uhm... sogni il grande nord.. è l'unica spiegazione
uhm... sogni il grande nord.. è l'unica spiegazione
Semplicemente, come detto, mi metto nei loro panni e non posso fare a meno di pensare che ragionerei allo stesso modo se i ruoli fossero invertiti (NON sconfinando nel razzismo, RIBADISCO).
Ora come ora mi limito ad appoggiarli in linea di principio e a sperare di trovarmi dalla parte "giusta" se i loro progetti dovessero del tutto andare in porto-----
ma come si fa a non sconfinare nel razzismo se è TUTTO basato sul razzismo? (la questione di nord sud intendo).. per la lega il sud è un peso, i malati del sud non dovrebbero essere curati al nord, i professori del sud non dovrebbero insegnare al nord, i cuochi del sud non devono lavorare nei ristoranti del nord..
se vuoi possiamo trovare una parola alternativa che non suoni brutta come razzismo.. ma ti assicuro che il concetto è quello..
(ci sarà un motivo x il quale quelli del sud al nord vengono chiamati TERRONI e quelli del nord al sud vengono chiamati ESSERI UMANI)
Prima erano a Paese, poi a Monigo
Islam in parrocchia: sottoterra
Ponzano, musulmani nel seminterrato dell'oratorio
di Laura Canzian
Torna la moschea a Paderno di Ponzano, torna la preghiera islamica in ambienti della parrocchia. Dopo il niet del vescovo di Treviso, che nei mesi scorsi aveva vietato al parroco don Aldo Danieli di concedere i suoi locali a riti di altre religioni, da qualche settimana sono ripresi, sia pure in forma «carbonara» e semiclandestina, gli incontri dedicati al Corano in un seminterrato dietro la chiesa. Si tratta di piccoli gruppi di persone. Ma il sabato, per feste collettive, nascite o altro, si ritrovano anche 60-80 persone, che alla fine pregano collettivamente. Sabato ad esempio i musulmani si sono riuniti in 150 per una festa, seguita da un momento spirituale.
La notizia ha scatenato una nuova bufera. Il senatore leghista Piergiorgio Stiffoni spara a zero su don Aldo Danieli: «Ha disubbidito al vescovo, va rimosso». L'anziano sacerdote, intanto, precisa di non aver mai concesso i locali parrocchiali ai fedeli di Allah per incontri di preghiera. «Gli spazi servono per incontri e feste. Se poi stendono i tappeti e si inginocchiano, io di certo non vado a controllare». Il centrosinistra trevigiano si schiera con i musulmani, giudicando gravissima la necessità di doversi nascondere per pregare segretamente il proprio Dio. E la comunità islamica si difende: "Andiamo lì a pregare da quando i politici ci hanno impedito la preghiera del venerdì. Non abbiamo alternative", dice uno degli organizzatori delle riunioni "carbonare".
Un rito che si ripete ogni sera e che occupa non più di 3 minuti. "Questa situazione non può più andare avanti - continua il frequentatore delle "catacombe" -: sembra che siamo peggi odegli spacciatori". "Non ne so nulla", taglia invece corto Youssef Tadil, esponente di vertice della comunità islamica di Treviso. Per non rinfocolare ulteriori polemiche.
E' ormai un'odiessea senza fine la storia della "moschea che non c'è" in provincia di Treviso. Prima le riunioni nella canonica di Ponzano, poi i divieti del capoluogo, su ordine dell'ineffabile vicesindaco-sceriffo Giancarlo Gentilini, quindi una diaspora di settimane spostandosi di volta in volta in quei 4-5 Comuni che si erano messi a disposizione. Fino alla scelta estrema dei giovani islamici di Seconda generazione: pregare per strada. Con il Comune che mandava i vigili a far sloggiare per occupazione di spazi pubblici non autorizzata.
(14 luglio 2008)
Domanda e risposta. Non fatico + di tento
Vuol dire che Gentilini apre alla moschea? «Questo non è un mio problema, va affrontato in sede governativa. Io non posso dire nulla dei centri di preghiera. Io voglio solo massima legalità e trasparenza, altrimenti non si fa niente. Questo è l’accordo preso oggi con persone oneste e integrate, non con estremisti». Il console, di rimando: «C’è la volontà comune di lavorare insieme e risolvere sia i problemi reali che quelli artificiali nati a Treviso»