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Aiuto: Tentato Suicidio nella mia scuola.

  1. #1
    Matricola FdT
    Uomo 35 anni da Catania
    Iscrizione: 17/5/2006
    Messaggi: 79
    Piaciuto: 0 volte

    Predefinito Aiuto: Tentato Suicidio nella mia scuola.

    Tra la prima e la seconda ora, durante l'ed. fisica, un mio amico con la scusa di prendere il giubbotto, sale in classe, lascia una lettera sul banco e con una rincorsa si lancia dal balcone della sua classe del terzo piano attigua alla mia. La mia migliore amica (della classe sotto alla sua) l'ha visto cadere giù e ha chiamato il pronto intervento.
    E' un dolore tremendo scrivere e parlarne: è successo Sabato ed ancora è in pericolo di vita con prognosi riservata.
    La tv e la stampa ha invaso la scuola insieme alla polizia: ed ecco lo sciacallaggio di informazioni.
    L'agitazione è stato la causa di molte ansie: tutti che correvano, polizia, vigili del fuoco, ambulanze, professori, alunni.
    Il punto in cui è caduto è inacessibile, quindi i primi soccorsi li ha avuti dai vigili del fuoco che con le loro scale sono riusciti a portarlo nell'ambulanza.
    Guardare il padre correre verso il proprio figlio, le parole del direttore (un prete salesiano) <<Voi>> mi hanno stretto il cuore e hanno lasciato un grande vuoto dentro me.
    Dicono di sfogarsi, di parlare, di scaricare le tensioni, ma come si fa?
    Come si fa a non pensare ad un tale dolore che lo ha portato a questo gesto estremo? E come non si può riflettere sul coraggio che ha avuto? Ed il dolore che ha provato all'impatto al suolo. Il dolore che continuerà a provare.
    So cosa potreste pensare: un deviato mentale, un debole.
    Nella sua lettera-testamento, alcune righe sono sfuggite alla polizia: <<non piangete ai miei funerali, pensatemi come una persona generosa, spargete le mie ceneri sull'etna>>.
    Danilo era (perchè ora non so come si trasformerà) una persona allegra, simpatica: faceva sorridere tutti con i suoi discorsi bizzarri. Era veramente impensabile che proprio lui potesse arrivare a tanto.
    Più penso al suo dolore, a ciò che provava e prova, alle sofferenze, a chissà quali suoi pensieri, al dolore dei genitori (lui viveva con il padre) quando hanno appreso la notizia, più io vorrei compensare un grande senso di affetto verso tutti coloro che se lo meritano e anche per coloro i quali sembrano non averne bisogno.
    Io mi domando il motivo per cui, con tanto male che c'è al mondo, risulti estremamente più facile picchiare un ragazzino, aggredirlo verbalmente, essere indifferenti, diffidenti, ipocriti ed egoisti, piuttosto che considerare a quanto possa essere ancora più semplice tendere la mano alla persona che vedi in difficoltà e ancora di più focalizzare l'attenzione su chi non conosci bene e verso i tuoi migliori amici.
    Vorrei piangere, ma piangerei ancor di più sapendo che molti guarderanno questo gesto come un qualsiasi gesto di debolezza.
    Quindi piango silenziosamente, dentro di me.
    Perchè è dal dolore che si nasce, che si cresce, che si matura.



    Cosa ne pensate?

  2. # ADS
     

  3. #2
    t_student
    Ospite

    Predefinito

    difficile dirlo da estranei... tuttavia mi colpisce il fatto che era sempre allegro come dici tu... probabilmente il non voler parlare a nessuno dei propri problemi l'ha fossilizzato su uno schema limitante... del tipo "non c'e' niente che possa fare per risolvere i miei problemi, a questo punto meglio morire, soffrirei di meno"

    non c'e' che sperare che superi questo momento, che voi riabbiate il vostro Danilo e che lui si renda conto che ci sono milioni di motivi per cui vale la pena vivere...

