«La Ferrari? Se c'è bene, perché è come la nazionale italiana, ma se non ci sarà la Formula Uno sopravviverà anche senza». È l'opinione di Max Mosley, presidente della Federazione internazionale dell’automobile (Fia), in un'intervista al Financial Times. La casa di Maranello infatti potrebbe abbandonare l'attuale mondiale di F1 in quanto non condivide il piano messo a punto da Mosley con l'introduzione dal prossimo anno di un budget fisso di 40 milioni di sterline per le squadre che decidano di non seguire integralmente il regolamento tecnico. Secondo la Ferrari, unica scuderia sempre presente fin dall'inizio del campionato del mondo di Formula Uno nel 1950, si rischia di creare un campionato con due categorie di monoposto, con danni alla credibilità delle corse. POCHI MARGINI - «Se una squadra va dai suoi dirigenti e dice "Voglio fare la guerra alla Fia perché voglio spendere 100 milioni di sterline in più di quanto vuole la Fia", credo e spero che i dirigenti dicano "Perché non potete spendere 40 milioni di sterline se le alatre squadre possono farlo?"», ha affermato Mosley, secondo il quale l'introduzione del tetto di spesa «è il più grande passo avanti da quando sono nello sport. C'è poco margine per negoziare - aggiunge l'inglese - Ma il messaggio che ricevo dai vertici di due o tre case costruttrici è "se puoi fare in modo che l'assegno che firmiamo non superi i 25 milioni di sterline, puoi considerarlo praticamente come un accordo permamente". Se l'economia si riprende, diciamo nel 2014, il tetto di spesa potrebbe aumentare. In questo modo si avrà una competizione equilibrata».
FERRARI, NO AL TETTO DI SPESA - La Ferrari con un comunicato ufficiale sul sito «ribadisce il suo forte impegno e senso di responsabilità per mantenere intatti i valori di questo sport. La Ferrari è convinta che questa disciplina debba conservare le sue caratteristiche di ricerca avanzata e di competizione tecnologica e sportiva fra i suoi concorrenti. Insieme a tuttii team all'interno della Fota è stata da tempo condivisa la necessità di una sostanziale riduzione dei costi già da quest'anno, l'indispensabilità di una stabilità regolamentare e di un riequilibrio graduale fra costi e ricavi nell'arco dei prossimi due/tre anni», dice la casa di Maranello. «Tutto ciò al fine di permettere agli attuali protagonisti di restare in questa competizione e di favorire l'ingresso di nuove squadre. Questa è la posizione che la Ferrari ribadisce oggi nell'interesse della F1 senza cercare facili polemiche che risultano inutili e dannose per tutti i protagonisti di questo sport».
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F1 senza Ferrari ?