La meglio gioventù del calcio italiano, lanciata nella sua spensieratezza, a un certo punto si mise a divagare nel bel mezzo del san Paolo, in uno scenario da mille e una notte: 14 febbraio 2010, la sera di san Va lentino, con Napoli-Inter da cominciare e una storia surreale da scrivere come nei baci Perugina: «Mi venne spontaneo e glielo dissi: perché non vieni qua?». Su perMario diede un’occhiata, sturò le orecchie, osservò quel palcoscenico e prese informazioni. «Come si sta, qua?». Questo non è un romanzo acchiappalettori, ma la confessione a cielo aperto - e via etere, attraverso Radio Marte d’una tentazione prima pallida, poi via via sempre più viva che Fabiano San tacroce, professione difensore, colse nell’intimo d’una antica amicizia coltivata nell’Under 21 e avvertita attraverso il comune sentire d’un richiamo professionale per quel fratellino minore di nome Mario e di cognone Balotelli, nel suo genere un fenomeno, in assoluto un uomo copertina, tra dribbling, mattane, improperi e la capacità di dividere sempre. «Io di Mario parlerò sempre bene, perché lo conosco e perché capisco le difficoltà che si possano provare in una realtà come quella dell’Inter, in cui il carico di pressioni è enorme. Balotelli è spontaneo, i suoi gesti sono istintivi e non cattivi: è fatto così ed essere fischiato mentre vinceva 3-1 sul Barcellona non poteva certo fargli piacere. Magari deve imparare a gestire le reazioni, ma ha l’età dalla sua e saprà farlo. Intanto, io gli ho detto di venire qua. L’idea gli è piaciuta...».
IPOTESI NON IRREALIZZABILE - Due mesi dopo, certe confidenze si possono anche render pubbliche e quel che genera la sortita è un can-can che infiamma una città alla ricerca di nuovi eroi. Napoli chiama, Balotelli risponde: accade tutto così in fretta, in un vorticoso giro di collegamenti telefonici, con le manopole delle radio che impazzano e le voci che si accavallano. L’ora del pranzo, quando i taxi sono ingolfati nel traffico e il gracchiare delle radio domina: Kiss Kiss ha in collegamento Mino Raiola, il manager di superMario, che ha il senso della notizia e sa di stupire con effetti speciali, cedendo il cellulare proprio a quel genietto della pedata che ormai vive da separato in casa ad Appiano Gentile ed è appena stato «convocato» da Santacroce, compagno dell’Under 21 che fu: «Ciao, sono Mario. Ma davvero si è incendiata la puntata quando avete parlato di me al Napoli? Incredibile, li saluto tutti. Felice che Napoli mi ami». Il bello delle dirette è quell’asse Santacroce- Balotelli che unisce Napoli a vagheggiare un’ipotesi chissà quanto possibile e realizzabile, non scartata da Raiola ma neanche avvalorata: «Mario potrebbe esplodere al Napoli? Ma lui potrebbe esplodere all'Inter o in tan te altre squadre. Santacroce ha detto che accoglierebbe Mario a braccia aperte a Napoli? Anche Ibrahimovic in passato ha espresso la volontà di chiudere la sua carriera lì, dove però devi arrivare quando sei già maturo e formato. Parlare con De Laurentiis di questa possibilità? Sarebbe già un piacere sentirlo, anche perché in passato non ho mai avuto il piacere. Facciamo un passo alla volta sarebbe già un piacere conoscerlo questo presidente e poi si vedrà». Verranno nuovi giorni, quelli del mercato, e si vedranno un bel po’ di cose: si vedrà, ad esempio, se il sondaggio di Bigon per Martinez del Catania avrà un seguito: quattordici milioni la valutazione, con il Manchester City che è entrato in competizione, dopo quella perlustrazione avvenuta al san Paolo. Succede tutto lì: Balotelli, Martinez...
(CDS)