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Salò , Napolitano contro La Russa

  1. #1
    ... SteekHutzee
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 19/7/2008
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    Predefinito Salò , Napolitano contro La Russa

    Sul fascismo (definito nei giorni scorsi «un fenomeno complesso, molti vi aderirono in buona fede») e sulle leggi razziali («Quelle sì che furono il male assoluto, un cedimento al nazismo») Gianni Alemanno corregge il tiro: «Condanno l'esito antidemocratico di quel regime». Le sue parole provocano però la decisione di Walter Veltroni di dimettersi dal comitato del museo della Shoah, presieduto proprio dal sindaco della capitale: «Le sue parole sono gravissime». Ma la polemica resta e a riaccendere il caso ci pensa il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che rende omaggio ai soldati della Repubblica di Salò: «Dal loro punto di vista combatterono per difendere la patria».
    ALEMANNO - Ad accendere il dibattito era stata l'intervista di Alemanno al Corriere. Successivamente, il sindaco di Roma ha approfittato del discorso in ricordo dei caduti per la Difesa di Roma durante la Resistenza per puntualizzare la sua posizione: «Per il sottoscritto comprendere la complessità storica del fenomeno totalitario in Italia e rendere omaggio a quanti si batterono e morirono su quel fronte in buona fede, non significa non condannare senza esitazione l'esito liberticida e antidemocratico di quel regime».
    LA RUSSA - D'altra parte, intervenendo alla stessa cerimonia e parlando davanti al Capo dello Stato (che ha invitato tutti i cittadini a rafforzare la memoria della Resistenza), il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha reso omaggio anche ai militari dell'esercito della Repubblica Sociale Italiana che, «dal loro punto di vista, combatterono credendo nella difesa della Patria». «Farei un torto alla mia coscienza - ha detto La Russa - se non ricordassi che altri militari in divisa, come quelli della Nembo dell'esercito della Rsi, soggettivamente, dal loro punto di vista, combatterono credendo nella difesa della patria, opponendosi nei mesi successivi allo sbarco degli anglo-americani e meritando quindi il rispetto, pur nella differenza di posizioni, di tutti coloro che guardano con obiettività alla storia d'Italia».
    «NESSUN CONTRASTO CON NAPOLITANO» - Proprio a Salò ha fatto riferimento anche il capo dello Stato Napolitano, spiegando che la Resistenza andrebbe ricordata sotto un «duplice segno: quello della ribellione, della speranza di libertà e di giustizia che condussero tanti giovani a combattere nelle formazioni partigiane» e «quello del senso del dovere, della fedeltà e della dignità che animarono la partecipazione dei militari, compresa quella dei seicentomila deportati nei campi tedeschi, rifiutando l'adesione alla Repubblica di Salò. Dichiarazioni in merito alle quali La Russa ha voluto sottolineare che non esiste «nessun contrasto, neanche il più larvato, col Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il quale anzi - ha aggiunto il ministro - mi sono intrattenuto, alla fine della cerimonia di Porta San Paolo, in forma cordialissima».
    POLEMICHE - La polemica scatenata dalle frasi di Alemanno è destinata comunque a restare accesa. La comunità ebraica di Roma incalza il sindaco di Roma e dopo avergli chiesto di chiarire il significato delle sue frasi sostiene che nel discorso di Alemanno di lunedì «non c'è stata una condanna del fascismo». E il segretario del Partito Democratico ed ex primo cittadino della capitale Walter Veltroni conferma la sua decisione di dimettersidal comitato per il museo della Shoah, proprio in rottura con le affermazioni del sindaco sul fascismo. Il leader del Pd era stato tra i promotori del comitato del museo romano e, dopo le sue dimissioni da primo cittadino, gli era stato chiesto di rimanere. «Ho deciso ora però di presentare le mie dimissioni dal consiglio - ha spiegato - dopo le dichiarazioni del sindaco Alemanno che mi sono apparse gravissime. Quel tentativo di esprimere un giudizio "doppio" sul fascismo, questa ambiguità non chiarita e anzi se possibile aggravata dalle successive dichiarazioni mi feriscono e mi fanno ritenere impossibile rimanere al mio posto nel comitato presieduto da lui».
    D'ALEMA - Suscitano dure repliche anche le parole di La Russa e l'omaggio ai soldati di Salò. Per Massimo D' Alema, «colpisce molto questa rivalutazione del fascismo che viene da parte di esponenti di governo e istituzionali. Trovo che, prima nelle affermazioni di Alemanno, e adesso in quelle del ministro La Russa - prosegue l'ex ministro - si confondano ruoli istituzionali con riflessioni di natura storica assai discutibili». Il «cittadino La Russa - aggiunge D'Alema - può pensare quello che vuole, ma il ministro della Difesa è lì per ricordare la lotta antifascista da cui è nata la repubblica di cui egli è ministro. Invece la 'repubblichina' di Salò è un'altra cosa». Per quanto riguarda il giudizio storico, prosegue D'Alema, «io credo che il fatto sia quello di ricordare, come disse una volta Violante, che i caduti, coloro che sono morti in buona fede, sono persone che meritano rispetto. Una cosa è questo e l'altra è la valutazione del conflitto in cui c'era chi combatteva dalla parte della democrazia e chi dalla parte del fascismo e del nazismo». Chi combatteva da questa parte, conclude l'esponente del Pd, «aveva torto e guai a dimenticarlo». «Fa impressione che un ministrodella Difesa a porta San Paolo anzichè ricordare i militari italiani granatieri che caddero per difendere la Capitale contro i nazisti, pensa che si debbano ricordare, invece, quelli che stavano dalla parte dei nazisti. Se penso a quello che è accaduto oggi - ha detto ancora l'ex ministro degli Esteri - credo che forse l'opposizione debba rappresentare oltre che un'alternativa sulle politiche economiche anche una forte critica e un forte richiamo ai valori fondamentali della nostra democrazia».



