cosa avete provato ieri sera all'arrivo della nazionale a roma e durante la passerella al circo massimo
cosa avete provato ieri sera all'arrivo della nazionale a roma e durante la passerella al circo massimo
e quando fabio cannavaro ha preso il microfono e ha iniziato a cantare gianluca pessotto ale o
Del Piero era impazzito!!
Buffon aveva in mano uno striscione con una croce celtica datogli da un tifoso, e lui non se ne è nemmeno accorto. Che idiota..
Io dico che il 10 luglio il suo mondiale l'ha vinto la città di Roma: sembrava il giorno dello scudetto!
Roma Caput Mundi
Quel poco che ho visto mi ha rattristato parecchio... Massimo Gramelini nel Buongiorno de La Stampa di oggi riassume il mio pensiero:
Liberi tutti
12/7/2006
Premessa: siamo tutti felici, felicissimi. Essere campioni del mondo è una meraviglia sempre e comunque, anche quando, invece del Brasile di Zico e dell'Argentina di Maradona, sconfiggi la Germania Under 21 e la Francia ai calci di rigore. Però la festa non è stata all'altezza dell'impresa. Sguaiata, isterica, a tratti violenta, completamente priva di poesia. Un coacervo di emozioni ostentate e quindi superficiali, come quei capodanni dove devi far vedere per forza che ti diverti. Il culmine è stato raggiunto nella parata trionfale dei calciatori. Il pessimo gusto campeggiava già nella scritta del Circo Massimo, «Roma ringrazia gli azzurri», mentre una Capitale meno provinciale avrebbe scritto «l'Italia», assumendosene per intero la rappresentanza. I presentatori dello spettacolo gareggiavano fra loro in chiasso e in mediocrità, con Carlo Verdone che paragonava Cannavaro al muro di Berlino e rideva, beato lui.
Quanto ai calciatori, sarebbe stato lecito aspettarsi qualche gesto più memorabile che dei saltelli da ultrà davanti a uno striscione sormontato da una croce celtica. Nessuna intenzione di buttarla in politica: sulle piazze italiane c'erano i simboli tradizionali della destra, ma non c'era la destra e neppure la sinistra, se non nel pigia-pigia di papaveri ulivisti intorno alla Coppa. C'era invece un Paese provvisoriamente unito da una gioia rabbiosa, che più che alla felicità faceva pensare allo sfogo, e più che a una liberazione, a una rimozione. Come se la baldoria obbligatoria fosse l’ennesimo pretesto per stendere un tappeto di migliaia di chilometri lungo la Penisola, a coprire la polvere dei problemi irrisolti. Come se la vittoria del calcio consentisse a chiunque di tirare a campare senza dover spiegare più niente né assumersi responsabilità. Liberi tutti, in una sorta di amnistia mentale. Un entusiasmo troppo gridato per non suonare ingannevole. Un’emozione violenta e fragile, di quelle che di solito si dimenticano in fretta.
Gramellini perde di vista che in realtà era proprio Roma e non l'Italia a ringraziare gli azzurri. O più probabilmente non l'ha affatto perso di vista, ma in qualche modo questa cosa lo ha disturbato, perché si rende bene conto che soltanto a Roma può accadere che un milione di persone scendano in piazza per festeggiare un avvenimento sportivo. E' già accaduto, l'ultima volta nel 2001, allora si festeggiava lo scudetto della Roma. Certo che sono emozioni fragili, di quelle che si dimenticano in fretta, ci mancherebbe altro che non lo fossero; però non ci si può aggrappare sul patetico specchio dei problemi dell'Italia intera: c'è luogo e tempo opportuno per quelli, anzi per dimenticarsene, che non una festa.Originariamente inviata da DKNY
Del Piero in privata sede ha ammesso lo sbalordimento di quel concentrato di emozioni, ha confessato che, in tanti trofei vinti in quel di Torino, nessuno è valso quanto quest'ultimo, proprio per quel ritorno di gente in festa. Ma Del Piero è uomo di un'altra dimensione. In quanto alle croci celtiche, i coglioni ci sono anche a Roma, forse Gramellini avrebbe dovuto in passato evitare di difendere un Buffon che sceglie la maglia numero 88 perché è il numero delle SS, anziché ricordarselo guarda caso proprio il giorno che gli ci rode così tanto che certe cose accadano a Roma anziché a Torino!
Se n'é accorto, proprio per questo lo definirei idiota... fin da quando era il portiere del Parma s'è più volte dichiarato nazista smentendolo successivamente su consiglio del suo procuratore...Originariamente inviata da Coso
Originariamente inviata da s@ve
E grazie al cazzo!
Roma è la capitale... HA IL DOVERE DI RAPPRESENTARE L'ITALIA INTERA!
Originariamente inviata da Rum e Cocaina
Roma capitale HA rappresentato l'Italia intera, per il tramite del Presidente del Consiglio e della Repubblica, che hanno ricevuto gli azzurri ringraziandoli per la vittoria ottenuta. Successivamente i giocatori si sono recati al Circo Massimo, dove Roma e i romani li hanno invitati avendo organizzato per loro una festa.
Dovete starci.
Roma non può essere capitale o ladrona a seconda di come vi fa più comodo!!!