  4. #3
    Sempre più FdT
    Donna 38 anni da Napoli
    Iscrizione: 9/3/2006
    Messaggi: 2,724
    Piaciuto: 0 volte

    Predefinito

    doveva essere un ragazzo che nel suo piccolo mondo soffriva molto

  5. #4
    FdT-dipendente
    Uomo 42 anni
    Iscrizione: 30/5/2006
    Messaggi: 1,250
    Piaciuto: 0 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da mari85
    doveva essere un ragazzo che nel suo piccolo mondo soffriva molto
    Sicuramente!!
    Mi dispiace molto..

  6. #5
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
    Iscrizione: 6/12/2005
    Messaggi: 17,140
    Piaciuto: 1393 volte

    Predefinito

    Io sn convinto che quando si arriva all'atto estremo del suicidio, si sia in una condizione per la quale si è convinti dell'inutilità della vita.

    Il problema di fondo è che l'inutilità della vita è difficile da confutare.

    La cosa bella e giusta che dici e che forse è l'unica soluzione praticabile è l'ipotesi di aiutarsi vicendevolmente, di stringersi in un abbraccio e farsi forza.
    Certo che se tutti avessero in mente la sofferenza, allora hai ragione che nesusno si permetterebbe di picchiare, aggredire, essere indifferenti, diffidenti, ipocriti ed egoisti, verso il prossimo.

    In bocca al lupo x Danilo!

  7. #6
    t_student
    Ospite

    Predefinito

    l'inutilita' della vita e' la cosa piu' facile da confutare invece.

  8. #7
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
    Iscrizione: 6/12/2005
    Messaggi: 17,140
    Piaciuto: 1393 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da t_student
    l'inutilita' della vita e' la cosa piu' facile da confutare invece.
    Coraggio quindi... a te la parola!

  9. #8
    t_student
    Ospite

    Predefinito

    una persona incide sempre per una sua piccola parte nella societa'. dai compagni di scuola, agli amici, ai parenti, fa girare l'economia, puo' essere fondamentale per alcune persone, puo' dar vita a una famiglia, puo' aiutare gente che ne ha bisogno, puo' farsi aiutare da gente che ha bisogno (quante persone che ho conosciuto che facendo volonariato con le persone disabili hanno riiniziato a godersi la vita), puo' lasciare contributi incredibili alla societa' (dai piu' grandi scienziati all'umile rosa park che, dando l'esempio, ha messo in moto il meccanismo che ha portato all'eliminazione dell'apartheid in america), alla propria comunita', al proprio paese, al proprio nucleo famigliare...
    la morte genera quasi esclusivamente pianto, non e' utile enanche per concimare i campi e al massimo fa girare l'economia per quanto riguarda il funerale, ma non in misura rilevante come invece il corso di una persona viva.
    il ragazzo probabilmente aveva bisogno di fare volontariato e prendere iniziative per il suo futuro. rinchiudersi nel proprio schema come visto porta brutte conseguenze.

    una persona di cui non rammento il nome e' uscita da auschwitz facendosi trasportare dal camion che portava i cadaeri fuori da auschwitz. faceva schifo rimanere ore in un camion pieno di cadaveri fingendosi cadavere, ma morire la' dentro avrebbe fatto ancora piu' schifo, non trovate?

  10. #9
    Matricola FdT
    Donna 39 anni da Catania
    Iscrizione: 14/1/2005
    Messaggi: 7
    Piaciuto: 0 volte

    Predefinito

    hai pienamente ragione..conosco ank'io 1 ragazzo ke ha tentato il suicidio,l'aveva fatto x aver preso 1 brutto voto a scuola ed aveva paura della reazione dei suoi,credo ke il mancato dialogo cn la famiglia o gli amici talvolta porta questi atti estremi,ci sn xsone + fragili di altre ke nn hanno la forza di affrontare la vita,devono ancora capire di quale dono sia la vita e soprattutto di quanto male possono provocare alle xsone ke li amano

  11. #10
    Rude Chrystel
    Ospite

    Predefinito

    una mia amica l'anno scorso si è suicidata...non ho ancora trovato la spiegazione del xkè l'ha fatto...

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