    LE ALTRE REAZIONI - «Alemanno e La Russa hanno pronunciato parole che offendono la nostra memoria collettiva e la coscienza civile del Paese. Ora si scusino e riconoscano il valore della resistenza, su cui si fonda la nostra democrazia» dichiara il capogruppo alla Camera dell'Italia dei Valori, Massimo Donadi. L'ex ministro e segretario di Rifondazione, Paolo Ferrero, chiede addirittura che «La Russa si dimetta perché non è possibile avere al governo un ministro che si è posto con ogni evidenza fuori della Costituzione». Dura replica al ministro della Difesa anche da parte di Luca Volontè. «La Russa semplicemente sbaglia - afferma il deputato dell'Udc -. Dispiace che il Ministro della Difesa non sappia distinguere gli onori dovuti a coloro che combatterono contro i nazi-fascisti e chi invece fino alla fine rimase nella Rsi».

  2. #2
    Bushi yasha
    Uomo 43 anni da L'Aquila
    Iscrizione: 8/9/2006
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    dico solo una cosa...speriamo che Napolitano (che pure detesto) si dimostri piu autorevole e saggio di Vittorio Emanuele III......

  3. #3
    FdT-dipendente Pine
    Uomo 35 anni da Firenze
    Iscrizione: 17/9/2006
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    La Russa ha detto delle bellissime parole ricordando i caduti della Repubblica Sociale Italiana perchè anche loro anno combatutto per la nostra bella Italia.

