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Una canzone di Vasco ( che tra l'altro non mi fa nemmeno impazzire lui, pero mi è venuta in mente) dice:
"Liberi siamo noi, pero liberi da che cosa, chissà cos'è, chissà cos'è"
Al livello sociale, si, ci avviamo verso la libertà. Ci sono "inghippi", problemi con le diversità sessuali, le diversità culturali, ma in linea generale "cerchiamo" di dirigerci verso la libertà collettiva.
Ma al livello individuale, la libertà è piu difficile. Siamo condizionati da un sacco di cose, dalle persone, dagli usi comuni, dalle regole, dal corso degli aventi, dalle ingiustizie , ma anche dalle giustizie. E non sappiamo nemmeno noi se ci vogliamo astenere da tutto o attenerci, per essere liberi, davvero.
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No,anche la persona più anticonformista,originale,contro il sistema del mondo non sarà mai libera,perchè in quanto specie abbiamo innate delle caratteristiche che ci rendono cmq limitati per essere,anche inconsciamente,accettati dal "branco".
Persino il filosofo Diogene,che viveva nudo in una botte e faceva i bisognini per strada,chiedeva l'elemosina per sopravvivere...se fosse stato veramente libero avrebbe mangiato insetti e frutti,o avrebbe "rubacchiato"
e cmq Libertà è solo una parola...anche tutti gli animali,che di certo non sono razionali e schiavi delle consuetudini sociali come noi,rispondono cmq a delle leggi e degli "obblighi" naturali....
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Tutti possono fare tutto, ma è anche vero che le conseguenze, belle o brutte a seconda dei casi, sono lecite.
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Noi viviamo nel fantasma della libertà.
Chi ci governa vuol far credere alle masse di vivere in un mondo libero. Certo, possiamo scegliere se mangiare da Mc Donalds o da Burger King, se ascoltare Vasco o Ligabue o tutti e due, il piano è perfetto e funziona: la gente crede veramente di essere libera, mica come quegli straccioni iraniani, che a loro gli tagliano le mani.
Ogni persona è schedata, registrata, sorvegliata, intercettata, perquisita, inquisita, pedinata. Però abbiamo Sky e tutte le partite dei Mondiali, santoddio...
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Come diceva il grande Jim "crediamo di essere liberi, ma siamo solo liberi di crederlo".
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Quote:
Originariamente inviata da
Lord Brummel
Chi ci governa vuol far credere alle masse di vivere in un mondo libero. Certo, possiamo scegliere se mangiare da Mc Donalds o da Burger King, se ascoltare Vasco o Ligabue o tutti e due, il piano è perfetto e funziona: la gente crede veramente di essere libera, mica come quegli straccioni iraniani, che a loro gli tagliano le mani.
Ogni persona è schedata, registrata, sorvegliata, intercettata, perquisita, inquisita, pedinata. Però abbiamo Sky e tutte le partite dei Mondiali, santoddio...
non sono d'accordo.
uscire da questo sistema, se non ti piace, è del tutto gratuito e indolore, oltre che fattibile.
nessuno ti vieta di prenderti un appezzamento di terra dove più ti pare e quindi farti la tua vita raccogliendo solo i frutti della terra, senza tivù/internet/telefono.
Ma ovviamente poi non avrai i vantaggi che questo sistema, comunque sia, ti dà.
siamo schedati? e quindi?
a me mai nessuno m'è venuto a rompere la ciolla, eppure sono dentro a questo sistema fino al collo.
se mi trovassi nella situazione di rigetto del sistema, mi rintanerei nella mia campagna, tra fasce ed ulivi, senza nessuno attorno.
ma pretendere di stare dentro al sistema, trarne tutti i vantaggi, senza prendersi anche gli svantaggi e il prezzo di quello che uno consuma, allora è giusto un pò pretenzioso.
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La libertà praticamente e concretamente (chiamatemi Cetto Laqualunque), intesa come assenza totale di costrizioni, non esiste. Ogni livello di libertà implica un livello di costrizioni superiori.
Saltiamo direttamente i livelli più ovvi, eppure sempre messi a rischio, le libertà civili. Passiamo alla libertà di pensiero e d'azione, escludendo le problematiche legate alla nostra fisicità, alle contingenze ed ai costumi sociali che condizionano sempre il nostro agire...
Siamo liberi di pensare a ciò che vogliamo? No. Tutti abbiamo un'impalcatura di istinti che canalizza il nostro pensiero sulla soddisfazione di bisogni primari e secondari, su valori universali e condivisi che hanno lo scopo di favorire la sopravvivenza della specie.
Io ora ad esempio son qui in casa perché non ho voglia di uscire, se fossi libero uscirei controvoglia. Sto scrivendo su un forum perché mi piace il confronto coi pensieri di altre persone, se fossi libero non farei qualcosa di piacevole che giova alla mia serenità, ma mi dedicherei ad un'attività assolutamente inutile o controproducente. Ed anche in tal caso, probabilmente obbedirei ad un istinto nascosto di autodistruzione.
Siamo marionette che la natura fa ballare, che ci piaccia o no.
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quindi la maggior parte la pensiamo uguale
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Quote:
Originariamente inviata da
AbraXas
quindi la maggior parte la pensiamo uguale
In pratica sì. Possono aver preso forme estremamente sofisticate e che noi identifichiamo coi pensieri più umani e nobili, ma abbiamo tutti schemi d'azione che risalgono ad un BIOS comune a tutti gli uomini.
E NON sto cercando di appiattire l'umanità ad uno schema prevedibile, dicendo che siamo tutti macchine banali. Ma prendendo coscienza di questo nostro grado di prevedibilità, di preimpostazione, e combattendone alcuni effetti nocivi, credo si possa vivere più serenamente (perseguendo così la nostra prevedibile ma sana ricerca della felicità).
Esempio: vado in macchina, se qualcuno mi sorpassa in malo modo, il mio BIOS mi prescrive di incazzarmi perché quello mi ha fatto un affronto. Ma in pratica, controllo l'incazzatura perché non vale la pena per così poco, e comunque so benissimo che il furbo in questione guida così perché ha necessità di sfogare le proprie pesanti frustrazioni sessuali.