Calciopoli, Marco Travaglio
“Sapevano tutti, anzi nessuno”
Le mirabolanti intercettazioni dalla difesa dimostrano solo che l'Inter tentò di entrare nel giro, ma invano
Luciano Moggi nell'illustrazione di Emanuele Fucecchi
Cinque anni e quattro mesi per associazione a delinquere per Luciano Moggi. La sentenza di primo grado emessa martedì scorso dal presidente del Tribunale di Napoli Teresa Casoria sul processo penale di Calciopoli è quella che si suol definire una condanna esemplare, che ha accolto quasi per intero le richieste dei pubblici ministeri (per l’ex dg della Juve avevano chiesto cinque anni e otto mesi). Il contrattacco del diretto interessato non si è lasciato attendere ed è quasi certo che la telenovela Moggiopoli non è finita qui perché purtroppo Big Luciano e il calcio di casa nostra sono due entità difficilmente separabili. Ecco in proposito le opinioni di tre editorialisti del “Fatto Quotidiano”.
Quando scoppiò Calciopoli collaboravo con Repubblica e fui il primo a pubblicare le intercettazioni dell’inchiesta della Procura di Torino. Si riferivano alle gare di precampionato dell’estate 2004, dunque non avevano rilevanza penale perché la frode sportiva si consuma soltanto in partite ufficiali. Poi un gip sciaguratamente negò la proroga quando la stagione entrava nel vivo e si dovette archiviare. Ma la Cupola del Pallone era già chiara e lampante. Poi per fortuna, partendo da altri fatti, la Procura di Napoli intercettò dirigenti della Figc e di vari club, arbitri e designatori durante il campionato 2004-2005 e giunse alle stesse conclusioni, però penalmente rilevanti.
Il sistema funzionava così: il calcio italiano era nelle mani della Juventus di Moggi e Giraudo e del Milan di Berlusconi e Galliani, che facevano il bello e il cattivo tempo attraverso manutengoli come il vicepresidente della Figc Mazzini, i designatori arbitrali Pairetto e Bergamo e un harem di arbitri e guardalinee di fiducia. Il presidente Carraro fingeva di non vedere. Così come la giustizia sportiva e gli altri organi di controllo. Chi si sottometteva alla Cupola (la Lazio, la Reggina, la Roma da una certa fase in poi e altri) aveva diritto di esistere; chi si ribellava, come inizialmente la Fiorentina dei Della Valle, o era fuori dal giro, come Moratti e Gazzoni Frascara, veniva bastonato.
I Della Valle, secondo l’accusa, vedendo la loro Fiorentina perseguitata dagli arbitri, andarono a baciare la pantofola dei Mazzini e dei Moggi, e i viola si salvarono in extremis a scapito del Bologna di Gazzoni. L’Inter intanto continuava a spendere e spandere senza toccare palla. Finché Facchetti tentò anch’egli di entrare nel giro, ma con scarsi risultati. Tutti sapevano come andavano le cose, ma nessuno denunciava (a parte Zeman, Baldini e pochi altri outsider, subito messi fuori gioco). Anche molti giornalisti sportivi e moviolisti, che infatti Moggi curava amorevolmente con regali e scoop-omaggio. Gli arbitri che sbagliavano nella direzione giusta venivano premiati, gli altri finivano anzitempo la carriera.
In pieno conflitto d’interessi, Moggi e il figlio gestivano un battaglione di calciatori e allenatori con la Gea World, che riuniva i figli di papà che contavano: Geronzi, Lippi, De Mita, Calleri, Cragnotti, Tanzi. Bastava leggere le intercettazioni per ritenere giuste, anzi troppo lievi, le sanzioni sportive a Juve, Milan, Fiorentina, Lazio e Reggina (la Juve evitò la Serie C solo perché si doveva salvare il Milan dalla B). E basta rileggerle oggi per ritenere sacrosanta la sentenza del Tribunale di Napoli che ha condannato gran parte degli imputati per associazione per delinquere e frode sportiva. Tre giudici, con una presidente tutt’altro che tenera con l’accusa (che tentò addirittura di ricusarla) e sempre elogiata dalle difese, hanno ritenuto provate le accuse dopo tre anni di dibattimento. E si son fatte una risata dinanzi alla linea difensiva moggian-craxiana del “così fan tutti”. Sia perché l’eventuale responsabilità altri non cancella quella di un imputato colpevole; sia perché le mirabolanti intercettazioni sfoderate dalla difesa dimostrano al massimo che l’Inter tentò di entrare nel giro, non che ha commesso reati. Ora Moggi manda a dire che lui ha fatto tutto per conto della Juve: bella novità.
