Partiamo dal presupposto che mi trovo immerso nel contesto lavorativo, e che mi sono trasferito all'estero. All'inizio non ci parlavamo nemmeno perché non avevamo nessun punto d'incontro - succede da queste parti. Ho imparato a conoscerla (senza che lei lo sapesse) ascoltando le sue chiaccherate (non solo di lavoro) con il suo referente.
Al rientro dalle ferie ho studiato le sue abitudini per tentare di aver qualche occasione per farmi conoscere, seppur limitatamente al contesto lavorativo; così facendo son riuscito ad andare a pranzo solo con lei - niente di che alla fine - e non mi son sentito di chiederle il numero di telefono, perché eravam passati dal non parlarci al pranzare insieme e ho avuto paura - e forse questo è stato un errore, non dovrei attendere che una ragazza mi chieda il numero, no? Ho tentato di offrirle un caffè dopo pranzo, e ho dovuto quasi pregarla: forse si è sentita "offesa" dalla mia offerta? Mai vista una situazione simile: dalle mie parti le ragazze pretendono si offra loro cena a base di champagne e aragosta, lei invece era visibilmente contrariata per un caffè!
In occasione del famoso pranzo mi parlò delle bellezze da vedere nella nuova città, e le proposi che magari una volta si poteva fare un giro un weekend e magari "farmi da Cicerone"; mi ha risposto che l'avremmo fatto, ma non subito perché era impegnata. Poi io son stato impegnato, e con l'evolversi della situazione non le ho ricordato l'impegno preso.
Successivamente ho tentato di avere altri approcci, ma la situazione è precipitata. Con gli altri colleghi con cui ha a che fare si comporta normalmente: parla, scherza, è molto solare, tranquilla, allegra; quando ci sono io invece è più riservata, fredda, anche se ovviamente continua ad essere cortese ed educata nei miei confronti. A volte quando mi saluta mi sorride, però non ci scambiamo nemmeno mezza parola, poi mi guarda con un'espressione che non riesco a decifrare; quando non ci sono è tutt'un'altra persona.
A volte, per forza di cose, sempre nell'ambito di questo gruppetto che ormai frequento a pranzo, mi rivolge la parola, ma io resto sulle mie: mi comporto da persona educata, senza però alimentare la discussione, perché non può far come le pare con me.
Ho pensato che si comporta così perché si è sentita infastidita oppure perché si aspettava facessi qualcosa in più.
Una volta, parlando della mia terra natìa con un altro collega, affermò che era andata una volta e che s'era trovata malissimo; a parte che mi interessa ben poco e gliel'ho pure detto, si è convinta (per puro pregiudizio) che mi sono offeso per questo, e chissà quali altri convincimenti avrà, sempre dettati dai pregiudizi; come detto: io non ho avuto molte occasioni per dimostrare effettivamente chi sono.
I miei amici mi han consigliato che non vale la pena di pensare ad una persona così - in effetti faceva bei discorsi, e poi mi cade così in basso.
Il fatto è che, nonostante sia rimasto un po' deluso, penso comunque a lei, mi piacerebbe invitarla fuori dall'ufficio e avere quindi una vera occasione e vedere se ci sarà poi la scintille o no; o altrimenti è meglio per me se non la vedessi più in ufficio, chiederei il trasferimento per questo.
Dipendesse da me, me la sbaciucchierei senza sosta
Che fare?