Un mio amico al brindisi per l’Anno Nuovo si versa un po’ di spumante nell’occhio; poi dice: “Anche l’occhio vuole la sua parte”.
Tutti i primi dell’anno.
Dico niente: ognuno ha la sua storia. Quello che non si sopporta è: quando l’occhio fa il ruttino.
A questo punto, me mi viene una pesante forma allergica: mi si copre di forfora gigante tutta la scatola cranica. Che è un bello spettacolo, perché sono pelato come la testa di Bisio dopo il passaggio di Attila. Il dottore la chiama ‘forfora del capello fantasma”. Devo prendere su e chiudermi nel bagno con Renato Zero, inteso come CD. Non è che mi tocca sempre ascoltare tutta la collezione: delle volte il fenomeno sparisce dopo il secondo brano del terzo CD.
La volta che ascolto tutto, potrei mettere su una latteria col latte che mi è andato ai calcagni. La UE mi mette le quote latte.
Quando lo ascolti due ore di fila, Renato Zero ti dà una carica che neanche il Viagra. Per recuperare l’equilibrio basta che ti spari nelle orecchie a tutto volume ‘Figli delle stelle’ (1) di Alan Sorrenti (2).
Sotto Natale l’ho incontrato in via del Corso (RM) che vendeva i marroni di Avellino fatti a caldarroste; Tremonti gliene ha ordinati 10, ma quando l’Alan gli ha sparato 10 euro, glieli ha lasciati lì e gli ha urlato: “Ma dai, ostia! non mi fai nemmeno lo scontvino!”. La coerenza, c’è.
Una volta che ero nel deserto dei Gobi, sento il bisogno (non di fare lo scontrino); davanti a tutti mi vergogno. Allora cerco uno di quei cessi con le monetine. Lo trovo e faccio quello che devo fare, ascoltando ‘La traviata’ (3) remixata da DJ Francesco (ognuno c’abbiamo le sue perversioni, cosa vuoi farci). A quel punto nell’isola di Sakhalin (4), circa 6.000 km (1.000+, 1.000 -), uno stormo di rarissime aquile repubblicane della Papuasia viene colto da un violento raptus. Aggredisce a mani nude un convoglio ferroviario che trasporta reliquie di Berlusconi destinate al mercato nero del Giappone.
L’onda d’urto provoca un crollo nella Borsa di Tokyo; nel parapiglia un napoletano di Posillipo intuisce la spiegazione scientifica del miracolo di s. Gennaro. La camorra tenta subito di mettere le mani sul segreto ma inciampa e finisce con le zampe nella gestione dei rifiuti solidi della Campania. Quel che ci guadagna, per essere un miracolo, è un miracolo.
Qui ci volevo mettere una fotografia di Gianni e Pinotto (5), ma non trovo il regolamentare cavetto per scaricare.
Dopo voi pensate che vi ho preso per una discarica abusiva, dove che scarico tuta la mia monnezza senza pagare l’Iva.
NOTE
1. http://www.italianissima.net/testi/figli.htm
2. http://it.wikipedia.org/wiki/Alan_Sorrenti
3. http://www.karadar.it/Librettos/verdi_traviata.html
4. http://it.wikipedia.org/wiki/Sakhalin
5. http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_e_Pinotto_contro_l'uomo_invisibile