«La revoca della scomunica ai quattro vescovi lefebvriani è » un affare interno della Chiesa. E tuttavia costituisce «uno scandalo che qualcuno di tale statura nella Chiesa neghi l'Olocausto. La negazione dell'Olocausto insulta i sopravvissuti, la memoria delle vittime e «i Giusti fra le Nazioni i quali hanno rischiato le loro vite per salvare gli ebrei, è un attacco brutale alla Veritá». Parole di fuoco sono quelle messe nero su bianco in un comunicato dello Yad Vashem il memoriale e museo della Shoah di Gerusalemme che oggi ha reagito alla riabilitazione, fra i quattro vescovi ultratradizionalisti, di mons. Richard Williamson, negazionista dell'Olocausto e delle camere a gas. La reazione è di quelle destiante a lasciare il segno. Lo Yad Vashem infatti è giá stato la centro di una lunga polemica con il Vaticano a proposito di una didascalia posta sotto l'immagine di Pio XII nella quale si faceva riferimento alle responsabilitá di Pacelli nelle persecuzioni degli ebrei avvenute nella seconda guerra mondiale. E proprio lo Yad Vashem dovrebbe essere uno dei luoghi visitati dal Papa nel corso del suo possibile viaggio nel prossimo maggio in Terra Santa. Il Papa per evitare imbarazzi diplomatici, dovrebbe soffermarsi nel memoriale evitando il museo con la didascalia incriminata. E tuttavia proprio dal memoriale della Shoah, una delle più prestigiose istituzioni di Israele, è arrivata oggi una presa di posizione nettamente critica nei confronti della Santa Sede dopo la riabilitazione del movimento scismatico lefebvriano.
La decisione di papa Benedetto XVI di includere il vescovo negazionista tra gli ex seguaci di monsignor Marcel Lefebvre riaccolti dalla Chiesa è contestatissima anche oltreoceano. Minaccia i rapporti tra cattolici ed ebrei e manda «un messaggio terribile ai cattolici nel mondo»: afferma Abraham Foxman, direttore dell'Anti-Defamation League (Adl), una delle maggiori organizzazioni ebraiche negli Usa. Il messaggio, ha detto Foxman in una nota, è che «c'è spazio nella Chiesa per coloro che ne minano gli insegnamenti e che alimentano il disprezzo per le altre religioni, in particolare la religione ebraica».
«Nubi minacciose sembrano addensarsi sul dialogo ebraico cristiano». Questo il commento del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni alla decisione di Benedetto XVI
di revocare la scomunica a quattro vescovi lefebvriani, tra cui Richard Williamson che in recenti dichirazioni ha negato la Shoah. Di Segni ha posto anche un problema: «Se la decisione non è un sempilce perdono, ma comporta anche la riammissione ai poteri episcopali diventa tutto ancora più problematico. La possibilità di nominare sacerdoti da parte di un vescovo negazionista sarebbe gravissimo». «Voglio ricordare inoltre che i lefebvriani all'epoca della visita di Giovanni Paolo II nella sinagoga di Roma distribuirono un manifestino in cui - ha aggiunto - si diceva «Papa non andare da Caifàa» paragonando il rabbino Toaff al sacerdote che aveva condannato Gesù. Per loro - ha concluso - eravamo e siamo ancora il popolo deicida. Questi sono i lefebvriani».
forte: Papa/Lefevriani: è polemica per la riammissione del vescovo negazionista - Il Sole 24 ORE
innanzitutto VERGOGNA x coloro che negano l'esistenza di un dramma simile, con tanto di prove, documenti e ruderi!
VERGOGNA x il papa che riammette delle persone del genere.
che poi, che scopo hanno queste 4 persone?
era proprio necessario riabilitarle?
evvai di mafiaaaaaaa