Premetto che il racconto sarà un po' lungo!
Iniziamo dall'anno scorso.
Ad ottobre dello scorso anno mi sono trasferita da Cagliari per fare un anno di Servizio Civile in un comune in una città "del nord".
Il Servizio funziona come uno stage, c'è un responsabile a cui fare riferimento nella struttura in cui si lavora e tutta una serie di incontri con chi si occupa delle selezioni iniziali, per sapere come sta andando.
Come dicevo, ho iniziato ad ottobre e avrei dovuto terminare ad ottobre di quest'anno.
Avrei, perchè nel frattempo, grazie ad una persona del comune, ho ottenuto un colloquio e dopo aver fatto una buona impressione, hanno deciso di assumermi come apprendista dalla fine di giugno.
A febbraio di quest'anno, in un clima di apparente amicizia (scrivo apparente perchè io ne ero attratta, ma mai avrei pensato di essere ricambiata), sono andata con quello che era il mio responsabile a vedere una partita di tennis, e poi a cena insieme.
Dopo quella serata (passata a rendermi conto di quanto simili fossimo nonostante i nostri 20 anni di differenza, nonostante i suoi due figli adolescenti e il suo divorzio alle spalle) abbiamo continuato a sentirci da amici.
Passato un mese, lui mi ha invitata a sentire un gruppo in un locale e alla fine di quella serata ci siamo baciati.
Nei successivi due mesi, nonostante entrambi ci ponessimo dei dubbi passeggeri sulle nostre differenze, le cose sono andate bene.
Ci sono state serate a casa, uscite notturne, week end al lago.. una storia agli inizi che sembrava funzionare.
Facendo un passo indietro, manca una cosa importante: quando l'ho conosciuto, ad ottobre e quando ci siamo baciati, a marzo, io ero vergine.
E non perché abbia mai pensato di aspettare fino al matrimonio; ma perchè nella vita, ho sempre fatto una fatica assurda a trovare qualcuno che mi attraesse mentalmente, e fisicamente allo stesso tempo.
Ecco, lui è stato anche questo: il mio primo vero amore, il mio primo amante, il mio primo dolore vero.
Dico questo perchè mentre trovavo il nuovo lavoro, lui ha iniziato a farsi sopraffare dai mille dubbi che, ovviamente mi ero posta anch'io, riguardo la nostra storia.
Ha pensato a quello a cui mi avrebbe chiesto di rinunciare negli anni a venire, ha pensato e ripensato agli anni di differenza che abbiamo, ha pensato se fosse pronto a rischiare anche di perdere, in una storia così particolare sin dall'inizio.
E alla fine di questo tempo, mentre io mi sono resa davvero conto di quanto tenessi a lui, lui ha forse preferito arrendersi ancora prima di provarci.
E sarò sincera: non riesco ad avercela con lui, e forse per questo fa ancora più male.
Perchè non lo so se alla sua età, con un matrimonio e un'altra relazione seria fallita alle spalle, avrei il coraggio di rischiare ancora.
So che però fa male, dopo una vita passata a sentirmi dire che ero troppo seria, responsabile, che pensavo troppo al futuro e poco al presente, lasciar andare un uomo che amo e che mi dice "se tu con la tua testa di oggi, avessi semplicemente 10 anni in più, questi problemi non si porrebbero neanche".
Ma al di là del dolore che provo (e che cerco di non reprimere, senza però rinunciare a qualsiasi invito fatto dagli amici), forse il consiglio o l'opinione che vorrei è data da qualcos'altro.
Premettendo che non penso sia applicabile a me come persona la teoria del chiodo scaccia chiodo (dato che se tutto va bene, mi attrae una persona all'anno) e che sarebbe soltanto un ripiego e quindi anche un'eventuale sofferenza per un'altra persona; chiedo a voi se qualcuno si è mai trovato in una situazione del genere.
Perchè il problema non sta solo nel fatto che io e lui avessimo idee ed interessi simili su una quantità enorme di argomenti (dalla passione per la politica e l'impegno sociale, a quella per la musica, passando per l'informatica), ma anche nel grado di intimità che abbiamo creato in così poco tempo.
Certo, inizialmente parlare di sesso è stato obbligato (perchè ho dovuto confessargli la verità); ma una volta superato l'ostacolo iniziale, la nostra complicità e il fatto di riuscire tranquillamente a parlare di quello che volevamo anche da quel punto di vista, è stata una cosa naturale e semplice.
E io ho paura.
Non solo di non riuscire ad innamorarmi ancora; ma di non trovare qualcuno in grado di interessarmi ed attrarmi così tanto allo stesso tempo; qualcuno che abbia intenzioni serie ma che al tempo stesso sia in grado di vivere il sesso come qualcosa di divertente, oltrechè romantico.
Il mio è un discorso un po' ampio, perchè probabilmente chi non ha mai avuto "problemi" relazionali, o comunque difficoltà nel provare attrazione, probabilmente mi dirà "basta innamorarsi un'altra volta e ritrovare le stesse cose".
Ma se quest'altro ipotetico amore non arrivasse mai?
Perchè certo, potrei trovare qualcuno con cui fare semplicemente sesso.
Però se quello che voglio da un uomo è una relazione seria, non credo di essere in grado di trovare soddisfacenti delle avventure e basta.
Pardon per il romanzo!