raga, oggi per la prima volta, sto iniziando a cagarmi sotto, forse perchè mi manca ancora un macello di roba...
raga, oggi per la prima volta, sto iniziando a cagarmi sotto, forse perchè mi manca ancora un macello di roba...
Non so da dove cominciare..Filosofia x la 3 prova è pesante..Non so voi ma Kant ed Hegel nn li digerisco proprio! Ci sono materie ke ancora nn ho proprio toccato, come lett latina. X la versione nn mi preoccupo, xkè naturalmente n devo farla io!
manca davvero poco e sono agitatissimo,ma nonostante questo devo ancora aprire i libri,non so neanche che tesina fare(la scaricherò da internet),fra tutti sono indubbiamente quello messo peggio cazzo.
Neanche a dirlo che mi basta un 60 e un calcio nel culo,il problema è che mi sa che riceverò solo quest'ultimo
oggi mi sono arrivate via e-mail delle tracce, apparentementi affidabili, poi ne hanno anche parlato al tg5 delle 20.00, mah, chissà...
meno uno.....
E quali sarebberooo??? rendici partecipi!Originariamente inviata da andre4ever88
le pubblico, pero non mi assumo nessuna responsabilità, visto che probabilmente è una bufala:
Esami di Stato 2006-2007
Sessione ordinaria 2007
PRIMA PROVA SCRITTA
P000 - ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE
PROVA DI ITALIANO
(per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
Luigi Pirandello – L’istrione e il suo uditorio
Mettiamo quindi che l’autore voglia, con lazzi scurrili e facezie, ingannar l’uditorio. Innanzitutto è d’uopo che costui non si mostri avvezzo alle trappole che l’autore vuol tendergli, e che si trovi altresì in una commozione d’animo, in uno stato d’ansia e d’incertezza, dovuto vuoi alle emozioni contingenti, vuoi alla sua naturale conformazione, che sovente l’appropinqua agli ovini. Tale stato porrà l’autore a suo agio, ed egli potrà farsi demiurgo della mente confusa, bacchettando l’uditor ove questi non s’attende percosse, bensì conforto. L’essemplo che può servire alla bisogna è quello d’un istrione dalla faccia incipriata, i cachinni che più che facezia palesano angoscia, le zanne digrignanti il cui riso volge alla ripugnanza. Immaginiamo dunque che tale istrione, anziché sollazzar con motti ilari una festa di fanciulli, appaia all’improvviso dalla grata d’un tombino, ghermendo le vittime col pretesto d’offrir palloni colorati; oppur che, come avvenne una quindicina d’anni fa in terra d’oltreoceano, un ghignante pagliaccio, in un combattimento simulato, faccia spuntar un suo doppio dal quadrato ove si combatte, confondendo e depistando il suo antagonista; oppure infine che le sue claunesche movenze mirino a nascondere un truce commercio di macellazione di buoi. Ciò che quindi scrissi sul “sentimento del contrario”, ove si verificano tali eccessi, divien d’ardua interpretazione. Si comprenderà pertanto l’irrilevanza non solo dell’istrione, il quale calza nel contesto come una comunion di coperchi può stornare una tabaccheria, ma persino la dabbenaggine di colui che, perso e come ubriaco dietro le sue movenze, voglia ignorar, al pari d’un corbezzolo immaturo, ciò che accade, depistato e tratto ne’ lacci di una finzione ove la maschera di colui al quale è diretto l’inganno si scioglie come neve al sole, facendo uscir allo scoperto la sua natura da Calandrino che vorrebbe esser Buffalmacco. La maschera del drammaturgo, a questo punto, divien maschera di folletto nordico che simulando e dissimulando stili, è maschera sì ma anche corpo, carne e sostanza, com’ebbe a dire il Bergson a proposito della divisone metaforica de’ sentimenti. (Luigi Pirandello, “Appendice al saggio sull’umorismo”, apparso sulla rivista letteraria “Il Conterno”, 1902).
Comprensione del testo
Riassumi a parole libere il testo pirandelliano, evidenziando i punti in cui il grande autore siciliano esprime una sorta di ripensamento della propria poetica, alla luce della scoperta della psicanalisi. Se ti risulta utile, prova a cerchiare le parole-chiave, disegnando sul testo un abbozzo di mappa concettuale.
