Non sono proprio d'accordo su tutto quello che dice...voi?
«Immigrati, serve OK del parlamento o la libia non s'impegna»
Stupri, gaffe di Berlusconi
Il premier sulla vicenda Guidonia: «Sicurezza? Servirebbero tanti soldati quante belle donne»
SASSARI - La crisi di Lampedusa e il tema della sicurezza sono ancora i temi politici più «caldi» del momento, su cui è nuovamente intervenuto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
LAMPEDUSA E LA LIBIA - «Fino a quando l'accordo non esce come definitivo dal Parlamento la Libia si ritiene non impegnata a promuovere quell'attività di controllo delle coste» ha spiegato il premier tornando sulla situazione a Lampedusa e spiegando che la Libia aspetta l'approvazione dell'intesa, approvazione - dice il premier - «che ci sarà in Senato entro il 31 di questo mese». Berlusconi, che ha parlato al termine di un comizio a Sassari, ha ribadito l’impegno del Governo sulla questione dell’immigrazione dopo i recenti fatti di Lampedusa: «Stiamo lavorando», sottolinea il premier, «ma nessuno ha la bacchetta magica». Silvio Berlusconi (Ansa)
TUNISIA - Berlusconi poi è tornato a spiegare che c'è anche una partita aperta con la Tunisia: «Ci sono 1.300 tunisini - che devono essere rimpatriati», ha detto il premier, «io ne ho parlato con il presidente tunisino Ben Alì. Nei prossimi giorni ci saranno incontri dei ministri Maroni e Frattini per mandare avanti gli accordi con Tunisi che il governo Prodi non ha fatto procedere».
SICUREZZA - Poi il premier si è soffermato sulla questione sicurezza, in particolare sulla vicenda degli stupri nella Capitale e a Guidonia: «Anche in uno Stato il più militarizzato e poliziesco possibile, una cosa del genere può sempre capitare. Non è che si può pensare di mettere in campo una forza tale, dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze, credo che non ce la faremo mai» ha spiegato Berlusconi commentando l’impegno da lui annunciato sabato di impiegare un numero maggiore di militari per la questione della sicurezza, anche dopo i recenti fatti di violenze sessuali contro le donne. Berlusconi prima di decuplicare i soldati nelle città ha intenzione di parlare del piano con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «È chiaro che si dovrà approfondire il piano, il presidente della repubblica ricordo che è il capo delle forze armate» ha detto il presidente del Consiglio.
INTERCETTAZIONI - «Le ultime vicende hanno dimostrato come queste intercettazioni siano una ferita inaccettabile della privacy, della sicurezza, della libertà dei cittadini» ha detto ancora Berlusconi che si è soffermato così con i cronisti a parlare ancora dell'archivio Genchi. Il premier ha ribadito quanto detto sabato: «Lo scandalo che è stato annunciato sarà importante perchè si parla di centinaia di migliaia di persone sotto controllo per tempi lunghissimi». Per il presidente del Consiglio questo scandalo che emergerà «dovrebbe convincere anche chi ancora qualche dubbio e questo mezzo di indagine debba essere portato nei termini dell'eccezionalità».
25 gennaio 2009