Avete mai conosciuto uno stupido che si innamora di qualsiasi persona che lo guardi?? bene eccomi. Lo ammetto ho una sessualità stranissima e me ne rendo conto. mi sono innamorato la prima volta a 14 anni perkè ero nuovo in una scuola nuova e non ero popolare e a ottobre una ragazza della classe mi invita al suo compleanno, tra l'altro non aveva invitato tutti perciò sono stato molto contento che mi abbia selezionato e mi sono innamorato perdutamente. Ma sono stato troppo troppo timido e per anni e non gli ho detto nulla anche se a scuola lo sapevano tutti anche i muri. Alla fine una notte dopo una catena di sms incredibile le dico che volgio che lei sia la mia fidanzata e tuttova bene per mesi,poi arriva l'università. due città diverse per noi e l'inzio di un distaccamento. Alla fine ho capito che non si poteva andare avanti e ci siamo presi la famosa pausa, durante la quale lei ha conosciuto un ragazzo e durante la quale mi sono rifugiato in una persona che inaspettatamente mi ha offerto grande supporto: mio cugino. per me è diventato un dio, laureato, con un lavoro, simpatico e poi mi accorsi anche bello. Senza accorgemene avevo trovato un altra persona verso la quale incanalare sentimenti. Il problema è che non provavo volgia di far sesso con lui, ma mi spaventava di più il fatto che provassi del sentimento sincero. perkè penso possa essere peggio. Poi lui sposò, e mi ritrovai ancora depresso e all'università non avevo amici. una mattina d'esame si presenta un ragazzo che non ha la penna così gliela presto, e accidenti nel momento in qui quello si gira per chiedermi la penna io ancora una volta ci sono ricascato, e siamo diventati amici e non gli ho fatto notare nulla,anche se solo sentire nominare il nuo nome mi sentivo arrossire.Poi però lui con l'università non ci azzeccava e perciò smise di venire ma nonostante ciò ci vediamo ancora ma il fatto di non vederlo più sempre mi fa stare meglio e alla fine del secondo anno incontro una ragazza interessante con cui iniziare una storia e tutto va bene poi però forse avevo fatto male i miei conti e il fuoco si spegne, insomma non so nemmeno io perkè, era iniziata nel modo più bello. insomma a una festa, ero abbastanza brillo e ballo con una ragazza che non ho mai visto, qualche settimana dopo sull'autubus lei mi riconosce e mi saluta, mi si è aperto il mondo e sembrava che fosse una cosa che non finisce. ma poi le cose sono andate diversamente e sono entrato in un torpore, ma ciò mi ha fatto bene, ho studiato di più e ho lavorato di più, perkè quando sono innamorato non riesco a studiare non faccio che pensare alla persona che amo. PAz!! fino a quando, un giorno a una lezione incrocio lo sguardo con un ragazzo che è veramente bello ma sono contento perkè non mi da niente, zero. Seguiamo le stesse lezioni e non lo guardo mai nonostante sia vicino a me. forse perkè se lo guardo meglio negli occhi potrei innamorarmi ancora?? nonstante tutto finiscono le lezioni e non lo vedo più. Poi 3 mesi fa lo incontro in una sala di aspetto e per un attimo ci fissiamo e mi sento mandare il fiato perkè mi vergogno tantissimo, come al solito se qualcuno mi fissa negli occhi. Corro in classe per uscirne dopo per una telefonata e lui è ancora fuori e io non me lo apsettavo, è rimasto l'unico ad aspettare e io balbetto al telefono perkè mi vergogno come un ladro. Ma poi tutto bene ma un giorno mentre sono in strada con amici parlando e ridendo mi accorgo con la coda dell'occhio che un ragazzo ci supera. Mentre lo fa incontro il suo sguardo per dei secondi che sembravano infiniti e ho visto che è lo stesso della sala di aspetto e delle lezioni!!! e ora non faccio che pensarci... sono stato triste durante le feste perkè non l'ho visto e non gli ho potuto parlare. ho bisogno che qualcuno di voi mi dia un consiglio. io ho detto tutto. Premetto che non mi sento in colpa perkè mi innamoro così anche di un ragazzo, ma uno sguardo può davvero cambiare tutto. Dovrei aspettare che sta cosa sbollisca o dovrei alimentarla?? pensavo di farla sbollire ma non faccio che pensare a lui al momento e mi pare di non poter fare diversamente.