Analisi del testo
<if>A. <endif>Trova i passi in cui Pirandello fa un uso ardito di congiunzioni eufoniche, e spiega come tale scelta lessicale sia funzionale allo spirito polemico del testo
<if>B. <endif>Le doppie consonanti, all’interno del brano, si alternano alle vocali dando l’impressione di uno stile ora popolare ora alto, ora rustico ma elegante. Individua in quali passi l’autore sperimenta questa tecnica lessicale.
<if>C. <endif>La metafora dell’ “istrione dalla faccia incipriata” contiene numerosi riferimenti alla cultura classica. Prova a metterne in luce qualcuno, considerando gli approfonditi studi che Pirandello aveva compiuto sui miti greci e sumeri.
<if>D. <endif>Che significato ha la similitudine “come una comunion di coperchi può stornare una tabaccheria”? Considera il contesto storico nel quale s’inquadra il brano, anche alla luce dell’indifferenza che Pirandello riservò nello stesso periodo alla notizia della fine dello sciopero delle manifatture tabacchiere di Canicattì.
<if>E. <endif>Cosa c’entra il riferimento a Bergson alla fine del testo, che piomba “come un fulmine a ciel sereno” (com’ebbe a dire Benedetto Croce) in un brano che sembra non solo contraddire con violenza le teorie bergsoniane, ma addirittura attaccare in modo pesante lo stesso Bergson sul piano personale?
<if>F. <endif>Perché il “folletto” citato verso la fine del brano è di origine nordica? Riesci a intuire il motivo che spinge Pirandello a identificare il “drammaturgo” con il “folletto”?
Approfondimenti
Il tema della “maschera”, in Pirandello, ritorna in molte opere dell’autore sotto diverse forme: maschera di carnevale (Liolà), maschera di cartone (Il fu Mattia Pascal), maschera funeraria (Uno, nessuno e centomila). Lo stesso Pirandello mostrò a più riprese di apprezzare la “Maschera di Ferro” di Dumas, individuando nel feuilleton ottocentesco (come hanno ravvisato i critici Mascetti, Melandri e Sassaroli) i germi destinati ad arricchire la sua poetica e a trasfigurarsi nel cinema, nuova arte del XX secolo. Approfondisci quest’aspetto, alla luce della prospettiva non sempre antirealistica che l’autore adotta nelle sue opere teoriche.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di “saggio breve” o di “articolo di giornale”, utilizzando i documenti e i dati che lo corredano.
Se scegli la forma del “saggio breve”, interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Da’ al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro).
Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo.
Se scegli la forma dell’ “articolo di giornale”, individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo ‘pezzo’.
Da’ all’articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro).
Per attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo).
Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: L’arte come risoluzione dei conflitti giuridici, politici ed economici
Arte! T’invocan dal plutonio scranno /Del trono virgugliante di Plutone / Febidi e idre dal vermiglio manto / Che vibrò gorgogliante il Peculione. / Isidi egizie grattan la pintura / De l’orbe antica, per la qual Natura / Né guerra mai scrutò, né sepultura / Ai verzi tormentati dal Bastione. / Venga il brogliaccio vil, contaminato / Col fervoroso stame del grabbione / Che mai dal soglio, s’agli Dei già piace / Vola gridando: Pace! Pace! Pace!
Olimpio Balzerani, “La rivolta del Parnaso”
Mi chiedi, o Quinzio, come possa la dilettevole vocazione dell’uomo a cimentarsi con le lettere, l’arte, la poesia, il canto, la pantomima, o persino l’intimità profonda con una sacerdotessa delle muse, nonostante le avversità del tempo e della fortuna, la decadenza dei tempi e dei costumi, la povertà dell’ispirazione dei poeti, rendersi motivo di pace e di tolleranza. E’ caro a tutti noi l’esempio di Agatone che, scelto come corifeo nella rappresentazione d’una tragedia di Euripide, rispose così a Simmaco di Tebe: “Non voglio essere come un cinedo, che con movenze effemminate vuol dilettar la turba degli astanti, ma se il sacrificio delle mie vergognose terga può recar bene alla patria e amarezza alle flotte cartaginesi, non è Apollo a violare me, ma l’arte mi rende due volte uomo”.