Quando Umberto Agnelli lo ingaggiò, Moggi era imputato a Torino per aver fornito prostitute ad arbitri per le partite di Uefa del Torino. Quindi fu assunto proprio perché si sapeva chi era e come operava. Moggi aggiunge che le schede telefoniche estere da lui usate le pagava la Juventus, per aggirare lo “spionaggio industriale Telecom-Inter”: e allora perché le passò ai designatori Bergamo e Pairetto? Anziché lasciarsi lo scandalo alle spalle, come aveva fatto suo cugino John Elkann, Andrea Agnelli figlio di Umberto e amico di Moggi e Giraudo ha ripreso a gridare al complotto e a rivendicare gli scudetti dello scandalo, giustamente revocati. Ora, con la sentenza di Napoli e i messaggi di Moggi, ha quel che si merita. Forse, anziché vellicare gli istinti peggiori della tifoseria peggiore, farebbe bene a guardare al futuro. A farsi spiegare lo “stile Juventus” da chi ancora sa cos’è come Boniperti, Trapattoni, Zoff e Platini. E magari a costruire stadi più sicuri.
da Il Fatto Quotidiano del 10 novembre 2011
Ma gli juventini che fine hanno fatto?
Nessun commento alla richiesta della Juventus di rimborso di 445 milioni di euro per danni, fatta alla FIGC che l'ha retrocessa?
Sembra che la richiesta nasca dal fatto che i dirigenti della Juventus rubavano per conto della Juventus, ma questa essendone all'oscuro (!) aveva diritto alla refurtiva senza dover essere considerata sportivamente responsabile per questo...
Secondo me il problema è stato retrocederla anziché cancellarne il titolo sportivo definitivamente.
Scusa sono in una città devastata dal fango... Ho di meglio da fare e faccio fatica a connettermi...
Se il processo ha dimostrato l'estraneità della Juventus agli illeciti dei propri dirigenti non ci vedo niente di strano... Noi abbiamo avuto un danno immenso...
Non ci vedo nulla di divertente in questa frase... Sono morte 7 persone in questa alluvione di cui 4 bambini e migliaia di persone tra cui parecchi amici miei hanno perso macchina, casa o negozio... Auspico un maggiore rispetto verso la nostra situazione visto che sei anche moderatore grazie...
Senti.... Hanno giudicato Moggi colpevole... ha preso 5 anni... BASTA!!!! Che altro c'è da dire? Moggi ha mandato sul lastrico in sacco di risparmiatori a causa del crollo delle azioni della Juventus. Nei confronti di queste persone E' SACROSANTO che Agnelli chieda un risarcimento.
MOGGI HA DANNEGGIATO IL NOME JUVENTUS PER CHISSA' QUANTO TEMPO!!!
Poi il bello è che un ROMANISTA viene a fare il processo alla Juventus... Pensa ai Rolex del tuo amico Sensi e al vostro MIRABOLANTE scudetto insieme a quello dei cuginetti laziali, che hanno SCIPPATO uno scudetto alla Juventus facendo giocare una partita dove la palla nemmeno rotolava...
Ma per favore!!!!
Due scudetti più finti e pilotati di quello del '98 della Juventus!
Guarda che non funziona ESATTAMENTE così, eh...se è per quello anche Cragnotti e Tanzi hanno rovinato un sacco di persone...ma non è che adesso Cirio e Parmalati VENGONO RISARCITE per il danno di immagine...non vedo perchè quindi voi dobbiate essere privilegiati in questo senso. Moggi era un vostro dirigente così come Cragnotti lo era della Cirio e Tanzi della Parmalat...
P.S.: Non sono più moderatore da mesi