E' allarme tifosi, la Giustizia sportiva non funziona
Chiusa la curva nord di San Siro, i tifosi entreranno comunque
di Matteo Brega
Loro, i tifosi delle curve, si sentono additati come una minaccia al quieto vivere. E in tutta risposta, partono al contrattacco. Spostandosi all'interno dello stadio, cambiando settore. La curva interista replica così alla decisione del Giudice sportivo: "O chiudono tutto San Siro oppure noi ci saremo". Il passaparola tra i gruppi organizzati interisti aggrega ogni ora che passa decine di delusi in più in previsione della sfida interna con il Genoa del 31 otobre. Ma allora la sentenza sacrosanta (gli striscioni offensivi nei confronti dei napoletani non potevano passare inossservati) rischia di diventare un semplice palliativo. Perché allo stadio i "responsabili" diretti ci andranno lo stesso. Ripagandosi il biglietto, ma comunque saranno presenti.
Lo scenario è paradossale. Nello stesso incontro tra Inter e Napoli, i tifosi campani si erano "infiltrati" a San Siro comprando biglietti un po' in ogni settore dello stadio. Per Roma-Napoli, se l'eventualità divenisse realtà, i sostenitori di Lavezzi e compagni creerebbero una curva alternativa all'esterno dell'Olimpico. Insomma, l'allarme è scattato. Le regole, come ogni buona tradizione italiana, sono fatte per essere infante. Un sistema per aggirarle esiste e viene scoperto velocemente. L'articolo 18 del codice di Giustizia sportiva rischia così di diventare uno specchietto. Per allodole sveglie come una faina.