Marco Tullio Cicerone, “Lettera a Quinzio”
Copertina del libro “Troll” di Ciro Ascione
Conciossiaché natura mortale non si sarebbe levata mai a cotanta grandezza, che disprezzare potesse le forze delle soperchianti belve, e trapassare i profondi pelaghi, edificare città, instituire repubbliche, e contemplare il cielo, e intendere i rivolgimenti degli astri e i corsi del sole e della luna, i nascondimenti e le preste riapparizioni, i nascimenti e i tramonti, gli equinozii e i solstizii, le nimbose pleiadi, i venti di verno e di estate, e il rovinío delle piogge e la furia delle tempeste e le rapine degli spaventosi turbini, e dei mutamenti del mondo perpetua ricordanza tramandare ai futuri, se alcuno divino spirito non abitasse veracemente nell'anima, per il quale potesse ella avere intelletto e conoscimento di sí grandi cose.
Platone, “L’Assioco”
Mettete dei fiori nei vostri cannoni/ perché non vogliamo mai nel cielo / molecole malate, / ma note musicali / che formano gli accordi / per una ballata di pace
I Giganti, “Proposta”
Roy Lichtensein, “Study Nr 26”
La nostra speranza è che una conferenza delle quattro Potenze possa iniziare delle relazioni con l'Unione Sovietica che portino infine allo spontaneo mescolarsi dei popoli dell'Est e dell'Ovest
Dwight David Eisenhower, "Atomi Per La Pace", discorso pronunciato l'8 Dicembre 1953
L’arte non può essere definita arte, se non include in sé tutto ciò che viene chiamato arte. La definizione di arte non è arte in sé stessa, a meno che non sia l’artista stesso ad autodefinire l’arte. Se l’artista non definisce l’arte che egli stesso produce, la produzione artistica non viene meno, ma viene meno l’autodefinizione. Pertanto un artista non può autodefinirsi tale se decide di tacere sul proprio ruolo, ma non può impedire a chi apprezza la sua opera di definirlo artista.
Wassily Kandinsky, “Lo spirituale nell’arte”
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: Tra famiglia tradizionale e nuove scelte di vita
La diversità delle situazioni umane ed ecclesiali dei vostri Paesi non è un ostacolo alla fraternità che avete a cuore di vivere nella vostra Conferenza Episcopale, trovandovi un sostegno apprezzabile per il vostro ministero, in particolare nelle prove che hanno segnato alcune delle vostre Chiese locali, prime fra tutte le seduzioni esercitate da alcuni efebici giovinetti il cui gradevole aspetto non deve distogliervi dalla vostra missione al servizio di Gesù. La vostra unità è una testimonianza veritiera resa all'insegnamento del Signore: "siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato". Con i sacerdoti delle vostre Diocesi, che devono confrontarsi con situazioni che richiedono spesso un grande senso ecclesiale e profonde convinzioni spirituali, come anche un'attenzione costante alle nuove chiamate dello Spirito, assicurate coraggiosamente il servizio al popolo che vi è stato affidato, e fate in modo che la tonaca che indossate non dia adito a speculazioni sulla vostra naturale inclinazione, che siete liberi di coltivare nell’intimo purché non vi sia offesa alla pubblica pudicizia. Che il Signore, che vi accompagna ogni giorno, sia la forza e la gioia del vostro ministero!
Joseph Ratzinger, Discorso ai Vescovi della Conferenza Episcopale Oceanica
Il gruppo musicale degli “Showmen”
Li chiamano “milizie dell’amore”, e sono i seimila marine gay che hanno sfilato il 4 Luglio a Milwakee durante la parata dell’indipendenza. Il più deciso di tutti è il caporale Gregory Alexander, decorato con fronda di second’ordine al valor militare, che ostenta la sua medaglia a fianco di una spilletta di Bjonce: “Sì, sono un marine e sono anche gay – afferma con orgoglio - Nessuno si preoccupava della mia vita sessuale quando conficcavo la mia baionetta nella gola di quei bastardi iracheni”.
Vittorio Zucconi, “Marine in reggicalze”, Repubblica, 5 Luglio 2006.
