Se posso, mi piace fare lunghe passeggiate nei boschi della Transilvania Superiore. Non che speri di incontrare Dracula in persona … però non mi dispiacerebbe. Gli faccio fare l’autografo sulla provetta del sangue; poi la rivendo, col ricavato compero uno stock di cartoline virato seppia del Mali anni ’50 e le baratto con la biancheria intima di Maria Giovanna Elmi (1) il giorno che ha debuttato in televisione. Non sono un feticista, perché non so cosa significa, però a casa c’ho un’intera collezione di elmi in miniatura. Ho anche l’elmo di Scipio.
Ho sentito su Radio Maria, rubrica ‘Più maiali, meno porci’, che i musulmani italiani vogliono cambiare l’Inno di Mameli: gli dà fastidio “s’è cinta la testa”, perché la cinta è un maiale e la loro religione non consente (superiorità della religione del ‘mi consenta’). Come se Berlusconi voleva cambiare la maglia del Milan perché c’è dentro anche il rosso.
Son cose.
Il virato seppia mi è sempre piaciuto ma proprio come parole: lo chiedo anche al bar, quando non voglio prendere la solita spuma o il chinotto con un’ombra di latte. Mi piace questa faccenda del latte Nestlè col piombo, perché ti trovi il latte già pronto con un’ombra. Fa il suo bell’effetto e il bambino prende più colore. Poi risparmi, perché scrive col dito.
Un sabato pomeriggio – periodo storico imprecisato – sono entrato da Gualtiero Marchesi (2), a Erbusco (Franciacorta) e ho ordinato: “Un virato sèppia!”. La ‘è’ l’ho pronunciata giusta, bella aperta, come usa qui al nord: l’equivoco se no è sempre pronto. Gualtiero mi ha guardato in tralice (so no cosa vuol dire, ma mi ricorda il cappellaio matto; e voi capite, tra colleghi ….) e mi ha detto: “Tel chì ‘l pirla!” poi mi ha baciato sull’orecchio sinistro e mi ha portato (ad personam) tre sèppie coi piselli serviti su un letto della Flou (3) disegnato da Magistretti (4). Mi ha esploso in faccia: “Ciapa ‘sto bel trium-virato seppia!”. Gli altri avventori hanno chiesto il bis.
Gualtiero, come tutti i Marchesi, soffre di nobiltà d’animo: nel conto non mi ha messo i piselli, carissimi perché li sguscia 1 x 1 una f*g*na di Capo Verde: li sguscia nuda, perché così mantengono la consistenza (questa cazzata, se ci sono ancora i bambini in piedi bisogna farli sedere).
Nel conto, sempre per bontà d’animo e per venire incontro alle classi meno abbienti, non ha messo nemmeno l’Iva.
Poi dicono.
Una volta fuori, non rientro, anche se non mi hanno portato il resto. Lo lascio come caffè pagato per il primo barbone che passa.
Insomma,la Transilvania è bella: peccato che sorga (con la ‘ò’ bella larga, se ci sono i bambini) in Romania, genti aduse al furto, spaccio, impalazione, vampiraggio tipo AVIS, indumento alla prostituzione. Tutte materie che esportano anche qui da noi.
Non capisco come fanno a non essere musulmani, perché così la Lega non può attaccarli in quanto tali.
Anche i terroni sono cattolici, ma cosa vuol dire.
NOTE
1. http://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Giovanna_Elmi
2. http://www.marchesi.it/
3. http://www.flou.it/ (sponsor ufficiale di questo racconto)
4. http://www.educational.rai.it/lezion...GISTRETTIV.htm