MILANO – Si chiama Bocca di Pepe (Pepper Mouth) ed è un congegno tecnologico progettato dalla start-up Ultra Modern Life e ideato da uno studente che ha voluto creare una metafora tecnologica del comportamento di sua nonna, la quale, quando lo sente parlare male, «gli metterebbe il pepe sulla bocca». Lo studente americano si chiama Ozge Kirimlioglu e con il suo Pepper Mouth («Bocca di pepe») vorrebbe dare una svolta moralizzatrice alla dilagante volgarità dei social network e dei blog. Basta collegare la curiosa scatoletta di Ozge al computer tramite una porta Usb e ogni qual volta l’utente utilizzerà un linguaggio eccessivo o troppo sconcio si accenderà una luce rossa come avvertimento e, se il segnale non verrà raccolto, l’apparecchio, carico di bombolette puzzolenti, inizierà a bombardare lo sguaiato utilizzatore, soffocandolo con un olezzo persistente e acuto che gli toglierà ogni voglia di utilizzare un linguaggio da caserma.
SLANG GIOVANILE – Contro le espressioni inappropriate e volgari, Pepper Mouth si propone di combattere l’impoverimento del vocabolario nei giovanissimi, che troppo spesso si abbandonano a espressioni colorite e al tempo stesso stanno perdendo la capacità di usare appropriatamente la propria lingua. Come mostra molto bene il video, «Bocca di Pepe» colpisce con violenza ed emette una puzza in grado di causare una sensazione di malore in chi viene colpito dalla censura.
CHI LO USA? – Resta da vedere chi potrebbe farne uso. Secondo il Telegraph, che riprende questa scoperta un po’ trash, il congegno potrebbe essere acquistato dai genitori per la propria prole, o dai boss per sollecitare un uso un po’ più aulico del linguaggio nelle mail dei dipendenti. O infine , perché no, dai ragazzi volenterosi, che si rendono conto di scrivere in modo sciatto e spesso volgare, ma talvolta perdono il senso della misura e sentono il bisogno di essere sgridati. In un mondo in cui i genitori spesso non rimproverano più, e magari dicono più parolacce dei figli, potrebbe essere il computer a richiamare all’ordine.
Da: Scrivi parolacce? Il computer ti « punisce» col cattivo odore - Corriere della Sera