meglio:
Per il non credente, una bestemmia non è un attacco diretto e consapevole verso Dio. Forse per il satanista si. Ma non per l'ateo. Perciò diventa, perlopiù, un intercalare. E', inoltre, linguisticamente provato che l'uso di parolacce e bestemmie è diventato un vero e proprio mezzo linguistico. Veloce, efficace, diretto, che porta immediatamente il concetto.
Per il credente, invece, al di là del fastidio, dovrebbe esserci la consapevolezza che una bestemmia è un atto diretto d'offesa verso Dio. Perciò sarà punito a Tempo debito, se non avviene un esplicito pentimento (confessione giusto?).
Questo se vogliamo analizzare la cosa in termini equidistanti da ogni credo o stile di vita.
Naturalmente per ogni teoria c'è un contesto d'attuazione. E il "fastidio" può variare a seconda del contesto.
Dico che non voglio essere attaccato per una bestemmia o una parolaccia. Se non in determinati contesti che anche moralmente mostrano l'inadeguatezza dell'espressione.
Mi sono spiegato?
Si, ma non condivido affatto.
Tu dici che per un non credente la bestemmia non è un attacco diretto a Dio, mentre per un satanista si; ed in base a questo giudichi l'entità dell'offesa.
Il tuo discorso potrebbe essere traslato in altri paragoni: è come se io giustificassi un tizio dice ad un altro "sei un figlio di p", per il fatto che egli adorando le prostitute non arrecherebbe un offesa; e ne accusassi un altro che dice la stessa cosa in base al fatto che egli ritiene l'essere prostituta una cosa pessima.
Il danno, non può essere valutato in base all'intenzione di chi lo fa, ma va valutato in base all'offesa che arreca a chi lo subisce. In poche parole, chissenefrega se chi bestemmia è ateo o satanista; il danno che produce sul credente che riceve l'offesa è lo stesso (come nel caso di chi si sente dire che è un figlio di buona donna).
Inoltre non capisco che senso abbia cercare giustificazioni alle offese. Un offesa è offensiva in quanto tale, il cercare di giustificare un offesa significa voler giustificare le offese, e non è un discorso che concepisco.
Parlando invece del discorso che fai, dicendo che il credente non deve prendersela perchè ci penserà Dio a tempo debito; commetti due errori: uno, è porti al posto di chi subisce il danno giudicando per lui l'entità dell'azione che subisce; due, non esiste nel cattolicesimo (ti sei riferito espressamente cattolicesimo se non ho capito male) che un credente, rimetta a Dio la giustizia. Si rimette a Dio la vendetta, ma non la giustizia. Il "porgi l'altra guancia" non significa prendilo in quel posto; significa dai l'esempio. E quando Gesù dice di dare a Dio quel che è di Dio, e di dare a Cesare quel che è di Cesare, non si riferisce al fatto che la vita terrena vada staccata dalla religione, ma al fatto che Dio non va confuso con le cose futili del mondo (ho fatto queste due citazioni perchè ho pensato che ti fossi riferito anche a queste per giungere al tuo modo di pensare).
Infatti una religione che non è seguita all'atto pratico nella vita terrena, non serve ad una cippa (il credente che sta a rimettere tutto a Dio è solo uno che non ha le palle per seguire le sue convinzioni).
L'unico modo che hai per mettere in discussione quello che ho detto (la prima parte, quella sul danno, dato che la seconda parte parla espressamente della religione cattolica e potresti benissimo metterla in dubbio con altre argomentazioni) e giustificare il discorso che fai, è dire che tutto è relativo, e quindi una bestemmia, una parolaccia, qualsiasi offesa o cosa è relativa.
Ma sapresti accettare coerentemente le conseguenze di questo?
finché li usi come intercalari va bene ma quando stai di fronte a uno e gli fai "vaff*nculo" o "ma che caZo vuoi" allora no