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"Delusioni, su delusioni"

  1. #1
    Little Spongy Folletta
    Donna 33 anni da Genova
    Iscrizione: 8/12/2007
    Messaggi: 14,178
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    Predefinito "Delusioni, su delusioni"

    La discussione nasce da una riflessione scaturita dalla situazione universitaria di una mia amica. Come sapete io faccio degli studi umanistici, di conseguenza il mio studio è molto discorsivo e, in un certo senso, è più facile rispetto agli studi scientifici. Infatti ho una buona media che mi regala soddisfazioni e mi sprona ad andare avanti a ogni esame superato con buoni voti. La mia amica invece fa farmacia, è al secondo anno e nonostante sia una persona intelligente, che studia sempre e si impegna, non riesce ad ottenere voti alti e spesso deve ripetere gli esami più di una volta. Sono abbastanza certa che il problema non sia lei -non solo-, ma i docenti che pretendono veramente tanto e sono bassi di voti -infatti anche i suoi compagni hanno medie molto basse-. La domanda sorge spontanea: non è deludente frequentare un corso universitario e ritrovarsi a studiare libri su libri, formule su formule per poi avere scarsi risultati? Non venite a dirmi che non è il voto che conta, che non è un vero metro di giudizio e cagate varie perchè ne sono ben consapevole.. Però la nostra è una società che si basa anche sul voto di laurea e di conseguenza sui voti degli esami e soprattutto io considero il voto come una motivazione per andare avanti. Non che se prendo un 18 mi taglio le vene eh, però se vengo bocciata mille volte e una volta superato un esame lo supero con il minimo, mi sentirei poco motivata a continuare, mi sentirei incapace. e quindi vi chiedo, è meglio fare l'università dei "nostri sogni" anche se i risultati sono poco soddisfacenti o è meglio fare un corso più semplice ma più lontano dai nostri sogni?!

    Io sono sicura che se non avessi questi risultati, mi sentirei poco motivata ad andare avanti.



  2. #2
    Temperance
    Donna
    Iscrizione: 15/1/2006
    Messaggi: 28,774
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    Folletta, ma la tua amica è portata per la facoltà che ha scelto? Perchè mi sembra strano che vada così male, la situazione. Capita di beccare professori pazzi, come capita di non aver preparato brillantemente un esame, oppure che un esame non ci piaccia, ma se è un problema di tutto il corso di studio due domande me le farei.
    Anch'io faccio studi umanistici, mi piace la mia facoltà e ho una buona media, e nonostante anche l'idea di una facoltà scientifica mi avesse sfiorata, ho capito che non era cosa per me, che avrei arrancato molto con lo studio. Se però lei è convinta della scelta che ha fatto, nonostante non vada brillantemente, c'è poco da fare.

  3. #3
    Little Spongy Folletta
    Donna 33 anni da Genova
    Iscrizione: 8/12/2007
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    Quote Originariamente inviata da Temperance Visualizza il messaggio
    Folletta, ma la tua amica è portata per la facoltà che ha scelto? Perchè mi sembra strano che vada così male, la situazione. Capita di beccare professori pazzi, come capita di non aver preparato brillantemente un esame, oppure che un esame non ci piaccia, ma se è un problema di tutto il corso di studio due domande me le farei.
    Anch'io faccio studi umanistici, mi piace la mia facoltà e ho una buona media, e nonostante anche l'idea di una facoltà scientifica mi avesse sfiorata, ho capito che non era cosa per me, che avrei arrancato molto con lo studio. Se però lei è convinta della scelta che ha fatto, nonostante non vada brillantemente, c'è poco da fare.
    Sì sì è straportata, è proprio nel suo campo. E' esaltatissima e mi racconta delle cose che a me affascinano (subisco il fascino della scienza ), ma appunto i voti sono molto bassi.. ripeto che non è un problema suo, ma un po' di tutto il corso.. Oggi ha sostenut un esame che è stato superato da tre persone su non so quanti. Sono rare le eccellenze! E proprio per questo mi chiedo che soddisfazione possa dare una laurea presa in questo modo.. Certo, una volta nel mondo del lavoro, il voto vale niente ma fare cinque anni così lo trovo assurdo..

