Non ci sto ancora pensando e sinceramente non ci voglio pensare ancora per molto tempo...ci vuole responsabilita e saper rinunciare a delle cose che per il momento preferisco non fare.
Voglio godermi la vita e basta.
Non ci sto ancora pensando e sinceramente non ci voglio pensare ancora per molto tempo...ci vuole responsabilita e saper rinunciare a delle cose che per il momento preferisco non fare.
Voglio godermi la vita e basta.
Questa è l'unica risposta giusta.
Essere genitori è tanto difficile quanto rispondere a questa domanda, e tanto più siete riusciti a rispondere facilmente tanto più sottovalutate questa responsabilità.
Fare figli è umano, un istinto che non trova nessuna ragione logica, ognuno trova una sua convinzione, l'importante però è essere sempre consapevoli dell'importanza di questa scelta.
Si dice che essere i genitori è il mestiere più difficile del mondo...
Alla mia età,già solo ai tempi di mia mamma,la gente si sposava...io il matrimonio lo vedo solo dopo ke avrò preso una laurea e avrò trovato un lavoro (ergo tra un bel po' di anni),figuriamoci un figlio...non mi sento per niente pronta...e poi ora come ora non potrei mantenerlo se non con l'aiuto dei miei...credo ke essere genitori non sia per niente una cosa semplice...però credo che non ci sia cosa più bella al mondo di avere un bimbo...anche se richiede tante responsabilità...
Lungi da me diventare mamma prima dei 27/28 anni, a volte penso che mi piacerebbe più l'attesa (lo so, dico eresie, ma sto bene, giuro), il rapportarmi con un pancione piuttosto che con un esserino urlante, ma questo perchè evidentemente non saprei come cavarmela.
Per il resto si tratta di domandarsi se si è pronti o meno a dover prendere decisioni per qualcuno che non sia tu, sostanzialmente.
Io credo che nessuna ragazza può dire di saperci fare con i bambini con certezza,
fino a quando non si troverà con la sua belva tra le braccia
in cerca di cibo, coccole, riposo, igiene.
Mi spaventa il pensiero di dover accudire IO sola un essere umano.
Per quanto riguarda la crescita, mi spaventa ancora di più.
Cioè bisogna iniziare a finire di considerarsi figli, e giudicarsi genitori di qualcuno.
E' una delle cose che ti stravolge la vita.
Cercherei di fare del mio meglio per dare a mio figlio capacità di giudizio.
Perchè un sacco di sbagli i genitori li fanno, nessuno può evitare di sbagliare, proprio perchè non sono solo degli educatori, i genitori.
Quando vuoi tanto bene ad una persona, commetti facilmente errori per egoismo o per iperprotettività.
Io questo lo riconosco nei miei.
Non voglio essere tanto poco umile da dire che non farò di questi errori.
E quindi quello che cercherei di fare è impartire a mio figlio giudizio e correttezza, in tutto.
Dici poco,'nsomma.
Vabbè, per ora non se ne parla di bambini. Forse verso i 30.
Ma comunque sia credo che un genitore cresca insieme al proprio figlio.
io fortunatamente ho un esempio fantastico di cosa sia un genitore...credo che essere genitori significa prendersi cura insieme del proprio figlio dargli un'educazione di base che lo guidi nelle sue esperienze, lasciare libertà, ma saper limitare allo stesso tempo, aiutarlo, sostenerlo, sgridarlo quando serve....e soprattutto nessuno ci obbliga a fare dei figli per questo secondo me dovrebbero farli solo quelli che davvero lo vogliono
non sono genitore e quindi non lo so
ora come ora direi: educare
mi hanno sempre detto frasi carine come "povero il tuo figlio" e "non vorrei mai essere figlio tuo".
tutto nasce semplicemente dal fatto che per me - a parte, poi, "il caso" - non se ne parla prima dei trenta-trentacinque.
la cosa che mi spaventa è che manco del tutto d'istinto materno.
vedo le altre donne incantarsi a pensare "mio figlio lo chiamerò così" e "gli comprerò questo vestitino", e sono donne di vent'anni. il solo pensiero a me mette i brividi.
forse me ne hanno convinta gli altri, perché sono convinta che il ruolo di madre sia un un avvenimento qualsiasi nella vita di una donna, non lo scopo primario oppure questo chissà cosa.
non mi esalta il pensiero di avere un figlio, anzi, mi terrorizza.
sarà che sono giovane, non lo so.
forse l'istinto lo troverò col tempo, forse imparerò.
sono anni che le mie "amiche" m'inculcano il pensiero che non sia cosa mia.
personalmente non lo credo.
per me avere un figlio non significa "assolvere un obbligo" dettato dal fatto che sono donna. significa fare una cosa con amore.
il mio modello rimangono i miei genitori, che secondo me hanno fatto un ottimo lavoro (certo, non sono perfetti, ma la mia famiglia è veramente manna dal cielo).
non conta "programmare" o "non programmare", contano le intenzioni che si hanno.
sarò una persona cattiva, ma trovo che una donna in parte sprechi la sua vita pensando che la sua esitenza culmini solo ed esclusivamente (non mi fraintendente, parlo di casi eccezionali), con il parto. e non penso che sia salutare nemmeno per il figlio, che deve nascere non perché "così funziona la vita" (ti innamori, ti fidanzi, ti sposi, hai un figlio), ma perché il desiderio deve nascere al di fuori di uno schema imposto precedentemente da chissà chi.
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
La sua felicità dipende da te, la tua felicità dipende da lei.
non lo so di preciso ma cercherei di educare e lascerei la libertà che mi p stata lasciata a me anche se ciò può portare ad errori.