Sì, lo so che ho detto che non me ne sarei occupato perché la cosa era troppo patetica per darle notorietà, ma me l'avete chiesto in troppi, ormai la notizia è stata alimentata dal
Corriere e da altre testate (complimenti), e probabilmente martedì sarò ospite di un programma televisivo nazionale italiano per parlare della complottomania proprio sulla base di questo e altri episodi recenti.
Per cui mi arrendo, mi turo di nuovo il naso e affronto l'indagine antibufala sulle accuse di messinscena intorno all'aggressione di domenica scorsa a Berlusconi.
Sia chiaro che faccio quest'indagine con estrema riluttanza, perché so che comunque parlarne – anche per sbufalarla – regala dignità a una storiella che proprio non ne ha e che un giornalismo responsabile dovrebbe semplicemente ignorare invece di gonfiarla pur di vendere qualche copia o spot in più. O se proprio ne vuole parlare, dovrebbe fare lo sforzo di accompagnarla con una documentata e dettagliata smentita delle accuse. Invece no. Troppa fatica, vero?
Questa è per ora una bozza d'indagine: chiedo il vostro aiuto per completarla rapidamente, anche perché non riesco a stare a lungo con il naso turato. Se proprio volete che io nuoti nella melma del complottismo, almeno nuotate un po' anche voi con me. Comincio a buttar giù un canovaccio e intanto vi chiedo di rispondere al sondaggio in alto a destra in questo blog, per capire (almeno informalmente) chi ha contribuito maggiormente alla diffusione di queste tesi demenziali.
Vediamo quali sono per esempio le accuse del
video citato dal
Corriere. A proposito: il
Corriere linka una versione del video che sta sui
propri server (così ci mette la propria pubblicità) anziché l'originale. Sulla base della descrizione fatta nell'
articolo, riuscite a trovare il video originale? E' forse
questo, che mi risulta essere il più gettonato, con oltre 439.000 visualizzazioni? E
questa è la seconda parte?
E' importante trovare l'originale anche perché il
Corriere ne mostra solo tre minuti e 20 secondi, ma dice che è lungo
"circa otto minuti" ed è
"diviso in due parti". Bella mossa, così il lettore non può fare confronti con il video intero e farsi una propria idea sulla base dei fatti completi anziché dei tagli operati dai media.
Comincio comunque ad esaminare le asserzioni presenti nella versione tagliata del
Corriere.
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