Quegli 'sfigati' fuori corso!
Il viceministro Martone se la prende con gli studenti di lungo corso: “è uno sfigato – dice - chi a 28 anni non è ancora laureato”. Il web si scatena e si divide
L'impopolarità è il destino dei tecnici, soprattutto quando provano a scuotere l'albero dei luoghi comuni. Facile apparire sgradevoli, o non centrare in pieno il bersaglio.
Capitò al ministro Padoa Schioppa, con l'infelice polemica sui bamboccioni, capita oggi al giovane viceministro Martone, che torna sul luogo del delitto e se la prende con gli studenti di lungo corso: “è uno sfigato – dice - chi a 28 anni non è ancora laureato”. Considerazione che semplifica molto e urta migliaia di studenti non più giovani, anche se svela una realtà drammatica, una condizione sospesa, il vuoto di prospettiva di un'intera generazione. A volte bamboccioni per necessità, sfigati per destino, forse inevitabile.
Il web perciò si scatena e si divide: non risparmia il giovane ministro, figlio d'arte con carriera fulminante, privilegiato per definizione, dunque incapace di capire. Di capire ad esempio che l'Università è divenuta, per molti, un costo insostenibile, un percorso a ostacoli senza sbocchi garantiti. E che il mercato del lavoro è ormai un vicolo cieco. Ma c'è anche chi riconosce che si è toccato un punto dolente, e che forse bisogna rimboccarsi le maniche. “Essere secchioni è bello”, rincara del resto Martone, che risponde poi a chi lo accusa di essere stato offensivo e disgustosamente snob: “non ho usato parole sobrie, ma il momento è drammatico e il futuro bisogna costruirselo”.
Certo si sarà reso conto il giovane viceministro che in questa situazione, di fronte a una generazione che vede poco futuro, e forse domani nemmeno la pensione, proprio la sobrietà lo avrebbe aiutato ad evitare una inutile guerra di parole.