  4. #4
    mr stagger lee
    Utente cancellato

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    Quote Originariamente inviata da Pine Visualizza il messaggio
    La Russa ha detto delle bellissime parole ricordando i caduti della Repubblica Sociale Italiana perchè anche loro anno combatutto per la nostra bella Italia.
    Per la nostra bella che?
    La RSI fu in realtà un ente del tutto dipendente dalla Germania nella sua costituzione e durante la sua sopravvivenza, e lo sarebbe stato anche nei suoi destini.
    Voluto dal Terzo Reich come apparato per amministrare i territori occupati del Nord Italia, lo Stato della RSI era in realtà una struttura burocratica dotata di scarso potere effettivo. Il vero Stato si nascondeva fra le sue pieghe, nella forma di quei meccanismi di cui la Germania lo aveva sin dall'origine dotato per non rischiare di perderne il controllo.
    L'intero apparato della Repubblica di Salò era infatti pesantemente controllato dai militari tedeschi, nel timore di un "tradimento" da parte degli italiani, dopo quello che secondo loro era stato consumato con l'armistizio dell'8 settembre; alla Repubblica Sociale fu permesso di avere un esercito composto esclusivamente da reclute addestrate in Germania. Il volontariato fascista e la militarizzazione di organizzazioni esistenti dotarono la Rsi di forze armate non insignificanti (circa 600.000 persone sotto le armi), ma queste furono impiegate, a volte anche contro il loro desiderio, sopra tutto in operazioni di repressione, sterminio e rappresaglia contro i partigiani e le popolazioni accusate di offrire loro supporto. Unità della X Mas parteciparono comunque ai combattimenti contro gli Alleati ad Anzio, in Toscana e più tardi sul Senio, e le divisioni alpine addestrate in Germania si batterono sul fronte toscano, mentre qualche minimo contributo alle operazioni militari contro gli Alleati si registrò anche da parte della Marina e dell'Aviazione. L'apporto della Rsi alle operazioni rivolte direttamente contro le forze degli Alleati rimase comunque marginale se non puramente simbolico.
    L'integrità territoriale della Rsi non fu rispettata dai tedeschi. Il 10 settembre del 1943, Hitler concesse ai Gauleiter del Tirolo e della Carinzia di annettersi molte zone del Triveneto mascherando il tutto dietro la "facciata" di due zone di Operazioni delle Prealpi (province di Trento, Bolzano e Belluno) e del Litorale Adriatico. (province di Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume, Lubiana, Zara). Questo era dettato dal desiderio di riappropriarsi dei territori storicamente legati all'impero Asburgico, e Hitler decise che i commissari civili in queste zone avrebbero risposto direttamente a lui. Vennero allo scopo nominati dei commissari che secondo Hitler "riceveranno da me le indicazioni fondamentali per la loro attività" [5]
    Il 1° ottobre il Gauleiter della Carinzia prendeva per decreto con valore retroattivo al 29 settembre il controllo militare e civile



    fonte: Wikipedia.




  5. #5
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
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    si vabbè... lasciamo spazio libero a questi neofascisti, tanto.. che problema c'è

  6. #6
    Overdose da FdT
    Uomo 36 anni
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    Quote Originariamente inviata da Pine Visualizza il messaggio
    La Russa ha detto delle bellissime parole ricordando i caduti della Repubblica Sociale Italiana perchè anche loro anno combatutto per la nostra bella Italia.
    Questa frase non ha alcun senso, da qualunque punto la si guardiXD

  7. #7
    ... SteekHutzee
    Uomo 36 anni
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    Quote Originariamente inviata da yasha Visualizza il messaggio
    dico solo una cosa...speriamo che Napolitano (che pure detesto) si dimostri piu autorevole e saggio di Vittorio Emanuele III......
    perche detesti napolitano ??

  8. #8
    Bushi yasha
    Uomo 43 anni da L'Aquila
    Iscrizione: 8/9/2006
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    Quote Originariamente inviata da akaboe Visualizza il messaggio
    perche detesti napolitano ??
    perchè un presidente con un minimo di dignità...che parla tanto di rispetto della costituzione e altro..non avrebbe mai firmato senza dire nulla certe leggi di merda (moolto recenti) propinategli da Silvietto & company

    Per non parlare del fatto che sulla carta Napolitano rappresenta l'onore e il decoro della Magistratura...e al suo posto mi girerebbero un po le palline a sentirci buttare merda sopra come fanno tanti politici

  9. #9
    ... SteekHutzee
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 19/7/2008
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    ma ogni presidente della repubblica ormai non decide niente....ratifica e basta quello che gli propongono

  10. #10
    Bushi yasha
    Uomo 43 anni da L'Aquila
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    Quote Originariamente inviata da akaboe Visualizza il messaggio
    ma ogni presidente della repubblica ormai non decide niente....ratifica e basta quello che gli propongono
    So bene che se gli ripresentano la stessa legge..con qualche leggerissima modifica...è costretto a ratificarla..ma sarebbe un bel gesto di dissenso verso questi porci rifiutarla la prima volta.

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