Fra tre mesi te lo prometto/ che il mio amore tu lo avrai / ti assicuro non è un dispetto / ogni cosa a suo tempo lo sai/ Tre mesi sono lunghi da passare / quando l'amore stuzzica il tuo cuore / Ti prego amore mio lasciami stare / se no non ce la faccio ad aspettare / Non sono sola / ho quattro fratelli / non scordare che ho quattro fratelli / Dove sei stata / la gente ti guarda / resta in casa la gente ti guarda
Rosanna Fratello, “Sono una donna, non sono una santa”
Alberto Burri, “Grande legno G59”, 1959, Roma, Galleria nazionale d’arte moderna
Il Signore mi conduce nei pascoli d’Israele / dove scorre il latte scorre a fiumi / e le mucche non smettono mai di muggire / per la lode eterna di Javè / Chiunque tenti di far congiungere un vitello con un toro / sia vituperato dal Dio d’israele / Chi obblighi un un gallo a covare l’uovo deposto da una femmina / sia vituperato dal Dio d’Israele / Che i suoi campi vadano a fuoco/ le locuste gli soffichino i primogeniti/ e la maledizione del Dio d’Israele / si percuota anche sui suoi parenti di terzo grado / pure se essi dovessero sacrificare / quattro vitelli dalle zampe di varia fattura/ all’altare dove arde perenne / la fiamma di Javè misericordioso.
Bibbia, dal libro del Profeta Isaia
3. AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: Luci e ombre della Seconda Rivoluzione Industriale
Nel periodo immediatamente precedente alla serrata di Inverness, si vedevano spesso i giovani scozzesi indossare i tipici calzoni in feltro. Che questa scelta sia stata dettata da semplice conformismo, amore di patria, o simpatia per le rivendicazioni sindacali, poco importa: fatto sta che la quotazione del carbon fossile raggiunse prezzi abbordabili forse per i paesi scandinavi, dove l’impiego della bauxite nelle trivelle non avrebbe comportato danni alla salute dei lavoratori minerari; non certamente per quella parte dell’Europa orientale che traeva dal sottosuolo il prodotto grezzo per rivenderlo a sé stesso, instaurando un ciclo economico deleterio perché chiuso e, com’ebbe a notare Proudhon, immorale.
Idle – Cleese: “La serrata della discordia”
Manifesto dell’Esposizione Universale di Londra del 1851
Mamma mia dammi cento lire / che in America voglio andar / e voglio andar / Cento lire io te le do / ma in America no no no / Suoi fratelli a la finestra / mamma mia lasséla andà / Quan' fu stata in mezzo al mare / bastimento si l'è fundà
Canzone popolare
Questa mossa energica ebbe l'effetto che mi ero proposto. Da Costantinopoli, a mezzo dei nostri agenti, fummo avvertiti che un corriere di gabinetto era partito immediatamente portando ai delegati turchi nuove istruzioni, e che nello stesso tempo i fiduciari turchi di Ouchy avevano chiesto telegraficamente i pieni poteri. Apprendemmo pure che il Governo tedesco in seguito al nostro avvertimento, aveva dato al suo ambasciatore istruzioni di consigliare il governo turco di desistere da ulteriori tergiversazioni; e che l'ambasciatore francese a Costantinopoli informava il suo governo che la Porta aveva autorizzato Reschid a cedere sulla questione della sovranità. E il giorno 4 i fiduciari turchi comunicavano ai nostri che lo schema di accordo segreto era stato approvato dal Consiglio dei Ministri turco senza sostanziali modificazioni.
Giovanni Giolitti, “Memorie”
Grafico riferito alla produzione di lana nello Yorkshire nel XIX secolo
Tritotutto è un trituratore a lame rotanti particolarmente studiato per essere utilizzato dalle piccole o medie aziende per ridurre i volumi degli sfridi di lavorazione per poterli poi insilare, oppure distruggere agevolmente. Sono macchine con assorbimento di minima potenza, poca rumorosità ed alta affidabilità. Quest'ultima prerogativa è conseguente all'applicazione di un dispositivo limitatore di coppia, regolabile in funzione del prodotto da triturare. I trituratori a lame rotanti possono essere utilizzati per ridurre i volumi degli scarti della lavorazione di: materie plastiche, cartone, legna, imballaggi, gusci e noccioli di frutta, sfridi di pelle e cuoio, cortecce, lattine, copertoni, ramaglie, ed altro. Il trituratore è collegabile ad un aspiratore tramite un tubo posto sotto il vaglio.
