Il diploma di laurea potrebbe non valere più nulla
Il Senato starebbe studiando gli effetti legati all'eventuale eliminazione del valore legale della laurea
La commissione Istruzione del Senato sarebbe alle prese con una indagine sulle conseguenze dell'abolizione del valore legale della laurea. In proposito sono stati consultati la Crui, Confindustria ed il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, sindacati ed associazioni di categoria.
Al momento sarebbero contrarie circa 10 sigle sindacali (Adu, Andu, Cisal-Docenti universitari, Cisl-Universita’, Cnru, Cnu, Conpass, Flc-Cgil, Link, Rete29Aprile, Snals-Universita’, Udu, Ugl-Universita’, Uilpa-Ur, Usb-Pubblico) secondo le quali l'abolizione incrementerebbe "disuguaglianze sociali ed economiche".
La Conferenza dei Rettori dichiara di non avere una posizione ufficiale in merito pur manifestando alcune perplessità sulle conseguenze che l'eventuale abolizione del valore legale della laurea potrebbe avere sulla classificazione degli atenei. Confindustria sarebbe invece per la sostituzione del valore legale con rigorosi strumenti di certificazione e accreditamento.
L'OPINIONE DELL'UNIONE GIOVANI AVVOCATI ITALIANI
"L'ipotesi di abolire il valore legale del titolo di laurea al vaglio del Senato della Repubblica, tranne alcune voci concordi al nostro interno, non ci vedrebbe molto favorevoli" afferma Gaetano Romano dell' Unione Giovani Avvocati Italiani "in quanto sembra dequalificare gli sforzi personali degli studenti ,ed economici delle rispettive famiglie, per conseguire quell'importante traguardo. I fautori di questa ipotesi invece valorizzano il fatto per cui il mondo del lavoro potrebbe premiare il reale merito, non essendo vincolato all' "equipollenza" di uno stesso titolo di studio ( e di uno stesso voto accademico) rilasciato da tutti gli atenei. Riconosciamo che probabilmente esiste un problema di "asimmetria formativa" tra le varie università di tutta l'Italia , nel senso che alcune sono ritenute più selettive e qualificanti rispetto ad altre, però l'abolizione del valore legale del titolo di laurea è la peggior medicina per una "malattia" esistente. Sicuramente è un problema non solo italiano, come si è invece soliti pensare, se solo si guarda alla cronaca di questi giorni che ci consegna la vicenda di un giovane avvocato statunitense che ha chiesto 50 milioni di dollari alla "Thomas Jefferson School of Law" perchè a tre anni dalla sua laurea in giurisprudenza non ha trovato ancora impiego, asserendo che l'università avrebbe mentito volontariamente sulle statistiche inerenti la quantità di laureati che trovano lavoro al termine del ciclo didattico".
Come andrà a finire?
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