  4. #4
    Temperance
    Donna
    Iscrizione: 15/1/2006
    Messaggi: 28,774
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    Non può cambiare ateneo?
    Una mia amica l'ha fatto, aveva iniziato a Napoli, non si trovava bene ed è passata alla mia università. Se le convalidano buona parte degli esami, al massimo con qualche integrazione, e se davvero il problema non è lai, ma i professori/l'organizzazione, un pensiero lo farei...

  5. #5
    Little Spongy Folletta
    Donna 33 anni da Genova
    Iscrizione: 8/12/2007
    Messaggi: 14,178
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    Temp, magari lei manco se le fa ste paranoie
    Sono io che mi sono chiesta quanto ne valga la pena!
    Anche su Fb c'è una pagina sugli esami di merda e leggo tante di quelle assurdità che la metà basterebbero. Gente felice per un 18 a causa di professori psicopatici.. Io il voto più basso che ho preso è stato un 21 (che tra l'altro faceva media) e nonostante siano passati tre anni, ce l'ho ancora sullo stomaco quell'esame di merda!
    A Temperance piace questo intervento

  6. #6
    Wowbagger Jo Constantine
    Uomo 35 anni da Roma
    Iscrizione: 29/1/2009
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    Io sono dell'idea che se vai all'università scegliendo una facoltà che non ti piace, che non ti garba e che non ti stimola, è meglio che lasci perdere in partenza.
    A Flou. e Jamila piace questo intervento

  7. #7
    Ammaccabanane Sally.B
    Donna 32 anni
    Iscrizione: 8/1/2009
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    Se per lei non è un problema significa che evidentemente lei crede così tanto in questa scelta e sà che è quello che vuole fare. C'è gente che si è laureata in tempo ma che non sa una sega, chi ci ha messo due anni in più ma è più preparato, chi esce con 110 ed è insoddisfatto, chi esce con molto meno ma è contento così.
    Credo che il tutto dipenda principalmente dal suo carattere, dalla media del corso, da quanto crede in questa scelta, in quanto le piace quello che studia, da quanto si abbatte di fronte agli ostacoli...e lei sembra prenderla bene, non si perde d'animo. Beh, per chi la prende così direi che ne vale e come la pena.
    Io sono come te, sto 2-3 esami indietro e mi sento un completo fallimento, figurati nella sua situazione.

    Morale della favola credo proprio che nel suo caso ne valga assolutamente la pena!

  8. #8
    Little Spongy Folletta
    Donna 33 anni da Genova
    Iscrizione: 8/12/2007
    Messaggi: 14,178
    Piaciuto: 4028 volte

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    Quote Originariamente inviata da Jo Constantine Visualizza il messaggio
    Io sono dell'idea che se vai all'università scegliendo una facoltà che non ti piace, che non ti garba e che non ti stimola, è meglio che lasci perdere in partenza.
    Jo, sono la prima che sostiene questa tesi. Ogni scelta che ho preso nella mia vita era in base al mio interesse, dal liceo all'università, nonostante sappia che probabilmente andrò a fare qualsiasi lavoro prima di trovare un posto nel mio campo.. Però se mi impegnassi tanto senza riuscirci, io forse non riuscirei ad andare avanti. (proseguo rispondendo a Sally..)
    Quote Originariamente inviata da Sally.B Visualizza il messaggio
    Se per lei non è un problema significa che evidentemente lei crede così tanto in questa scelta e sà che è quello che vuole fare. C'è gente che si è laureata in tempo ma che non sa una sega, chi ci ha messo due anni in più ma è più preparato, chi esce con 110 ed è insoddisfatto, chi esce con molto meno ma è contento così.
    Credo che il tutto dipenda principalmente dal suo carattere, dalla media del corso, da quanto crede in questa scelta, in quanto le piace quello che studia, da quanto si abbatte di fronte agli ostacoli...e lei sembra prenderla bene, non si perde d'animo. Beh, per chi la prende così direi che ne vale e come la pena.
    Io sono come te, sto 2-3 esami indietro e mi sento un completo fallimento, figurati nella sua situazione.

