Troppe volte noi siamo intenti a criticare il nostro prossimo,a volte ad attaccarlo,anche chi ha un problema a volte non viene capito da chi sta intorno,siamo bravi sempre a fare discorsi da quelli che sappiamo tutto,ma mi chiedo se prima di dare un giudizio o di fare un rimprovero ci mettiamo per un attimo nei panni dell'altro,pensando a cosa possa scaturire lo stato in cui si trova a vivere,se agisce cosi per un motivo,insomma non pensare subito ad attaccare ma cercare di comprendere anche la sua posizione.Infondo ognuno ha modi differenti di reagire agli eventi o ha un modo di fare diverso dal nostro,e a volte è costruttivo imparare a mettersi nei panni di una determinata persona,conoscente,amico ecc.
Un detto dice" NON LAMENTATEVI DELLA NEVE SUL TETTO DEL VICINO,SE NON L'AVETE ANCORA SPALATA VIA DAL VOSTRO USCIO"
invece di stare sempre a vedere cosa sbagliano gli altri,avete mai pensato a quali sono stati o sono gli sbagli che fate voi? e poi ricordare in determinati momenti come vi siete sentiti a non essere compresi?
Siete sempre sicuri che le critiche possano servire a far reagire la persona? e non a creare una sorta di mortificazione interiore e risentimento?.
Avete mai provato a cercare criticare l'interlocutore senza fargli capire che una critica,ma consigliandogli un modo per migliorare la sua persona o fargli capire che facendo in un certo modo puo' avere più successo?
Sinceramente io criticando le persone non sono mai riuscita a smuoverle di molto,ma cercando di usare un tono meno critico,e interessandomi di più a cosa provano loro e non ciò che in realtà penso io sono riuscita a farmi capire e comprendere che le cose che dico,le dico per il loro bene.
Se avete capito il senso del discorso,sarei interessata a sapere quali sono i vostri pareri al riguardo.