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About LinkBacksOriginariamente inviata da Jo Constantine
partono domani per amsterdam però
Non mi posso impegnà se Obo non posta l'altra parte del racconto -.-
Non mi posso impegnà se Obo non posta l'altra parte del racconto -.-
Sono io ke lo farò
parte 3
Siamo restati ad holly e morgana che prendono la 24 ore.
Le due, ora non più mano nella mano, continuano a camminare in direzione contraria all'uomo ancora per circa 100metri.
Li c'è un'auto ad aspettarle, un auto di grossa cilindrata, vetri oscurati; le due ragazze salgono a bordo.
Al posto di guida l'autista a prima vista ispira poca fiducia: capelli ossigenati, occhiali neri scuri, uno strano pizzetto nero, sigaretta spezzata in bocca e una catenella con appesa una K tra due croci ribaltate. Le due ragazze però sembrano conoscerlo bene e infatti appena salgono lo salutano chiamandolo per nome.
holly:«Ciao imok, portaci al solito posto»
imok:«Salve ragazze. Perfetto, ci andiamo subito».
L'auto parte, svolta alla prima a sinistra, esce dalla città e prende la superstrada.
Poco fuori città, stazione di benzina, retro del bar.
Ci sono tre romanacci, si capisce dall'accento con cui parlano e dagli epiteti con cui "salutano" le due ragazze appena scendono dall'auto.
«ao belle fregnacce, quanto tempo che nun se ce vede».
uno dei tre romanacci è sicuramente quel cafonaccio di giò
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
Serve un profilo della iena?
Lupo, costantino e tech
Què ci stiamo girando il mondo
è fighissimo essere le superprotagonisteLupo, costantino e tech
Què ci stiamo girando il mondo
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
parte 4
Eurasia stava ancora pedinando l'uomo. In 40 min è stata in 3 bar, 1 giornalaio, 1 tabacchino. L'uomo ha incontrato separatamente tre donne, molto belle tutte e tre, con cui ha fatto colazione, un altro uomo con cui hanno parlato di lavoro fumando un sigaro preso precedentemente, e un'altra donna con cui è entrato in palazzone grande alto circa 40 piani con poche piccole finestre e un'unica insegna con la scritta O.B.O, presumibilmente l'ufficio di uno dei due.
Le pare di aver capito che il nome di questa donna è Dylan.
Eurasia aspetta 5 min e prova ad entrare. La porta è chiusa, non ci sono campanelli, solo un piccolo aggeggio con il disegno di una mano; prova ad appoggiarci la mano e con sua grande sorpresa il portone si apre.
«Che vorrà dire o.b.o?» questa domanda la stava assillando da almeno 10 min.
Entrata nel palazzone si trova davanti un grande spazio, sulla sinistra una receptionist, divanetti intorno alle colonne, molte piante ornamentali, e in fondo alla stanza 2 ascensori.
Continuando a guardasi intorno Eurasia si dirige in fondo alla stanza e chiama l'ascensore libero, quello più a destra.
«Dlin Dlon, piano terra»
...
...
BOOM
Eurasia sobbalza, un grosso frastuono rieccheggia tra i muri vuoti della stanza.
E' una storia matrioska
Vado a prendere i popcorn!
avvincente questa storia
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