    Morale della favola credo proprio che nel suo caso ne valga assolutamente la pena!
    ..Non sono una che si ferma davanti al primo ostacolo, sono abbastanza determinata e convinta delle mie scelte, però credo sia importante avere delle soddisfazioni nella propria vita (anche se piccole come il buon risultato di un esame).. Ovvio che la conoscenza non si basa sul voto, su questo siamo tutti d'accordo, ma studiare per mesi sugli stessi libri e ritrovarsi a dover accontentarsi di un 18 perchè certi professori più di quello non danno è veramente triste. E non c'è modo per cambiare qualcosa, spesso è anche inutile studiare ancora più accuratamente le cose. Ci vorrebbe solo una botta di culo enorme! Ed è triste pensare che si vada avanti a botte di culo.. Io l'ammiro eh, certo anche lei ha i suoi momenti in cui vorrebbe mandare tutto a puttane e io cerco di farla ragionare. Però la capisco, ha ragione! E' brutto studiare, studiare, studiare e non riuscire..

  9. #9
    ;
    Donna 35 anni da Piacenza
    Iscrizione: 7/1/2006
    Messaggi: 4,593
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    Io ho deciso di non andare all'università anche per non correre il rischio di incappare in certe delusioni.
    Forse anche perché se avessi scelto di andarci la mia famiglia avrebbe dovuto fare parecchi sacrifici, e quindi mi sarei sentita in dovere di prendere i voti migliori anche per dimostrare a loro che ne valeva la pena. Non sarei capace di accontentarmi di un 18 e probabilmente neanche di un 28...

    Vedo il figlio della mia vicina di casa che ha scelto di fare la Cattolica e poi ne esce con voti non più alti del 21 e con un sacco di esami da recuperare (e non perché i professori sono stronzi, ma perché lui è una testa di cazzo), e davvero non riesco a capire come faccia a non esserne deluso...
    A bird doesn't sing because it has an answer, it sings because it has a song.

  10. #10
    Little Spongy Folletta
    Donna 33 anni da Genova
    Iscrizione: 8/12/2007
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    Quote Originariamente inviata da Something Strange Visualizza il messaggio
    Io ho deciso di non andare all'università anche per non correre il rischio di incappare in certe delusioni.
    Forse anche perché se avessi scelto di andarci la mia famiglia avrebbe dovuto fare parecchi sacrifici, e quindi mi sarei sentita in dovere di prendere i voti migliori anche per dimostrare a loro che ne valeva la pena. Non sarei capace di accontentarmi di un 18 e probabilmente neanche di un 28...

    Vedo il figlio della mia vicina di casa che ha scelto di fare la Cattolica e poi ne esce con voti non più alti del 21 e con un sacco di esami da recuperare (e non perché i professori sono stronzi, ma perché lui è una testa di cazzo), e davvero non riesco a capire come faccia a non esserne deluso...
    Hai toccato un tasto per me dolente
    Io ho una buona media, oggettivamente, ma di cui non sono per niente soddisfatta. quando prendo un trenta penso sempre "se avessi studiato un poco di più avrei preso la lode". E come comportamento forse è anche peggio di chi si accontenta del 18 perchè mi sono ritrovata a dire a una professoressa "avrei voluto la lode, quindi lo rifiuto" (poi lei mi è venuta in contro e me l'ha data senza farmi sostenere di nuovo l'esame, per fortuna!).
    L'unica cosa buona è che i miei non hanno mai proferito parola sui miei risultati universitari, a parte mia madre durante il primo anno (ma ero in crisi), e quindi a loro sembra già tanto che io sia -quasi- laureata. Anche perchè sono la prima laureata tra i parenti stretti, quindi sono comunque il loro orgoglio!

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