Da un volantino pubblicitario del 1875
4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Dilemmi etici dell’animalismo
Occorre ricordare in questo senso che la sperimentazione animale è un mezzo per ora insostituibile per cercare di minimizzare i rischi connessi alla sperimentazione di nuovi farmaci ed all'utilizzo di nuove sostanze chimiche da parte dell'uomo. Non vi è infatti oggi altra possibilità che l'impiego degli animali se si vogliono avere a disposizione modelli di malattie umane su cui saggiare nuove forme di terapia. Si sente spesso parlare di metodi "alternativi" all'uso degli animali, ritenendo che gli animali non siano un buon modello per l'uomo. D'altra parte se guardiamo alla storia della medicina troviamo che ogni scoperta significativa che ha dato risultati pratici anche per l'uomo è passata attraverso l'impiego di animali. Non avremmo oggi vaccini, farmaci chirurgici sofisticati e gli stessi trapianti d'organo se non vi fosse stata precedentemente un'adeguata sperimentazione animale. A ciò va aggiunto l’oggettivo elemento ludico e dilettevole che la sperimentazione animale offre al ricercatore, che può trovare in tale attività uno sbocco piacevole dopo molte ore trascorse in studi teorici che finiscono per ledere la sua dignità di uomo.
Silvio Garattini, “I perché della sperimentazione animale”
Pastore tedesco nel lager di Auschwitz, foto del 1942
La ricchezza della cucina cinese inizia dalla varietà degli ingredienti utilizzati per la preparazione delle pietanze. Si può dire che sono veramente poche le cose che non sono utilizzate in Cina in cucina, e la presenza di ingredienti provenienti dal mondo vegetale, animale e ittico sono ampiamente rappresentati in ogni pietanza. A causa di questo largo uso di ingredienti senza pregiudizi, si è soliti dire che in Cina “qualunque cosa cammini, può essere utilizzato in cucina”, un proverbio che è testimoniato dall'uso di particolari ingredienti e carni che, per esempio, in occidente non troverebbero il favore della gente. Questo è il caso della carne di cane e dei tanti insetti che sono invece considerati in Cina come autentiche leccornie.
Depliant turistico di un viaggio in Cina
Una gatta prima di essere vivisezionata
Se il panda e le balene fossero importanti per l’ambiente, perché non sanno badare da soli a sé stessi?
George W. Bush Jr, intervista al New York Times
Piccolo, intelligente e soprattutto insospettabile. Il mondo intero è sconvolto dalla scoperta di una nuova razza di chihuahua kamikaze, addestrata dai fedayn palestinesi per farsi esplodere alle fermate degli autobus. Dotato di una potente carica di tritolo che si aziona grazie al calore del corpo, l’animaletto solitamente bonario è in grado di provocare autentiche stragi. Il cane migliore amico dell’uomo? Così non sembra, e questo piccolo figlio d’una cagna pare invece ridefinire in senso negativo i rapporti tra uomo e animale.
Massimo Gramellini , “Attenti al Chihuaua che uccide”, da “La Stampa”
La strage dei nobili guerrieri cherokee è motivo di onta e vergogna per l’uomo bianco. I film di Rin-Tin-Tin sono un oltraggio alla nostra stirpe e alle nostre tradizioni.
Intervista al Gran Capo Orso Che Ride della Riserva Cherokee dei Monti Sacri
TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO
L’ottantesimo anniversario della morte di Muziano Maria Wiaux, canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1989, immediatamente dopo il crollo del muro di Berlino, rappresenta un imprescindibile spunto per riflettere sulle politiche scolastiche negli istituti religiosi dei Paesi Bassi, e più genericamente nell’Europa Centrale, a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Il candidato rifletta sui mutamenti più significativi avvenuti in tale settore, non trascurando di elencare le innovazioni nella liturgia ecclesiastica sotto i pontificati di Pio X e di Leone XIII, con particolare attenzione verso la sensibilità dei credenti e il dialogo interreligioso.
TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE
Il candidato tracci un percorso di lettura e di interpretazione di un elemento tra i molteplici che caratterizzano la società contemporanea, non trascurando però il passato, senza il quale non può esservi presente, né le prospettive future di detto elemento. Partendo dall’analisi del particolare, si offra poi una chiave di lettura, fondata su basi teoreticamente inoppugnabili, al senso della vita e al ruolo dell’uomo nell’universo.
se esce questo la mia prof di italiano si spara un giorno se n'è venuta che era una traccia probabile per l'esame, solo che l'ha fatta fare a noi di secondoOriginariamente inviata da andre4ever88
considerando che due anni fa ha azzeccato la versione di latino, e l'anno scorso l'analisi del testo
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
e la sua previsione di qst anno qual'è?Originariamente inviata da °holly°
ha detto che si aspetta il cosmopolitismo illuminista e la sua evoluzione fino alla globalizzazione moderna da diverso tempo ma ancora non è uscito
non so come l'è venuto...ma dice che lo vede bene in un saggio breve
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.